2025-02-04
Nel mercato di gennaio la Serie A ha speso 228 milioni di euro
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Santiago Giménez, nuovo attaccante del Milan (Getty Images)
La sessione di trasferimenti invernale si è chiusa ieri con il Milan assoluto protagonista. Nell'ultimo giorno i rossoneri hanno aggiunto Joao Felix, Sottil e Bondo a Gimenez e Walker. La Juve ha chiuso Kelly dal Newcastle e ceduto Fagioli alla Fiorentina. Mentre l'Inter ha deciso di non rivoluzionare la rosa sostituendo Buchanan con Zalewski e il Napoli ha rimpiazzato Kvaratskhelia con Okafor. Il Como è la squadra che ha speso di più con quasi 50 milioni di investimenti.L'ultimo giorno di calciomercato si è vestito quasi solo di rossonero. Infatti, oltre a Kyle Walker, il neoallenatore Conceição ha accolto anche, da Chelsea e Feyenoord, Joao Felix e Gimenez. Quest'ultimo, con un esborso di 35 milioni di euro, è stato anche l'acquisto più oneroso del mercato italiano e uno dei dieci più costosi a livello internazionale. Il Milan prova, così, ad aprire un nuovo ciclo e a sopperire agli errori del passato. Emblematiche, in tal senso, le partenze di Morata verso il Galatasaray e, dopo una vita in rossonero, di capitan Calabria verso il Bologna.Guardando alle altre squadre dello stivale, si potrebbe dire che a farla da padroni sono stati il dinamismo e l'inventiva degli uomini di mercato delle società, con una spesa complessiva di 228 milioni di euro, più del doppio rispetto ai 110 milioni del mercato di riparazione dello scorso anno.Nella corte bianconera, Giuntoli ha tirato dal cilindro i prestiti di Muani, Renato Veiga, Kelly e Danilo Costa per fronteggiare i tanti infortuni del momento.Gli uomini di copertina degli addii più rilevanti sono stati Patrick Dorgu e Khvicha Kvaratskhelia. Il primo è andato al Manchester United per trenta milioni di euro appurando il capolavoro dell'uomo mercato del Lecce, Pantaleo Corvino, e la più grande plusvalenza nella storia dei salentini. La cessione del georgiano, invece, era già nell'aria nella scorsa stagione, si è congelata con l'arrivo di Conte in panchina, per poi realizzarsi negli scorsi giorni con i 75 milioni del Paris Saint Germain, tra i sorrisi delle voci di bilancio e le ire dei tifosi. D'altronde, proprio nelle ultime ore, De Laurentiis è ricorso al nome meno altisonante di Okafor.In casa Inter, invece, si è respirata una maggiore fiducia reputando la squadra già al completo, coi suoi senatori e le vecchie certezze. Così Marotta ha trattenuto Frattesi e ingaggiato il «solo» Zalewski dalla Roma che si è, comunque, già dimostrato decisivo nel derby con l'assist per il pareggio di de Vrij.Chi annienta ogni record di mercato è il Como diventando la società che ha speso di più all'interno di questa sessione di mercato e anche tra tutte le neopromosse di sempre. Infatti, la proprietà indonesiana targata fratelli Hartono ha acquisito i cartellini di Caqueret (15 milioni), Douvikas (13 milioni) e Diao (12 milioni) oltre ai nomi esotici dell'ex viola Ikoné, del giovane Alex Valle dalla cantera blaugrana e di Dele Alli, ex stella del Tottenham. Così, coi suoi investimenti di 49,2 milioni complessivi, il Como stacca nettamente il vecchio primato stabilito dai Della Valle che, nel gennaio 2005, stanziarono 20,5 milioni per la campagna acquisti di una Fiorentina appena promossa in serie A.Il figlio d'arte Maldini è finito nella scuderia atalantina del Gasp insieme a Posch. Caprile e Scuffet si sono scambiati le casacche di Cagliari e Napoli. Kouamé è andato all'Empoli dalla Fiorentina mentre, al contrario, si sono vestiti di viola Folorunsho, Pablo Marì e Zaniolo. Nella sponda giallorossa della capitale sono finiti Rensch e Gollini, ex Ajax e Atalanta. Il Torino si è rinforzato con gli acquisti da Chelsea e Lipsia di Casadei ed Elmas, vecchie conoscenze del campionato italiano con le maglie di Inter e Napoli. Tra le fila del Venezia spiccano gli acquisti di Zerbin e dell'ex portiere interista Radu e la cessione al Palermo di Pohjanpalo, pupillo di molti fantallenatori.Poco prima del gong di chiusura, infine, la Fiorentina ha ceduto Sottil al Milan, Biraghi al Torino e acquisito Fagioli dalla Juve; il giovane Cuenca è andato al Genoa; Bondo ha lasciato il Monza per approdare al Milan e sostituire Bennacer finito al Marsiglia; la Lazio ha acquisito Belahyane dal Verona.
