Domenico Grispino, il marito dell'ex ministro chiuderà il matrimonio davanti al giudice a San Valentino: «La mia candidatura con la Lega non ha nulla a che fare con il divorzio. Mi ha lasciato lei, ma la storia ormai era finita. Il vicepremier? È una persona buona e non razzista».
Domenico Grispino, il marito dell'ex ministro chiuderà il matrimonio davanti al giudice a San Valentino: «La mia candidatura con la Lega non ha nulla a che fare con il divorzio. Mi ha lasciato lei, ma la storia ormai era finita. Il vicepremier? È una persona buona e non razzista».«Che mi separo ormai si può dire. Lo ha dichiarato la mia quasi ex moglie Cécile alle agenzie. Abbiamo già sottoscritto l'accordo, presto verrà formalizzato davanti al giudice». Domenico Grispino, 65 anni, ingegnere civile specializzato nel settore edile, è ruspante, diretto. Per un gioco del destino il 14 febbraio, giorno di San Valentino, ufficializzerà la fine del suo matrimonio con l'ex ministro ed europarlamentare Cécile Kyenge, con cui è stato sposato per 24 anni e da cui ha avuto due figlie. «Guardi che, però, la candidatura con la Lega non c'entra niente con 'sta cosa. Lo scriva: l'avevo già detto proprio a lei in un'intervista nel 2014 che ero simpatizzante della Lega». Ha ragione Grispino. Ci aveva svelato le sue (allora) insospettabili idee politiche cinque anni fa. Avevano fatto scalpore. Ora è candidato con la Lega nel suo paese, a Castelfranco Emilia (Modena), alle elezioni amministrative del 26 maggio.«Le avevo anche fatto sentire la canzone che anticipava la separazione e che si intitola Cécile. Il testo recita: «Ma se tu vuoi, va' per la tua strada». La trova su Youtube. C'è anche un altro mio vecchio pezzo perfetto per il momento (La fine d'un amore, ndr): «Ho fatto le valigie e vado via. Ho chiuso con il passato e devo andarmene. Da solo riprenderò la vita mia…». Mimmo Crispino (questo il nome da cantautore) è musicista e ha anche preso parte alla tournée del 1982 di Pierangelo Bertoli. La figlia Giulia, 23 anni, in arte Sans Soucis, sta intraprendendo la carriera di cantante e ha già tenuto qualche concerto in Inghilterra.Grispino, perché è finito il suo matrimonio? Ha chiesto delle spiegazioni?«Macché… (continua a canticchiare, ndr). “Ma se vuoi tu vai per la tua strada e se sentirai la vita dura non fermarti più di quel che basta per riprendere fiato, per ricominciare"».È colpa della politica, magari del Pd? «Quando finiscono le storie è ovvio che qualcosa è cambiato. I problemi si affastellano negli anni. Lei si è dedicata alla politica e ci siamo visti sempre di meno. Alla fine mi era rimasto il cane, Zibì, che adesso mi è anche morto poverino. È mancato in un giorno e mezzo con la dignità del maremmano».Sembra più addolorato per il cane che per la fine della sua vita coniugale. Sua moglie quando le ha chiesto la separazione?«Se non ricordo male, a giugno. Un giorno mi ha telefonato da Bruxelles e mi ha detto: “Dovremmo separarci". Ho risposto: “Nessun problema". Infatti è una separazione consensuale. Le ho solo detto: “Eri a casa ieri, potevi dirmelo in faccia". Ma è la codardia di certi personaggi. Su mio sollecito, a luglio, è arrivata la lettera dell'avvocato e ad agosto ci siamo visti nel suo studio legale». Causa scatenante? «Dovreste chiederlo a lei. Per me nessuna. Una storia in cui non hai più niente da dirti. E allora che cosa si sta insieme a fare? Meglio così. È giovane e se si farà un'altra storia sarò contento per lei». Le risulta che la sua ex moglie abbia già un altro? Ricordo che era un po' geloso del suo vecchio portavoce… «Ma no, lui è andato via nel 2014 dopo che ne avevo parlato sul suo giornale. Se ha un altro uomo? Questo dovete scoprirlo voi».Ogni quanto vi vedevate? «In periodi normali una volta alla settimana. Anche perché io a Bruxelles non ci andavo mai. Ma