2023-06-12
Cara Elly, tenga duro: lei ci mette di buonumore
Elly Schlein (Getty Images)
Cara Elly Schlein, cara segretaria Pd, le scrivo questa cartolina per chiederle scusa se in passato abbiamo ironizzato su di lei. E per dirle che ci siamo pentiti e che vorremmo darle tutto il nostro sostegno.Lo so che, fra i suoi sostenitori, c’è chi già scommette sull’ora della sua caduta. Lo so che le hanno voltato le spalle tutti. Concita De Gregorio che la portava in palmo di mano («Vorrei vedere il mondo con i suoi occhi») ora è passata ad attaccarla («La papessa è troppo vaga»). Francesco Merlo su Repubblica la accusa di doppiezza. E il fuoco amico abbonda: Paola De Micheli dice che lei non rappresenta il partito. Alessia Morani lamenta la «scarsa collegialità», l’ex ministro Lorenzo Guerini la paragona all’avvocato di Gigi Proietti («Quando vinciamo siamo sempre in due, quando perdiamo perdo solo io»). Lo so che qualcuno fra i suoi ex tifosi già sostiene che sia finita. Ma deve tener duro. Ci siamo noi, ora, a fare il tifo per lei.E perciò la preghiamo: non ci privi della sua presenza. Non ci privi delle sue armocromiste, delle interviste a Vogue, delle sue latitanze che a volte sono più espressive delle sue presenze. Non ci privi delle sue interviste così dense di significato che ogni volta uno si chiede: «Ma che voleva dire?». Non ci privi delle sue idee così proiettate nel futuro che nel presente non le ha viste nessuno. L’altro giorno era a Bologna, al grande raduno dei suoi nuovi nemici, quelli di Repubblica. E per smentire ogni accusa di doppiezza e di vaghezza è stata come al solito precisissima: «Bisogna stringere i fili della nostra squadra», ha detto, «senza farci dettare l’agenda da altri». Bisogna insomma «trovare un terreno comune», «costruire un’alternativa», perché «libertà è partecipazione» ma «libertà è anche distribuzione», e dunque «non bisogna mettere in conflitto le priorità». Ci mancava solo che ci aggiungesse la supercazzola prematurata con scappellamento a destra e poi sarebbe stato perfetto. Finalmente propositi chiari, come fili stretti nella libertà che è distribuzione, ovviamente costruendo un’alternativa senza mettere in conflitto le priorità.Ma devo dire che tutto il Pd, che già prima brillava per concretezza, con lei al comando ha raggiunto vette altissime. Per esempio il suo avversario Stefano Bonaccini, mentre lei parlava a Repubblica, rilasciava un’intervista alla Stampa per spiegare che non farà «nessuna corrente contro di lei», perché a lui «interessa elaborare proposte e metterle a disposizione del Pd». Capito la differenza? Io no, ma credo che nelle fabbriche e nei quartieri popolari sia chiarissimo. L’idea, ci spiega la pdiologa principe Maria Teresa Meli sul Corriere, è «dare vita a un’area culturale, non una corrente, con data di scadenza incorporata». Non è meraviglioso? Una corrente che non è una corrente e che scade come lo yogurt al supermercato. Ecco finalmente un’idea chiara per riconquistare gli elettori alle prese con il mutuo da pagare.Potremo fare a meno di tutto ciò, cara Elly? Si metta una mano sulla coscienza. I tempi sono già cupi. E se lei dovesse lasciare la segreteria del Pd noi sentiremmo la sua mancanza un po’ come se, sulla Settimana Enigmistica, non trovassimo più l’Angolo del buonumore. Per cui sia buona: tenga duro. Firmato: i suoi nuovi fan.
Margherita Agnelli (Ansa)
L’europarlamentare del Pd Irene Tinagli (Imagoeconomica)
John Elkann (Getty Images)