2022-05-22
Migliaia in marcia a dire che la vita è un fine
Successo a Roma della sfilata di 120 associazioni pro life. Massimo Gandolfini, uno degli organizzatori: «Abbiamo testimoniato che nessuno resta indietro». Il racconto di una mamma: «Ho partorito a 17 anni contro chi mi diceva di “eliminare il problema”».Sotto il sole cocente, in un’atmosfera elettrizzante, migliaia di italiani (ben 40.000 secondo gli organizzatori) hanno scelto di non arrendersi alla politica contro la vita, ritenuta un grosso errore, di fine Novecento. In marcia nel cuore di Roma, hanno gridato al mondo intero che «la vita è bella», citando Roberto Benigni. E va protetta sempre e custodita contro chiunque. Persino contro noi stessi, qualora fossimo tentati di distruggerla. Alle 15 di ieri la manifestazione «Scegliamo la vita» è partita da piazza della Repubblica. Con un colpo d’occhio imponente per la quantità di carrozzine, passeggini, palloncini rossi. Bandiere, stendardi, canti, slogan, preghiere, musiche e danze festose: ciascuno dei 120 gruppi aderenti ha espresso la propria personalità lungo il tragitto. I più devoti, recitando il rosario, i più esuberanti saltellando e facendo cabaret di strada. Come previsto, la manifestazione è giunta a piazza San Giovanni alle 16. La maestosa facciata della più importante basilica dell’Urbe sembrava dire ai marciatori che quel che è bello, armonioso e nobile, non passa mai di moda.Maria Rachele Ruiu ha diretto il palco. Donna, madre e nota attivista pro life, ha condannato «l’ipocrisia di chi vuole difendere la donna, separandola però dal nascituro», che della donna è «il secondo cuore pulsante».Varie, toccanti, testimonianze si sono succedute sul palco. Come quella di una ragazza che, incinta a 17 anni, ha fatto nascere suo figlio, lottando sola contro il mondo intero che la spingeva ad «eliminare il problema», per «non rovinarsi la vita». Ma ora è sposata, senza rimpianti né rimorsi, e madre di 4 figli. Le parole più toccanti le ha pronunciate Giuditta Tacconi, madre di 6 figli e moglie del portavoce di Pro vita, Jacopo Coghe. Ha ricordato i problemi di salute del suo piccolo Gregorio che «solo per 40 minuti ha vissuto tra noi». Ma che lei ha accolto nei nove mesi di gravidanza, ha amato, dandogli il suo sangue. Mentre le sue amiche pensavano alle culle da acquistare, lei, sapendo della breve vita della creatura che aveva in sé, cercava una piccola bara bianca su misura. L’atteso concerto dei The Sun ha galvanizzato la folla. Il leader Francesco Lorenzi ha ricordato che «tutti noi abbiamo una missione e nessuno è inutile».Massimo Gandolfini, uno dei leader e portavoce del movimento, ha esordito dicendo di aver letto su un muro di Roma la scritta «Life is the new fascism». Per i nichilisti, custodire la vita, proteggerla, combattere per essa sarebbe «il nuovo fascismo». Al contrario, ha spiegato il medico bresciano padre di 7 figli, «il totalitarismo sta dalla parte di chi vuole indurre alla morte: dall’aborto all’eutanasia, al suicidio assistito». «L’impegno di tutti si fa impellente e carico di responsabilità», ha proseguito Gandolfini, «la soppressione di una vita innocente non può diventare un bene da tutelare, siamo chiamati a non collaborare e a resistere a tutte quelle leggi ingiuste in materia di aborto, suicidio assistito, legalizzazione delle droghe e dell’utero in affitto. La vita e la famiglia sono di tutti, non sono né di destra né di sinistra ed è, quindi, necessario impegnarsi per un mutamento di valori».La manifestazione deve il suo successo anche all’appoggio delle varie agenzie della Cei, la Conferenza episcopale italiana. Ma la presenza di istanze laiche, islamiche e pentecostali dimostra che i «valori non negoziabili», sono universali e fanno parte del patrimonio intangibile della civiltà. Tra i manifestanti anche il senatore della Lega, Simone Pillon: «Oggi siamo in piazza con migliaia di mamme, di papà, di bambini, di famiglie, di amici. La maggioranza silenziosa, il popolo della vita che manifesta pacificamente la bellezza della vita umana sempre, dal concepimento alla morte naturale. Negli Stati Uniti stanno tornando indietro, cancellando leggi inique e riconoscendo i diritti dei bambini fin dal concepimento. È ora di farlo anche da noi, sostenendo sempre la vita nascente, le mamme e i papà. Non siamo contro nessuno, ma per la vita di tutti».Senza vita, infatti, non c’è speranza, né futuro.
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