2019-05-17
Meno migranti, meno reati: ecco i numeri
Il decreto Sicurezza, bollato dalla sinistra come una misura pressoché nazista, ha ridotto l'immigrazione clandestina e di pari passo i crimini. Il Viminale: «Con le risorse risparmiate, assunti 8.000 nuovi agenti».I dati ufficiali dimostrano che il decreto Sicurezza ha frenato il crimine un po' ovunque in Italia. Due dati vanno a braccetto: il calo degli ingressi nel sistema d'accoglienza (che si traduce in meno irregolari sul territorio) e quello del numero di episodi delittuosi: quelli gravi, come stupri e omicidi, scendono del 15%.A leggere certi giornali e a sentire le dichiarazioni di ben noti politicanti, sembrava che il decreto sicurezza che rappresenta la ragion d'essere dell'esperienza da ministro di Matteo Salvini fosse una norma nazista. Qualcosa di peggio delle leggi razziali. Un mostro burocratico che avrebbe creato disordine, brivido, terrore e raccapriccio, buttando migliaia di immigrati in mezzo alla strada consegnandoli, nella migliore delle ipotesi, alle intemperie e, nella peggiore, direttamente nelle mani della criminalità. Quando i contenuti del decreto furono resi noti si levarono le proteste delle cooperative, degli attivisti presunti umanitari di ogni ordine e grado, delle Boldrini, dei Civati e dei Fiano. Il coro era unanime: sarà un disastro. E invece, guarda un po', a qualche mese di distanza il diluvio non è arrivato. Anzi, i dati ufficiali dimostrano che il decreto sicurezza ha portato, in effetti, più sicurezza un po' ovunque in Italia. Ecco perché il Viminale ha appena elaborato il decreto sicurezza bis con cui «individua nuove misure per potenziare la lotta all'immigrazione clandestina e tutelare le forze dell'ordine». Nel frattempo, il ministero ha tracciato un bilancio del primo decreto che, recita il comunicato ufficiale, «alla fine dello scorso anno, ha fornito strumenti innovativi per allontanare clandestini e delinquenti, per rafforzare la sicurezza urbana con fondi e poteri ai sindaci contro le grandi piazze di spaccio e il degrado urbano». Secondo il Viminale «sono stati ottenuti notevoli tagli agli sprechi riducendo i costi dell'accoglienza: circa 400 milioni di euro, reinvestiti in un piano straordinario di assunzioni per 8.000 donne e uomini di forze di polizia e vigili del fuoco. Il monitoraggio effettuato periodicamente dal Viminale su reati e accoglienza dà ragione alle scelte effettuate dal ministero dell'Interno». In effetti, i numeri sono piuttosto eloquenti. Quelli diffusi ieri sono i dati riguardanti le presenze di immigrati e il numero di reati commessi nel 2019, messi a confronto con quelli registrati nello stesso periodo dell'anno scorso, ovvero il primo trimestre del 2018. Il calo è sensibile ovunque, dalla Valle d'Aosta alla Calabria. «In Italia si registra un calo dei delitti come omicidi, violenze sessuali e tentati omicidi del 15%, ma calcolando tutti i reati in generale la flessione è del 9,2%», spiegano dal ministero. Si va dal «9,4% in meno in Campania, l'8,9% in Lombardia, il 9,8% in Piemonte, fino al -14,7% della Basilicata». In Veneto i crimini sono diminuiti del 5,7%, in Trentino Alto Adige del 9,1%. Anche in Sicilia -8,9% di reati, 11,5% in meno in Sardegna, -12% in Puglia. Insomma, il messaggio è chiaro: la sicurezza aumenta ovunque. Questo non significa che tutti i problemi del Paese siano risolti e che non siano ancora necessarie misure rigide. I numeri che abbiamo elencato, tuttavia, rispondono ai tanti simpaticoni progressisti che ogni giorno accusano Matteo Salvini di essere tutto chiacchiere e distintivo. Sarà pur vero che il capo del Viminale ama il comizio e il contatto con la folla, ma ciò non impedisce alla macchina di funzionare. E il decreto sicurezza ha contribuito a far marciare meglio le cose. Ovviamente, oltre al calo dei crimini si registra anche la diminuzione dei migranti inseriti nel sistema di accoglienza (e i due fatti non sono del tutto scollegati). «Un segno meno si registra nella presenza di stranieri ospiti delle strutture di accoglienza», spiega il Viminale.«Dalle 170.000 presenze al giorno rilevate al 13 maggio 2018 alle 115.894, conteggiate al 13 maggio 2019 (-31,87%). Con picchi al ribasso del -42,6% in Sicilia oppure del -33,5% in Lombardia, per fare qualche esempio». Salvini, comprensibilmente, gongola. «Vogliamo fare sempre di più e meglio», dice. «I numeri sono rassicuranti ma non ci accontentiamo. Abbiamo segnalato agli amministratori locali nuovi strumenti, in collaborazione con le prefetture, per aggredire le grandi piazze di spaccio, isolare balordi e sbandati, per effettuare sgomberi. Auspico che i sindaci sappiano utilizzarli al meglio, mentre il piano che rinforzerà tutte le questure d'Italia sarà decisivo per ridurre ulteriormente la criminalità».Ora, dati alla mano, sarebbe il caso che i tanti corifei del nulla che hanno gridato al fascismo (salvo poi rimproverare il governo per l'inefficienza) facciano un paio di riflessioni. La sicurezza aumenta, adesso diminuiscano le chiacchiere.
Giancarlo Giorgetti (imagoeconomica)