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Prodi svende ancora la Ue a Parigi e Berlino
Romano Prodi (Ansa)
Trump rimette all’angolo i leader del continente: «Sono deboli e politicamente corretti, guidano Paesi decadenti». Secondo l’ex premier, invece, Bruxelles sarebbe «succube di Orbán». La sua soluzione? «Tornare all’asse franco-tedesco».

Chissà se alla Warthon School of Pennsylvania dove ha studiato c’era un corso di latino, comunque Donald Trump ha capito che «repetita iuvant». Non ha fatto passare neppure 24 ore dal suo monito all’Europa («Tra vent’anni rischiate di sparire») che ha rincarato con una intervista a Politico, il network più influente di qua e di là dell’Atlantico, il suo giudizio: «Penso che i leader europei siano deboli, e vogliono essere così politicamente corretti», ha detto, «non sanno cosa fare. L’Europa non sa cosa fare». La botta è dura, ma guardando la foto di Volodymir Zelensky con i cosiddetti «volenterosi» si fa fatica a dare torto al presidente americano.

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Prodi ci riprova: «Via l’unanimità all’Ue». Ma senza riforma sarebbe un disastro
Romano Prodi (Ansa)
Se non si ridisegna l’impianto istituzionale l’Unione rischia di diventare un club elitario.
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Prodi cede alle sirene di Macron e sogna un’Europa a guida francese
Romano Prodi (Ansa)
L’ex premier va matto per Parigi (e Pechino) e lascerebbe ai transalpini la Difesa Ue.
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Le Firme

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