2023-01-27
«Mi sento donna». E va nel carcere femminile
Nicola Sturgeon e Rishi Sunak (Ansa)
In Scozia uno stupratore si è dichiarato transgender solo durante il processo ed è riuscito a non finire in una prigione per uomini. E mentre Edimburgo insiste sulla legge che consente di cambiare genere con un’autocertificazione, Londra vuole bloccare tutto.Fate finta che un uomo stupri due donne e che, per questi delitti, venga condannato da un tribunale in un regolare processo. Fate poi sempre finta che quest’uomo decida di identificarsi come donna e che, grazie a una legge approvata da un Parlamento democraticamente eletto, possa scontare la sua pena in un carcere femminile. Bene, lo sforzo di immaginazione finisce qui, semplicemente perché questa cosa è avvenuta davvero.L’uomo di cui stiamo parlando esiste davvero e si chiama Adam Graham. O meglio: così si chiamava prima, perché oggi il suo nome è Isla Bryson. Adam, pardon Isla, era accusato/a di aver stuprato due donne nel 2016 e nel 2019, ovviamente con regolare pene maschile. Lo scorso martedì l’Alta corte di Glasgow l’ha riconosciuto colpevole e lo ha condannato a una lunga pena detentiva. La pena però, visto il «cambio di genere», Isla la sconterà in un carcere femminile e cioè la prigione di Cornton Vale, nella contea di Stirling. Attualmente, è bene specificarlo, il detenuto è ancora dotato di un apparato riproduttivo maschile. Si trova momentaneamente in isolamento, è vero, ma non è escluso che possa unirsi presto al resto della popolazione carceraria (biologicamente femminile).Prima di diventare legalmente Isla, Adam ha affermato di avere «problemi di genere» dall’età di quattro anni. Curiosamente, però, l’uomo non aveva mai manifestato questo disagio prima dell’inizio del processo a suo carico. Nel 2020 ha, quindi, potuto affrontare la «transizione»: ha cambiato il proprio nome e, allo stato attuale, sta assumendo ormoni femminili in attesa dell’intervento chirurgico.Questa vicenda dai contorni surreali ha suscitato parecchio scalpore nonché polemiche. «Questo stupratore ha deciso di non essere più un uomo solo una volta che è comparso davanti al giudice con l’accusa di stupro», ha tuonato Russell Findlay, esponente dei conservatori scozzesi. «Ci troviamo di fronte a una situazione assolutamente perversa in cui un tribunale scozzese si rivolge a una persona che afferma di identificarsi come donna e di avere usato “il proprio pene” per violentare due donne». Anche Miriam Cates, deputata del Partito conservatore inglese, ha alzato il volume della voce: «È quasi impossibile credere che, in una società civile, un uomo condannato per aver stuprato due donne possa essere detenuto in una prigione femminile», ha dichiarato al Daily Mail.Del resto, questo di Adam/Isla non è un caso isolato. Nel mondo anglosassone, è successo più volte che trans nati uomini siano finiti in carceri femminili, con conseguenze talvolta tragiche, tra stupri e gravidanze indesiderate. Il che ha spinto il governo britannico a rivedere la propria legislazione penitenziaria in fatto di detenuti «non binari». Ma la Scozia, in questo Regno sempre più Disunito, non sembra essere dello stesso avviso. Il mese scorso, il Parlamento di Edimburgo ha, infatti, approvato la nuova legge trans (nome ufficiale: Gender recognition reform bill), la quale consente a persone di appena 16 anni di cambiare legalmente il proprio sesso in assenza di condizioni minime: è sufficiente aver vissuto «nel nuovo genere» per soli tre mesi e non è necessaria alcuna diagnosi medica che certifichi una disforia di genere. In sostanza, un uomo può diventare donna sostanzialmente senza uno straccio di prova.Il governo britannico del premier Rishi Sunak, tuttavia, non ha fornito il consenso della Corona alla riforma trans approvata dal Parlamento scozzese, inasprendo ulteriormente la tensione tra Londra e Edimburgo. Anche sull’onda del caso Graham/Bryson, da Downing Street hanno fatto sapere che già lo scorso ottobre il segretario di Stato per la giustizia aveva annunciato diversi cambiamenti nel regime penitenziario dei trans: in base alle riforme, si legge sul sito del governo britannico, «le donne transgender con genitali maschili, o quelle che sono state condannate per reati sessuali, non potranno più essere detenute in carceri femminili». Viene inoltre specificato che «il collocamento di detenuti transgender è soggetto in ogni caso a un’approfondita valutazione dei rischi. Più del 90% delle donne transgender in carcere sono detenute in carceri maschili». Del resto, conclude la nota, «non vi è alcun obbligo di spostare i prigionieri transgender a seconda dei loro desideri». Insomma, il tempo dei todos caballeros è finito.Discorso diverso, invece, in Scozia. Come riporta il Daily Mail, infatti, la Scozia del premieri Nicola Sturgeon ha più detenuti transgender nelle carceri femminili dell’Inghilterra e del Galles messi insieme. E, inoltre, la metà di questi detenuti ha iniziato la transizione solo dopo la condanna. Tra i casi più assurdi, spicca quello del trans Paris Green. Condannato per omicidio, grazie all’«autoidentificazione di genere» fu tradotto a Cornton Vale, lo stesso penitenziario femminile in cui si trova Adam Graham, oggi Isla Bryson. Nel 2019, però, Paris Green è stato trasferito in un carcere maschile dopo che era stato sorpreso in cella a fare sesso con altre detenute.Caso assurdo quanto si vuole, certo, ma tutt’altro che isolato. In Canada, per esempio, diverse donne biologiche hanno denunciato di essere state stuprate da detenuti trans che, pur percependosi in maniera non binaria, hanno corpi maschili perfettamente funzionanti.
Vladimir Putin e Donald Trump (Ansa)