2023-10-28
La Meloni nega tensioni al governo e la spunta su Mes e Patto di stabilità
Giorgia Meloni (Getty Images)
A margine del Consiglio europeo smentiti i retroscena: «Non ho problemi né con Salvini né con Mediaset». L’Italia tiene il punto sulla riforma delle regole di Bilancio. Ma il tedesco Olaf Scholz insiste: ratificate il salva Stati.Giorgia Meloni , a margine del Consiglio europeo, risponde ai cronisti sui mille retroscena che hanno inondato in questi ultimi giorni i media relativi alla legge di Bilancio, arrivata ieri a Palazzo Chigi dal Mef. «Sconsiglio di rincorrere le bozze», dice la Meloni ai giornalisti, senza scomporsi, «perché chiaramente le bozze di una manovra sono molte. Noi stiamo lavorando bene, in una situazione difficile. Allo stato attuale non ci sono particolari problemi da superare. Nelle prossime ore sarà inviata al Parlamento, mi pare che siamo in dirittura d’arrivo. Il nostro obiettivo è cercare di dare un segnale di compattezza anche approvandola in tempi rapidi, compatibilmente con il dibattito parlamentare». A un cronista di Repubblica presente a Bruxelles, che ieri riportava in un articolo di una presunta «sfuriata» del premier a Matteo Salvini, la Meloni risponde direttamente: «Ieri io non ho fatto nessuna sfuriata contro Salvini. Non capisco se certi articoli vengono scritti per raccontarli i problemi, o per crearli». Detto ciò, il premier chiarisce la questione dei pignoramenti dei conti correnti da parte dell’Agenzia delle entrate: «Segnalo che è già previsto», argomenta il premier, «che l’Agenzia delle entrate possa entrare e pignorare i conti correnti, dopo di che nella legge di Bilancio l’unica cosa che c’è scritta è che bisogna implementare la lotta all’evasione fiscale, ma non è stata prevista alcuna norma che consenta di prelevare i soldi dai conti correnti. Quindi io ho chiarito, rispetto a una polemica che dai giornali era diventata oggetto di dibattito», aggiunge la Meloni, «che questa misura non è prevista nella legge di Bilancio». La Meloni sottolinea poi la compattezza del centrodestra: «Non ci sono problemi nella maggioranza», argomenta il capo del governo, «non ci sono problemi tra me e Salvini, non ci sono problemi neanche con Mediaset. C’è un clima generale che io vedo molto più sereno di quello che io delle volte leggo e penso poi che lo dimostrino e lo dimostreranno - legge di Bilancio per esempio - i fatti, di come le cose poi vanno. Quando dobbiamo decidere, fino a prova contraria, decidiamo e andiamo avanti. Questa è la cartina di tornasole migliore che si possa dare sui rapporti che ci sono all’interno di una maggioranza. Praticamente tutte le mattine sento Tajani e sento Salvini», aggiunge la Meloni, «e ci divertiamo parecchio a leggere la rassegna stampa perché il mondo che viviamo noi non è quello che leggiamo». Ancora sulla legge di Bilancio: «Non ci sono allo stato attuale problemi particolari da superare», sottolinea la Meloni, «nelle prossime ore sarà inviata al Parlamento. Il nostro obiettivo è di dare un segnale di compattezza anche approvandola in tempi rapidi. Nessun emendamento dalla maggioranza? È una buona idea», sottolinea la Meloni, e del resto l’idea è stata sua, «perché l’elemento che qualifica la capacità della maggioranza di fare il suo lavoro è la tempistica con cui decide. Se diamo un segnale che lavoriamo velocemente, rispettando i tempi di una Repubblica parlamentare, facciamo una cosa fatta bene». Sulle polemiche che vedono protagonista il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, la Meloni prende tempo: «Il ministro Sangiuliano», dice il premier, «ha attivato l’Antitrust, aspettiamo le risposte dell’Antitrust e poi valuteremo nel merito».Le dichiarazioni sulla situazione politica italiana vengono rilasciate dalla Meloni al termine di un Consiglio europeo che l’ha vista mantenere il punto su due argomenti assai delicati, il Mes e la riforma del Patto di stabilità, che da mesi il presidente del Consiglio ripete essere intrecciati: «Sul Mes», sottolinea la Meloni, «non si può affrontare il tema di uno strumento che è secondario rispetto alla vera trattativa che stiamo facendo, che è quella sul Patto di stabilità, tutto il resto avviene intorno. Quando avremo chiaro il quadro, faremo le valutazioni più pertinenti. Continuo a ritenere che non sia utile da parte di nessuno porre questa questione adesso». La Meloni ha discusso del Patto di stabilità con la presidente della Bce, Christine Lagarde: «Gli investimenti nella transizione verde e in quella digitale e nella difesa», spiega la Meloni, «devono essere scomputati dal calcolo per il rispetto della soglia del rapporto deficit/Pil contenuta nel Patto di stabilità e crescita, si tratta di essere coerenti se si ha una strategia. Con la Lagarde si è parlato prevalentemente del Patto di stabilità», la leader della Bce «ha ribadito quanto sia prioritario trovare un accordo sulle nuove regole della governance e io sono d’accordo. Le regole di partenza sono divergenti e occorre spingere affinché gli Stati membri facciano gli investimenti necessari in queste transizioni che sono utili per l’Ue». A mettere pressione all’Italia è, manco a dirlo, il cancelliere socialista tedesco Olaf Scholz: «Posso solo suggerire», dice Scholz, «che l’entrata in vigore della riforma del Mes è un elemento importante e positivo per ogni Paese che potrebbe trovarsi in una situazione economica difficile perché permette di recuperare forza. Raccomando a tutti di adottarla, a tutti quanti non l’abbiano ancora ratificata». L’unico Paese a non averlo fatto è l’Italia: la raccomandazione di Scholz ha quindi un solo destinatario evidente. Lo stesso Cancelliere ha detto che c’è ancora «molto da fare» sulla riforma del Patto, segnalandosi così come la vera controparte italiana in Ue: un copione destinato a rimanere fino alle Europee, dove il gruppo della Meloni (Ecr) lavora proprio per scalzare o indebolire i socialisti nella prossima euro-legislatura.