Richard Gere con il direttore di Open Arms Oscar Camps (Getty Images)
Mahmoud Abu Mazen (Getty Images)
(Guardia di Finanza)
I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese, nell’ambito di un’attività mirata al contrasto delle indebite erogazioni di risorse pubbliche, hanno individuato tre società controllate da imprenditori spagnoli che hanno richiesto e ottenuto indebitamente oltre 5 milioni di euro di incentivi per la produzione di energia solare da fonti rinnovabili.
L’indagine, condotta dalla Compagnia di Gallarate, è stata avviata attraverso l’analisi delle società operanti nel settore dell’energia elettrica all’interno della circoscrizione del Reparto, che ha scoperto la presenza di numerose imprese con capitale sociale esiguo ma proprietarie di importanti impianti fotovoltaici situati principalmente nelle regioni del Centro e Sud Italia, amministrate da soggetti stranieri domiciliati ma non effettivamente residenti sul territorio nazionale.
Sulla base di tali elementi sono state esaminate le posizioni delle società anche mediante l’esame dei conti correnti bancari. Dall’esito degli accertamenti, è emerso un flusso finanziario in entrata proveniente dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), ente pubblico responsabile dell’erogazione degli incentivi alla produzione di energia elettrica. Tuttavia, le somme erogate venivano immediatamente trasferite tramite bonifici verso l’estero, in particolare verso la Spagna, senza alcuna giustificazione commerciale plausibile.
In seguito sono state esaminate le modalità di autorizzazione, costruzione e incentivazione dei parchi fotovoltaici realizzati dalle società, con la complicità di un soggetto italiano da cui è emerso che le stesse avevano richiesto ad un Comune marchigiano tre diverse autorizzazioni, dichiarando falsamente l’installazione di tre piccoli impianti fotovoltaici. Tale artificio ha consentito di ottenere dal GSE maggiori incentivi. In questi casi, infatti, il Gestore pubblico concede incentivi superiori ai piccoli produttori di energia per compensare i maggiori costi sostenuti rispetto agli impianti di maggiore dimensione, i quali sono inoltre obbligati a ottenere l’Autorizzazione Unica Ambientale rilasciata dalla Provincia. In realtà, nel caso oggetto d’indagine, si trattava di un unico impianto fotovoltaico collegato alla stessa centralina elettrica e protetto da un’unica recinzione.
La situazione è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Roma, competente per i reati relativi all’indebita erogazione di incentivi pubblici, per richiedere il sequestro urgente delle somme illecitamente riscosse, considerati anche gli ingenti trasferimenti verso l’estero. Il Pubblico Ministero titolare delle indagini ha disposto il blocco dei conti correnti utilizzati per l’accredito delle somme da parte del GSE e il vincolo su tutti i beni nella disponibilità degli indagati fino alla concorrenza di oltre 5 milioni di euro.
L’attività della Guardia di Finanza è stata svolta a tutela del corretto impiego dei fondi pubblici al fine di aiutare la crescita produttiva e occupazionale. In particolare, l’intervento ispettivo ha permesso un risparmio pari a ulteriori circa 3 milioni di euro che sarebbero stati erogati dal GSE fino al 2031 alle imprese oggetto d’indagine.
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