2021-04-28
Mascherine e protocollo domiciliare. I fratelli nel vortice delle polemiche
Carmelo Tulumello (S.Montesi/Getty Images)
Carmelo e Giovanni Tulumello sono stati protagonisti di episodi centrali nella lotta al Covid.Una coincidenza sulla quale si potrebbero fare insinuazioni solo ricorrendo a molta immaginazione. Sta di fatto che Carmelo e Giovanni Tulumello, fratelli ed entrambi con ruoli di alto livello nella pubblica amministrazione si trovano entrambi esposti alla polemica politica per decisioni prese riguardo a due grandi temi della lotta al Covid, quello dell'acquisto dei dispositivi di protezione e quello delle cure domiciliari. Sul primo il protagonista suo malgrado è stato, da un anno a questa parte, Carmelo Tulumello nato a Rieti 49 anni fa e nominato a novembre 2016 da Nicola Zingaretti a capo della Protezione civile della Regione Lazio dopo quindici anni trascorsi prima da comandante della Polizia locale del Comune di Rieti e poi di quella dell'omonima Provincia. Al pari di molti suoi colleghi delle altre regioni è stato Tulumello a firmare le determine relative a tutti gli ordini di mascherine e camici fatte dalla Regione Lazio durante la prima fase della pandemia. Ed è stato sempre lui, come la Verità ha raccontato l'anno scorso, a firmare le revoche e le novazioni dei contratti al più controverso dei fornitori, la Ecotech, che aveva promesso una fornitura da 9,5 milioni di mascherine, incassando circa 14 milioni di acconto. Ma alla fine risultano essere state consegnate solo 2 milioni di mascherine chirurgiche, con i 7,5 milioni tra Ffp2 e Ffp3 marchiate 3M che dovevano arrivare un anno fa mai pervenute. Proprio a seguito di quella vicenda, accompagnata da certificazioni delle mascherine e polizze fideiussorie false, sfociata in un procedimento penale a carico dei titolari della Ecotech (con la Regione Lazio parte lesa), le opposizioni al Consiglio regionale del Lazio avevano chiesto insistentemente la sostituzione di Tulumello. Richiesta tornata di attualità un mese fa, dopo gli arresti ottenuti dalla Procura di Taranto e da quella di Roma legati ad altre due forniture di mascherine, la Internazionale biolife (che doveva anche reperire le mascherine al fornitore di Ecotech) e la European network. L'altro fratello salito in questi giorni agli onori delle cronache sulla gestione della pandemia è Giovanni Tulumello, nato nel 1965, fratello maggiore di Carmelo e membro del Consiglio di Stato. Già giudice amministrativo al Tar della Sicilia, nonché vice presidente dell'Associazione nazionale magistrati amministrativi e componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, Tulumello si è trovato investito dal ruolo prima di relatore e poi di estensore del provvedimento emesso dalla terza sezione del Consiglio di Stato relativo al ricorso promosso dall' Agenzia italiana del farmaco e dal Ministero della salute contro il decreto cautelare del Tar del Lazio che il 4 marzo scorso aveva stabilito che i medici potessero non uniformarsi al protocollo nazionale per le cure Covid che prevede la somministrazione di paracetamolo e la «vigile attesa». Si tratta di una decisione collegiale, presa da sei giudici (presieduti da Marco Lipari) e di cui, come detto, Tulumello è stato semplicemente relatore ed estensore. E soprattutto si tratta di un provvedimento «in punta di diritto» che non entra nel merito del tema, rimandandolo ad una fase successiva.Ma la sentenza che porta il suo nome in calce, e che ripristina le limitazioni nelle cure domiciliari ai malati di Covid, è già oggetto di polemiche. Proprio come successo da un anno a questa parte con le determine per i dispositivi di protezione firmate dal fratello.
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