2021-07-10
Il degrado di Milano oltre i limiti di guardia
Nella città che vorrebbe essere simbolo dell'Italia che funziona, spacciatori, sbandati e clandestini la fanno da padroni. E quando la polizia decide di intervenire, la sinistra solidarizza con i delinquenti. La sfida del centrodestra a Beppe Sala parta da qui. L'altra sera, mentre stavo lavorando, ho sentito le grida di una donna che chiedeva aiuto. Provenivano dalla piazza antistante la stazione centrale di Milano su cui si affaccia la redazione. Mi sono sporto dalla finestra per capire che cosa stesse accadendo, ma non sono riuscito a vedere nulla, nonostante non fosse ancora buio (erano da poco passate le 19). Così ho avvertito la polizia. Poco dopo ho scorto una volante e alcuni agenti che parlavano con una ragazza. La faccio breve: la giovane era stata scippata. Mentre saliva le scale all'uscita della metropolitana, qualcuno l'aveva presa alle spalle e gettata per terra, rubandole il telefonino. Non è la prima volta che in zona accadono fatti del genere: i turisti vengono abitualmente derubati e rapinati e l'intero quartiere è dominato dagli spacciatori, che aggrediscono e minacciano chi li disturba (per informazioni chiedere a Vittorio Brumotti, l'inviato di Striscia la notizia). Per non parlare poi del generale degrado: sotto i portici della via che dalla stazione porta a piazza Repubblica e di qui al centro di Milano, sono accampate decine di extracomunitari, che all'ombra dei colonnati vivono e dormono, lasciando ogni mattina traccia del loro passaggio e costringendo i mezzi dell'Amsa, l'azienda milanese dei servizi ambientali, a pulizie supplementari. Tralascio le scene più imbarazzanti, con uomini nudi in mezzo alla strada o quelli che nelle vie meno trafficate si masturbano, scene che, purtroppo, ho visto di persona e che mi vengono segnalate dai cittadini che abitano nel quartiere, i quali non sanno più a che sindaco votarsi. Qualche volta ho provato a denunciare la situazione agli organi preposti, affinché ci fosse qualche intervento, ma i controlli sono durati pochi giorni, poi tutto è tornato come prima, peggio di prima.La colpa ovviamente non è delle forze dell'ordine, che fanno quel che possono e quando possono. Non solo per l'esiguità degli organici, ma soprattutto per le reazioni politiche. Milano è amministrata da una giunta di sinistra e, benché abbia un sindaco che di sinistra non è ma per convenienza politica finge di esserlo, ogni volta che polizia e carabinieri fanno pulizia, i compagni protestano. Tempo fa la questura, insieme col resto delle forze dell'ordine, fece una retata, eseguendo controlli nei dintorni della stazione centrale. Invece di applaudire all'iniziativa, la sinistra e anche l'amministrazione comunale trovarono il modo di distinguersi, schierandosi dalla parte dei «poveri» controllati. Anzi, già che c'erano, organizzarono una manifestazione in loro favore, per dimostrare che Milano è una città accogliente, tanto accogliente da ospitare non solo chi non ha diritto di restarvi, ma anche chi commette reati. Se ho parlato della zona intorno alla stazione ferroviaria è perché le finestre del mio ufficio mi offrono un punto di vista privilegiato, ma la situazione non è molto diversa in altri quartieri, dove si segnalano spaccio, agguati, regolamenti di conti, gang giovanili che derubano ignari passanti e ragazzini in pieno giorno. Sì, l'ex Milano da bere è da tempo una Milano allo sbando, che dietro ai suoi palazzi pluripremiati, le sue vie della moda, i suoi affari, nasconde un lato oscuro e poco sicuro di cui nessuno parla, ma che di certo è ben presente ai milanesi, prova ne sia che gli ultimi sondaggi segnalano Beppe Sala fra i sindaci che riscuotono il minor consenso tra i cittadini. Con grande fatica e grandi discussioni, il centrodestra ha cavato dal cilindro un candidato della società civile, ossia il primario di uno dei principali ospedali cittadini, il quale tra le prime cose da fare è stato sollecitato a occuparsi delle piste ciclabili volute dalla giunta di sinistra e che, invece di ridurre il traffico, lo hanno aumentato. Beh, forse Luca Bernardo, in cima alle sue priorità dovrebbe mettere la sicurezza, il recupero dell'ordine e del decoro urbano, perché credo che, insieme con il lavoro, questa sia una delle preoccupazioni dei milanesi. Ma Milano, città da molti ritenuta simbolo dell'Italia che funziona, non è diversa dal resto del Paese e il programma per restituire fiducia nelle istituzioni vale per il capoluogo lombardo come per mille altre località. Certo, se invece di fermare i bivacchi, impedire che interi quartieri siano dominati dallo spaccio (che ormai è quasi sempre nelle mani di bande straniere) si continua con la politica buonista, con l'accoglienza indiscriminata, lasciando che il centro delle città diventi preda di sbandati e pusher, sarà difficile ritornare alla normalità e più facile peggiorare le cose. Soprattutto là dove regna una sinistra che invece di discutere del rispetto della legge preferisce parlare di porte aperte ai clandestini.Ps. Segnalo che mentre grillini e piddini sono impegnati a discutere di legge Zan, gli sbarchi continuano, con arrivi quotidiani di centinaia di extracomunitari, e mentre i pentastellati fanno le barricate contro la prescrizione, la Procura di Agrigento, città in cui un giudice è riuscito a presentare una sentenza con 500 giorni di ritardo, ha deciso di aprire un'inchiesta contro la Guardia costiera libica che ostacola le partenze. Che altro c'è da dire?
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Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
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