2021-08-06
Metro, bus e navi: delirio trasporti. In gabbia prof e studenti universitari
Dal 1° settembre Alta velocità e mezzi che collegano più di due Regioni vietati senza pass. Idem per le tratte via mare (a eccezione dello Stretto: perché?). Esentate le linee locali. Niente stipendio a docenti «obiettori».Alla fine, se i contagi malauguratamente dovessero tornare a crescere, a pagare saranno i soliti noti. Difficile infatti pensare, dopo le decisioni assunte ieri pomeriggio dal Consiglio dei ministri sotto la spinta dell'ala intransigente dell'esecutivo raccolta attorno al ministro Roberto Speranza, che sotto il tavolo in caso di recrudescenza del virus non vi sia di nuovo l'opzione chiusura generalizzata. La prova del nove l'ha data una delle decisioni più importanti tra quelle prese: aumentare la capienza dei mezzi del trasporto pubblico locale dal 50 all'80 per cento in zona bianca ma anche in zona gialla, senza prevedere per questi l'obbligatorietà del green pass. Una resa evidente all'impossibilità di poter controllare l'effettiva osservanza delle norme, che risulta tanto più smaccata se si pensa che invece per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza (treni interregionali, aerei, navi) l'obbligo della certificazione verde è stato introdotto e che, laddove il controllo (altrettanto impossibile) può essere scaricato sui privati e non sulle autorità pubbliche (come per bar e ristoranti) lo stesso sussulto di buon senso usato per i trasporti pubblici locali resta ben lungi dall'essere messo in pratica. E anche in termini di prevenzione, l'utilizzo di due pesi e due misure, a seconda della categoria di lavoratori in ballo, appare evidente, come nel caso dei camerieri che potranno tranquillamente continuare a rischiare di essere contagiati senza alcun riconoscimento ufficiale di tale rischio.Ma tant'è, e al di là di ogni possibile considerazione, andiamo a vedere qual è il quadro complessivo delle regole e degli obblighi previsti dal nuovo decreto in vigore dal primo settembre, che si aggiungeranno a quelle vigenti da oggi sul green pass per bar e ristoranti al chiuso. Si è detto dei trasporti: da settembre, dunque, si dovrà esibire il green pass per viaggiare su treni a lunga percorrenza, aerei e navi, mentre non occorrerà il lasciapassare per i trasporti pubblici locali come ad esempio bus e metro e per i treni locali e, in generale, per i mezzi che viaggiano all'interno della stessa Regione.In zona bianca e in zona gialla, la capienza dei mezzi pubblici sarà portata all'80 per cento dei posti disponibili. Facile prevedere, anche in questo caso, dei paradossi per pendolari e studenti fuorisede o chi sarà obbligato a mostrare il green pass per andare da Firenze a Bologna o da Campobasso a Pescara in treno, mentre potrà viaggiare dal confine con la Svizzera fino a quello con l'Emilia Romagna senza certificazione. A meno che - per complicare ulteriormente tutta la situazione - non decida di prendere il pullman, perché se questo mezzo attraversa solo una Regione non è richiesto il green pass per salire a bordo, mentre se le Regioni attraversate sono almeno due, allora ci vuole la certificazione. In soldoni: se vuoi andare da Roma a Napoli senza green pass puoi farlo, a patto di non prendere il treno, mentre non c'è modo di andare, ad esempio, da Napoli a Cosenza senza green pass. Cosa che invece si potrà fare per andare da Messina a Reggio Calabria e viceversa, essendo stata decisa una deroga per i traghetti in servizio nello Stretto. Facile immaginare l'entità della beffa per il grandissimo numero di fuorisede universitari, la maggior parte dei quali non è stata ancora vaccinata e che dovrà aprire un ciclo continuo di tamponi, non si sa ancora se a prezzo calmierato.Altro capitolo spinoso e che non farà mancare una coda polemica dopo quanto stabilito dal Cdm, quello della scuola e delle misure assunte per consentire la ripresa in presenza: anche in questo caso non mancano le bizzarrie, se è vero che - sempre dal primo settembre - è stato decretato l'obbligo della certificazione verde per tutto il personale scolastico, compresi quindi i docenti, oltre ai bidelli e agli assistenti tecnici amministrativi. Dura la sanzione per chi non adempirà all'obbligo: nel decreto si prevede infatti che i docenti che non presenteranno il green pass saranno considerati assenti ingiustificati e dopo il quinto giorno si vedranno sospendere impiego e retribuzione («La sospensione è una misura che mette al centro la sicurezza delle persone», ha confermato il ministro Bianchi in conferenza stampa). Tra gli studenti, l'obbligo riguarderà per il momento solo quelli universitari, anche se su questo si sono rincorse per tutto il pomeriggio voci contraddittorie. Per gli studenti delle scuole superiori, in ogni caso, ci sarà la possibilità di effettuare dei tamponi a prezzi calmierati, anche se il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, parlando in Aula a Montecitorio nel corso del question time, ha ribadito la «forte raccomandazione» da parte del governo per le vaccinazioni nella fascia d'età 12-19 anni. Nel testo del decreto, stando a quanto filtrato, viene messo nero su bianco il fatto che l'anno scolastico 2021-2022 sarà in presenza, e si aggiunge che eventuali deroghe a beneficio della dad saranno concesse a Regioni e Comuni solo in zona rossa e in casi eccezionali di focolai ad alto rischio. Si prevede inoltre l'obbligo di mascherina dai 6 anni in su.