I dirigenti indagati scherzavano sulle magagne sollevate dai comitati

Negli ultimi giorni il sindaco Beppe Sala ha incontrato i referenti delle 1.600 famiglie che hanno comprato appartamenti in stabili sotto inchiesta. Peccato che in passato non abbia fatto lo stesso con i comitati dei quartieri dove sono spuntati gli immobili finiti poi nelle inchieste sull’urbanistica milanese. Anzi, le lettere che i cittadini hanno inviato a palazzo Marino per protestare contro le nuove costruzioni non hanno nemmeno ricevuto risposta.
Del resto nelle carte dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari l’ex dirigente Giovanni Oggioni, già vice della commissione del Paesaggio, si parla spesso delle proteste degli abitanti delle zone interessate dalle presunte speculazioni edilizia. È il caso di piazzale Libia, dove da anni il comitato di quartiere si oppone alla costruzione di un palazzo di cinque piani in uno spazio dove un tempo c’era un garage di appena due piani. L’area, vicino al teatro Franco Parenti, è circondata da un quadrilatero di palazzi, edifici che rischiano di rimanere soffocati dalla costruzione del nuovo edificio. Più di cento famiglie rischiano così di vedersi privare di aria, luce, spazio e vivibilità: il progetto era stato approvato proprio da Oggioni. Agli inizi del marzo di quest’anno, non appena sono iniziate a uscire le notizie sulle indagini, in piazzale Libia sono incominciati i lavori di costruzione, nonostante le inchieste e le indagini in corso. E pensare che nelle carte era già emerso come proprio su questi progetti, progettisti e architetti, pur di ottenere il via libera all’intervento che prevedeva un edificio più alto dei 25 metri (sopra i quali è necessario un piano attuativo), si era pensato di presentare un progetto con un palazzo più basso per poi alzarlo, quando si sarebbe sistemato tutto con la «salva Milano». Non a caso i comitati del quartiere avevano chiesto al Comune di interrompere i lavori più volte nei mesi scorsi. Anzi, il 24 ottobre del 2024 avevano scritto a palazzo Marino tramite Pec evidenziando alcune problematiche legate alle carte catastali di cui erano entrati in possesso. Nei documenti che avevano allegato alla missiva veniva evidenziato il problema delle «servitù negative» in via Pier Lombardo, cioè il divieto a costruire oltre i 6 metri e mezzo di altezza. Sarà una coincidenza, ma il 25 ottobre - ovvero il giorno dopo - proprio di questo aspetto parlano in una telefonata il progettista Marco Cerri (già membro della commissione Paesaggio, indagato e da ieri interdetto per un anno) e l’architetto Francesca Scotti (non indagata). I due parlano dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi che «mi ha detto che ha un problema pazzesco con i comitati». E che il problema è proprio intorno a piazzale Libia. «Hanno una servitù, adesso hanno tirato fuori che hanno una servitù», aggiunge Cerri che spiega a Scotti di avere informato anche l’avvocato Fabio Todarello (non indagato), consulente di Assimpredil e interessato agli sviluppi del progetto di piazzale Libia. Alla fine, la pratica sarà concessa. Ma bisogna fare una premessa, che risale al 16 ottobre dello scorso anno quando durante un’altra telefonata si capisce come proprio il Comune sia più che disponibile al progetto piazzale Libia, nonostante le proteste degli abitanti e i vincoli urbanistici. Agli atti c’è infatti una telefonata tra lo stesso Todarello e la dirigente Carla Barone (indagata) del Sue (Sportello unico per l’edilizia) - dove «scherzano» sul controllo della regolarità del progetto - e, scrivono i magistrati, «appare molto significativa della totale disponibilità della suddetta dirigente» sul progetto di piazzale Libia «a favorire gli interessi di Cerri e quelli rappresentati numerosi clienti suoi e di Todarello, in totale dispregio dei suoi obblighi di funzionaria pubblica di imparzialità e trasparenza». Cerri, sostengono i magistrati, ha avuto un ruolo da protagonista nella stesura del testo definitivo della «salva Milano» con «l’obiettivo di bloccare le indagini dei pm» sull'urbanistica.