da agosto ci siamo visti dall'avvocato e in pochissime altre occasioni. L'ultima volta le ho parlato un mese fa. Io non la chiamo mai. Non so perché ci siamo sentiti. Mi hanno detto che ha preso un'altra casa al nostro paese, nel centro di Castelfranco. Io sto in una frazione. Me lo ha riferito uno della Lega che è diventato suo vicino». Per la sua candidatura è arrivato anche l'imprimatur di Matteo Salvini…«Stamattina (ieri per chi legge, ndr) mi hanno mandato la sua foto mentre suona la viola tutto sorridente con sotto la scritta “Quando ti dicono che il marito della Kyenge si candiderà con la Lega". Bella. È sulla pagina Facebook Salvini premier».Lui le ha telefonato?«No, ma mi piacerebbe conoscere il Salvini privato, andremmo d'accordo sulle cose concrete. La gente non ha capito che è una macchina da voti, ma fondamentalmente una persona buona. Sono sicuro che non è razzista». Come è nata la sua candidatura? «La scorsa settimana mi ha chiamato il promotore di una lista civica appoggiata dalla Lega. Mi ha detto che gli sarebbe piaciuto approfondire delle dichiarazioni che avevo fatto. Ci siamo visti sabato ed è venuta anche Cristina Girotti Zirotti, capogruppo della Lega a Castelfranco, una bravissima persona. Abbiamo parlato senza pregiudizi e alla fine mi ha proposto la candidatura. Metterò a disposizione quello che ho imparato in questi anni dal punto di vista tecnico».Ha scritto un libro che potrebbe piacere a Salvini, in cui descrive un suo progetto per aiutare i congolesi a casa loro…«Si intitola L'isola che non c'è. Nel testo propongo di creare un consorzio che coinvolga i capi tribù, onlus e imprenditori stranieri per vedere le cose da fare insieme. L'unico vincolo per gli imprenditori nel mio piano è quello di pagare i lavoratori, evitando lo sfruttamento. I salari all'inizio non potranno essere troppo alti, circa 200 euro al mese (oggi non superano i 100), in maniera da attrarre i capitali stranieri. Poi gli stipendi dovranno salire gradualmente».Per l'Africa può essere più utile lei con il suo progetto o la sua ex moglie?«I conti si fanno alla fine. Io credo che la praticità funzioni meglio della retorica. Io preferisco fare che parlare».
Mario Draghi (Ansa)
L’ex premier si accorge soltanto ora che gli obiettivi green sono «irrealizzabili». Poi critica la burocrazia continentale: «Troppo lenta, potrebbe non riuscire a riformarsi». Il suo piano B: alcuni Stati facciano da sé.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
- La Corte d’appello di Bologna ha disposto la consegna di Sehrii Kuznietsov, l’ucraino accusato di aver danneggiato il gasdotto nel 2022. Crosetto: «Disponibili su Samp-T e aerei radar». M5s e Calenda esortano il governo al confronto in Aula su «Sentinella Est».
- Invasione nazista, Berlino secca: «Soldi alla Polonia? Storia chiusa». Merz: «Ma siamo al fianco di Varsavia». Presto possibile vertice Trump-Zelensky.
Lo speciale contiene due articoli.
Ansa
- Massiccia invasione via terra e raid con droni ed elicotteri. Crosetto: «Decisione sbagliata». Il Papa chiama il parroco Romanelli: «Preoccupato». Ira dei parenti degli ostaggi: «Così Netanyahu li uccide».
- Mobilitazione indetta per venerdì. Liti nella Flotilla, Greta lascia il direttivo e cambia imbarcazione. Il dem Scotto, in navigazione: «Sempre in contatto con la Farnesina».
Lo speciale contiene due articoli.
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
Schierati da poco in Estonia, gli F-35 italiani hanno avuto una parte importante nell’intercettazione di velivoli russi e nel pattugliamento in seguito allo sconfinamento dei droni di Mosca in territorio polacco. Da agosto l’Aeronautica italiana è al comando della Baltic Air Policing.
L'articolo contiene una gallery fotografica.
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
Continua a leggereRiduci