2023-06-30
Medea: a Siracusa va in scena l'arte contemporanea
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Daniel Pitín (Praga, Cecoslovacchia, 1977), Medea and her sons, 2023. Photo Martin Polák. Courtesy Nicodim Gallery, Bucharest, New York - Los Angeles.
Figura della mitologia greca e icona tragica della condizione femminile, Medea è la protagonista della mostra internazionale d’arte contemporanea ospitata - sino al 30 settembre 2023 - negli storici spazi del loggiato dell’Antico Mercato di Siracusa. Da Margaux Bricler a Chiara Calore, passando per Francesco De Grandi e Wang Guangyi, esposte le opere di 17 artisti, in un dialogo ininterrotto fra la splendida città siciliana e il teatro antico. Una mostra attesissima, appuntamento imperdibile dell’estate culturale siciliana. La città che la ospita è Siracusa, luogo dalla storia millenaria; fulcro dell’esposizione Medea, tra i personaggi più celebri e controversi della mitologia greca, protagonista assoluta di una delle più note tragedie di Euripide eppure figura straordinariamente attuale. Nel bene e nel male. Con le sue luci e le sue ombre. Medea, maga e ammaliatrice, donna forte e innamorata, capace di tutto pur di difendere il suo amore. Anche di uccidere, quando questo amore la delude e l’abbandona e si trasforma in dolore, umiliazione, odio profondo e rabbia. Una rabbia che nella tragedia euripidea culminerà nell’uccisione dei figli, figli suoi e del suo amato (il marito Giasone): una vendetta feroce e terribile. E purtroppo ancora attuale, come raccontano tanti fatti di cronaca recente…Medea, figura tragica e affascinante, antica e moderna, del suo mito non ha scritto solo il tragico Euripide, ma anche Ovidio, Seneca ed Appollonio Rodio. E, dalla classicità ai nostri giorni, sono centinaia le opere che a questa figura si ispirano. Medea non ha un solo volto, ne ha tantissimi e rappresentarla significa dare spazio all’immaginazione. Ed è proprio questo il «diktat» della mostra siracusana: raffigurare Medea secondo la libera interpretazione degli artisti, quei 17 artisti, italiani ed internazionali, che sino al 30 settembre espongono i loro lavori negli spazi dell’ Antico Mercato dell’isola di Ortigia, cuore antico di Siracusa. La curatela della mostra è stata affidata al noto critico d’arte Demetrio Paparoni e la rosa degli artisti è un elenco di nomi di tutto rispetto, fra i più noti del panorama artistico contemporaneo,Le opere in mostraQuasi tutte di grandi dimensioni, fra le numerose opere in mostra, da segnalare la Medea nel giardino di Colchide, dell’artista siciliano Francesco De Grandi, che ha scelto di rappresenta la maga-bambina in uno spettacolare giardino esotico popolato da piante rigogliose e da animali (tra cui spiccano due sfarzosi pavoni); Fog and Mushrooms, del’islandese Fridjónsson, che raffigura Medea come una dea della natura che genera e distrugge, immersa in una luce simile a quella dei ghiacciai islandesi, in cui si può ravvisare l’eco della pittura romantica ma anche l’ironia fiabesca del mondo dei fumetti; Medea, My Undivided Self, del singaporiano Ruben Pang, che immagina Medea come una potente e indomabile mantide religiosa, indotta dall’istinto a divorare il maschio per assicurare nutrimento alle uova che deporrà: l’opera di Pang è davvero bellissima, con un’ atmosfera che evoca il surrealismo di Salvador Dalí e di Max Ernst.Molto interessante anche Medea pensosa, di Nazzarena Poli Maramotti e il lavoro della fotografa parigina Margaux Bricler, che per riflettere sulla figura di Medea ha deciso di mettere in gioco il proprio corpo nel momento in cui sta per diventare madre, autoritraendosi nuda con una catena al piede saldata a un uovo di struzzo: a tagliare lo spazio, in verticale, un telo bianco tinto di rosso, una sorta di sudario che porta in sé le tracce di un sacrificio. Una mostra di grande interesse, che fine al 2 luglio verrà «completata» dalla rappresentazione della Medea di Euripide, in scena al Teatro Greco di Siracusa con la regia di Federico Tiezzi.
Jeffrey Epstein e Donald Trump (Ansa)
L'ad di SIMEST Regina Corradini D'Arienzo
La società del Gruppo Cdp rafforza il proprio impegno sui temi Esg e conferma anche la certificazione sulla parità di genere per il 2025.
SIMEST, la società del Gruppo Cassa depositi e prestiti che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha ottenuto l’attestazione internazionale Human Resource Management Diversity and Inclusion – ISO 30415, riconoscimento che certifica l’impegno dell’azienda nella promozione di un ambiente di lavoro fondato sui principi di diversità, equità e inclusione.
Il riconoscimento, rilasciato da Bureau Veritas Italia, arriva al termine di un percorso volto a integrare i valori DE&I nei processi aziendali e nella cultura organizzativa. La valutazione ha riguardato l’intera gestione delle risorse umane — dal reclutamento alla formazione — includendo aspetti come benessere, accessibilità, pari opportunità e trasparenza nei percorsi di crescita. Sono stati inoltre esaminati altri ambiti, tra cui la gestione degli acquisti, l’erogazione dei servizi e la relazione con gli stakeholder.
L’attestazione ISO 30415 rappresenta un passo ulteriore nel percorso di sostenibilità e responsabilità sociale di SIMEST, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite, in particolare quelli relativi alla parità di genere e alla promozione di condizioni di lavoro eque e dignitose.
A questo traguardo si affianca la conferma, anche per il 2025, della certificazione UNI/PdR 125:2022, che attesta l’efficacia delle politiche aziendali in tema di parità di genere, con riferimento a governance, crescita professionale, equilibrio vita-lavoro e tutela della genitorialità.
Valeria Borrelli, direttrice Persone e organizzazione di SIMEST, ha dichiarato: «Crediamo fortemente che le persone siano la nostra più grande risorsa e che la pluralità di esperienze e competenze sia la chiave per generare valore e innovazione. Questi riconoscimenti confermano l’impegno quotidiano della nostra comunità aziendale nel promuovere un ambiente inclusivo, rispettoso e aperto alle diversità. Ma il nostro percorso non si ferma: continueremo a coltivare una cultura fondata sull’ascolto e sull’apertura, affinché ciascuno possa contribuire alla crescita dell’organizzazione con la propria unicità».
Con questo risultato, SIMEST consolida il proprio posizionamento tra le aziende italiane più attive sui temi Esg, confermando una strategia orientata a una cultura del lavoro sostenibile, equa e inclusiva.
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