2020-03-10
Mattioli non si ritira, spunta l'ipotesi di una proroga per Boccia
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A due giorni dalla decisione dei saggi sulle candidature di Confindustria ci sono pressioni sulla vicepresidente piemontese per far convergere i suoi voti su Carlo Bonomi. Ma inizia a circolare l'idea di una proroga di 6 mesi per l'attuale presidente, anche per affrontare l'emergenza Coronavirus.C'è un clima a tratti surreale intorno alla partita per la presidenza di Confindustria, nei giorni in cui l'Italia sta affrontando un'emergenza sanitaria senza paragoni nella sua storia più recente. A due giorni di distanza dall'assemblea e dalla riunione dei saggi sulla scelta dei candidati, primo passaggio in visto del voto in consiglio generale del 26, inizia a serpeggiare l'ipotesi di una proroga di 6 mesi per l'attuale numero uno di viale dell'Astronomia, Vincenzo Boccia. L'idea circola da giorni nei corridoi dell'assemblea degli industriali italiani. L'emergenza Coronavirus richiede un aiuto immediato alle aziende che si preparano a una crisi economica senza precedenti. Serve una guida. Certo, il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi vanta un buon vantaggio in termini di firme, ma dopo il ritiro del presidente di Feralpi Giuseppe Pasini, Licia Mattioli vanta già almeno 80 consensi. In queste ore sono diverse le pressioni sulla vicepresidente che arriva dal Piemonte. L'obiettivo è il ritiro per far convergere i nomi su un unico candidato, ovvero Bonomi. Ma non si trova una quadra. Mattioli vuole continuare e da più parti la sostengono. Per questo negli ultimi giorni è incominciato a circolare il nome di un terzo candidato, cioè Marco Tronchetti Provera, patron di Pirelli e padre nobile di Confindustria che però ha già smentito la possibilità. Del resto far desistere Mattioli non è semplice (aveva già rinunciato alla Compagnia di San Paolo per rimanere) - e anche perché è forte del sostegno di tutti i voti di Piemonte, Trento, Bolzano, Liguria, Valle D'Aosta, Toscana, oltre a una fetta della Lombardia di Bonomi, nei settori della moda e del tessile. Non solo. In Veneto la torinese avrebbe convinto Verona e Belluno. In Emilia, Mattioli punta a raccogliere il supporto dell'alimentare e della meccanica. Al centro stanno con lei l'Umbria e le Marche. Al Sud Bonomi riscuote consensi in Abruzzo e Basilicata, Mattioli in Puglia, Calabria e pezzi di Campania. Anche la Sicilia è a quanto pare con Mattioli, tramite Sicindustria. Per di più i 15 voti della Piccola Industria sono divisi tra Mattioli e Bonomi, così come i giovani, che hanno dimostrato un crescente consenso per l'attuale vicepresidente nonostante la linea bonomiana del presidente Alessio Rossi. Di più, anche diverse partecipate di Stato come anticipato qualche settimane fa dalla Verità, sono con sempre con l'attuale vicepresidente. In sostanza l'ipotesi di puntare su un solo candidato non sembra decollare. Meglio forse rinviare, quando l'emergenza non ci sarà più.
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