Il gruppo ha presentato una semestrale da incubo con 2,3 miliardi di perdita netta. E i numeri del Tridente certificano il fallimento del piano sui motori a batteria. Ora che fare? Rilanciare il brand o cederlo ai cinesi?
Il gruppo ha presentato una semestrale da incubo con 2,3 miliardi di perdita netta. E i numeri del Tridente certificano il fallimento del piano sui motori a batteria. Ora che fare? Rilanciare il brand o cederlo ai cinesi?Dati inquietanti, perdite da far tremare i polsi, ma il titolo Stellantis sale. Come ricorda un vecchio lupo di Borsa, «Il mercato è imprevedibile, ma non stupido». Come mai? I colpi di scena servono ad animare la scena. E così, nonostante i conti in rosso, il gruppo presieduto da John Elkann ha visto le sue azioni risalire grazie a una promessa. E cioè che il 29 luglio, con la presentazione dei dati definitivi, sarà fornita anche la stima sull’intero 2025. Un annuncio che, per il mercato, vuol dire una cosa sola: Antonio Filosa appena arrivato al timone ha voluto fare pulizia. Poi si vede.I numeri del secondo trimestre sono tutt’altro che rassicuranti. Perdita netta di 2,3 miliardi, ricavi a 74,3 miliardi, con un utile operativo che ha toccato il minimo di 0,5 miliardi. A questo punto sono a rischio tanto il dividendo quanto il programma di sostegno del titolo.Ma il vero problema di Filosa si chiama Maserati. Un passato pieno di gloria. Ad alimentarlo c’era il derby con Ferrari. Ma adesso? Calo verticale di gradimento e di vendite. Appena 4.200 auto vendute nei primi sei mesi di cui 2.500 da aprile a giugno. Vuol dire che dalla catena di montaggio sono uscite circa 23 auto al giorno. Non a caso lo stabilimento ex Bertone di Grugliasco è stato venduto con un semplice annuncio sul giornale. L’aveva voluto Sergio Marchionne per rilanciare il marchio del Tridente. Sogno finito. Nei momenti di massimo gradimento sono state vendute 50.000 auto. Non molte. La Porsche, diretta concorrente nella fascia delle sportive con cui andare a fare la spesa, è arrivata a 400.000. Con la nascita di Stellantis è stata fatta grande confusione mescolando i progetti di Alfa e di Maserati per costruire il famoso polo del lusso a quattro ruote. Purtroppo su questa fascia di mercato Audi, Bmw e Mercedes non conoscono rivali. Carlos Tavares ha dato il colpo definitivo a Maserati annunciando un futuro totalmente elettrico. Per dare il segno della svolta, un’auto con il Tridente è stata iscritta al campionato mondiale di Formula E. Gare inutili e scelte sciagurate che hanno portato alla situazione attuale.Lo scorso anno Maserati ha toccato il fondo. O, meglio, ci ha fatto una bella visita. Le vendite sono crollate vertiginosamente: nel 2024 ha venduto appena 10.030 auto, registrando un disastroso -58,8% rispetto all’anno precedente. Un colpo durissimo. Perdita operativa di ben 483,5 milioni. E non basta: bisogna aggiungere le svalutazioni di 5,7 milioni su attrezzature industriali e impianti legate alla cancellazione dei modelli New Quattroporte e MC20 elettrica. Maserati, insomma, è un vero buco nero.A tenerla a galla ci ha pensato Stellantis che a dicembre ha tamponato con 350 milioni di euro. Ma non è finita qui, per Maserati si prevedono altre iniezioni di capitale considerando i dati sconfortanti dei primi sei mesi dell’anno. E qui entra in gioco il grande quesito: vale la pena? E a rinfocolare le preoccupazioni sul destino di Maserati, nelle ultime settimane sono circolate voci (e smentite) su una possibile vendita. Ovviamente a comprare sarebbero i cinesi ormai specializzati nell’acquisto di blasoni europei in crisi. Sarebbe un colpo basso, un tradimento? Oppure una mossa intelligente, prendendo atto che Stellantis, erede di Fiat, Peugeot e Opel, nelle produzioni top non sa muoversi? Magari privarsi di un marchio molto premium potrebbe rappresentare la soluzione più conveniente, visto che la ristrutturazione (o la risurrezione) dello stesso, acciaccato, brand non è certo una passeggiata. Per Stellantis, Maserati è una sfida enorme, ma non è certo l’unica. Con un calo delle consegne, soprattutto in Nord America (-25%), l’effetto dazi e una produzione che arranca, la situazione sembra tutt’altro che facile da gestire. Eppure, Filosa sembra non voler mollare la presa.La questione ora si complica con il rallentamento della produzione, il congelamento di progetti strategici e la necessità di un cambio radicale nella gestione dei costi e nelle strategie di vendita. La domanda a questo punto è: Stellantis sarà in grado di rimettere in pista Maserati? E, soprattutto, sarà in grado di evitare che l’intero gruppo finisca in un cul-de-sac finanziario? Ecco il colpo di scena finale. Il 29 luglio in occasione della semestrale Stellantis tornerà a fornire stime per l’intero anno. Come dire: «Abbiamo un piano». E allora, mentre il mercato si infiamma grazie alle previsioni, resta il grande dubbio: quanto si può realmente credere alle previsioni? Che dire, Stellantis è in corsa, ma in questa corsa Maserati rischia di essere la sua zavorra. Ma come sempre nel mondo della finanza, tutto può succedere. La vera domanda ora è: riuscirà Filosa a compiere il miracolo, o Maserati sarà destinata a diventare solo un ricordo del passato? Restiamo in attesa.
Greta Thunberg (Ansa)
L’attivista svedese è l’ultima incarnazione di una figura creata nel ’68: l’anticonformista di facciata. Se i potenti della Terra la omaggiano è solo per le teorie di cui si fa ventriloqua, che mirano a distruggere il tradizionale modo di vivere dei popoli.
2025-09-08
Dimmi La Verità | Generale Santomartino: «Attentato a Gerusalemme, succede in Medio Oriente?»
Ecco #DimmiLaVerità dell'8 settembre 2025. Il generale Giuseppe Santomartino ci parla dell'attentato avvenuto a Gerusalemme: «Che cosa sta succedendo in Medio Oriente? Il ruolo di Hamas e la questione Cisgiordania».
content.jwplatform.com
I candidati M5s in Campania e Calabria riesumano il reddito di cittadinanza