Foto Pluralia
La XVIII edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona si terrà il 30 e 31 ottobre 2025 al Çırağan Palace di Istanbul. Tema: «Nuova energia per nuove realtà economiche». Attesi relatori internazionali per rafforzare la cooperazione tra Europa ed Eurasia.
Il Forum Economico Eurasiatico di Verona si sposta quest’anno a Istanbul, dove il 30 e 31 ottobre 2025 si terrà la sua diciottesima edizione al Çırağan Palace. L’evento, promosso dall’Associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con la Roscongress Foundation, avrà come tema Nuova energia per nuove realtà economiche e riunirà rappresentanti del mondo politico, economico e imprenditoriale da decine di Paesi.
Dopo quattordici edizioni a Verona e tre tappe internazionali — a Baku, Samarcanda e Ras al-Khaimah — il Forum prosegue il suo percorso itinerante, scegliendo la Turchia come nuova sede di confronto tra Europa e spazio eurasiatico. L’obiettivo è favorire il dialogo e le opportunità di business in un contesto geopolitico sempre più complesso, rafforzando la cooperazione tra Occidente e Grande Eurasia.
Tra le novità di questa edizione, un’area collettiva dedicata alle imprese, pensata come piattaforma di incontro tra aziende italiane, turche e russe. Lo spazio offrirà l’occasione di presentare progetti, valorizzare il made in Italy, il made in Turkey e il made in Russia, e creare nuove partnership strategiche.
La Turchia, ponte tra Est e Ovest
Con un PIL di circa 1.320 miliardi di dollari nel 2024 e una crescita stimata al +3,1% nel 2025, la Turchia è oggi la 17ª economia mondiale e membro del G20 e dell’OCSE. Il Paese ha acquisito un ruolo crescente nella sicurezza e nell’economia globale, anche grazie alla sua industria della difesa e alla posizione strategica nel Mar Nero.
I rapporti con l’Italia restano solidi: nel 2024 l’interscambio commerciale tra i due Paesi ha toccato 29,7 miliardi di euro, con un saldo positivo per l’Italia di oltre 5,5 miliardi. L’Italia è il quarto mercato di destinazione per l’export turco e il decimo mercato di sbocco per quello italiano, con oltre 430 imprese italiane già attive in Turchia.
Nove sessioni per raccontare la nuova economia globale
Il programma del Forum si aprirà con una sessione dedicata al ruolo della Turchia nell’economia mondiale e proseguirà con nove panel tematici: energia e sostenibilità, cambiamento globale, rilancio del manifatturiero, trasporti e logistica, turismo, finanza e innovazione digitale, produzione alimentare e crescita sostenibile.
I lavori si svolgeranno in italiano, inglese, russo e turco, con partecipazione gratuita previa registrazione su forumverona.com, dove sarà disponibile anche la diretta streaming. Il percorso di avvicinamento all’evento sarà raccontato dal magazine Pluralia.
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Matteo Del Fante, ad di Poste Italiane (Ansa)
«Non esiste al mondo un prodotto così diffuso e delle dimensioni del risparmio postale», ha dichiarato Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, a margine dell’evento «Risparmio Postale: da 150 anni la forza che fa crescere l’Italia», a cui ha presenziato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Come l’ha definito il Presidente della Repubblica, si tratta di un risparmio circolare: sono 27 milioni i risparmiatori postali», ha spiegato ai giornalisti Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti.