2022-11-05
Manovra, 21 miliardi e deficit al 4,5%. Ma nel 2025 tornerà l’austerità Ue
Sì alla Nadef: Superbonus al 90% e cancellazione delle cartelle da 1.000 euro. Oltre alla Finanziaria, 9 miliardi da extragettito.(Nadef). La parola d’ordine e il principio sui cui si muove il presidente del Consiglio è quello della prudenza. Lo dimostrano i numeri del deficit italiano che secondo le previsioni, approvate in cdm, scenderanno progressivamente fino a tornare ai livelli di austerity. Nel 2022 il deficit chiuderà al 5,6% il che ci consentirà di ottenere poco più di 9 miliardi che ci servono subito per calmierare le bollette. Per il 2023 si prevede un Pil al +0,6% e un deficit al 4,5% equivalente liberando risorse per 21 miliardi da spendere in manovra, ma nel 2024 il deficit scenderà al 3,7% e nel 2025 al 3%. Giorgia Meloni è appena tornata da Bruxelles ed è legittimo pensare che il ritorno all’austerity sia frutto della raccolta di un gentile invito che arriva dall’alto. Insomma spendiamo subito un pochino di più per poi tornare al vincolo di bilancio imposto dall’Europa e inserito in costituzione dal governo tecnico di Mario Monti. Senz’altro questo tranquillizzerà i mercati, ma gli italiani un po’ meno. «Questo ci consente di liberare nuove risorse» ha spiegato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa.«Siamo pronti a fronteggiare i rischi di recessione» ha aggiunto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il primo obiettivo è far fronte al caro energia, la Meloni infatti non smette di ricordare la centralità dell’emergenza bollette: con la manovra si aiuteranno famiglie e imprese con 30 miliardi da qui alla fine 2023: 21,5 miliardi di risorse che verranno stanziate in deficit e 9,5 miliardi subito grazie all’extragettito. Altri fondi arriveranno da una revisione del Superbonus 110%: scenderà al 90 per il prossimo anno e inserirà nuovi criteri che, con il sistema del quoziente familiare, dovrebbero premiare le famiglie più numerose. Il Superbonus potrà essere usato anche per le costruzioni unifamiliari, o villette, purché si tratti di prima casa. Non solo bonus ma nuove risorse anche dal reddito di cittadinanza, che subirà dei tagli: solo chi non può lavorare continuerà a riceverlo. Via anche i navigator. Altre risorse potranno arrivare anche dai fondi di coesione non spesi: 4-5 miliardi, ancora oggetto di trattativa in Europa, che potranno essere usati per il caro energia e infine l’extragettito. Si è poi parlato di spending review ministeriale, i ministeri non solo cambiano nomi ma si delinea anche il perimetro di azione di ogni singolo ministero.Nella manovra allo studio del nuovo governo entrerà anche un primo taglio del cuneo fiscale (obiettivo è ridurlo gradualmente di 5 punti), la flat tax del 15% per le partite Iva fino a 100.000 euro e quella «incrementale» sui redditi in più dichiarati rispetto agli ultimi tre anni.La pace fiscale è un altro obiettivo del governo: Giorgia Meloni vuole cancellare le cartelle esattoriali di importo medio basso. Sono circa 23 milioni gli italiani con una pendenza esattoriale. L’invio di avvisi e cartelle esattoriali che erano stati sospesi durante l’emergenza è infatti ripartito già nel settembre 2021, ma è ora che il grosso degli invii potrebbe trasformarsi in una vera «stangata» per famiglie e imprese, anche in vista dei rincari delle bollette energetiche previsti per l’inverno. Il Fisco alla fine dell’estate ha infatti già notificato 10 milioni di cartelle e per la fine dell’anno ne arriveranno almeno altri 5 milioni. Di queste, il 56% sono considerate «cartelle pazze», ovvero con errori perché il debito è decaduto o perché già pagato. «Sarà necessari», ha detto Giorgia Meloni nel discorso programmatico alla Camera, «mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di Bilancio». Si dovrebbero quindi cancellare i piccoli debiti fino a mille euro, mentre per quelli fino a 2.000/2.500 euro (anche se la Lega vorrebbe di più) risalenti forse fino al 2015 si parla del saldo del 20% del dovuto e del taglio del restante 80%. Inoltre, sul tavolo anche una rottamazione delle cartelle per i debiti con importi maggiori e relativi sanzioni e interessi ridotti tutti al 5% e con una rateizzazione almeno quinquennale, più probabilmente decennale. Infine si parla anche delle cartelle che ancora non sono state inviate. Per loro si potrebbe parlare proprio di una pace fiscale, che potrebbe risolversi in una formula 5+5: una sanzione forfettaria del 5% e la rateizzazione in 5 anni.Intanto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, ieri ha incontrato le parti sociali e pensa a come intervenire per disinnescare il reintegro della legge Fornero sulle pensioni: «Quota 41 può essere un punto di riferimento ma è ancora presto per poter dire in che modo e con quali condizionalità. Questo - aggiunge - insieme alla proroga di Opzione donna». Il decreto aiuti (un emendamento al decreto Aiuti ter), sarà licenziato la prossima settimana: dovrebbe prevedere tra i 7 e i 10 miliardi di risorse necessarie per prorogare fino a fine anno i crediti di imposta per le imprese energivore e lo sconto per i carburanti. Nello stesso testo si inserisce anche l’aumento della produzione nazionale di gas con nuove concessioni per le trivellazioni. «è importante garantire l’indipendenza energetica del nostro Paese» ha spiegato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa.Si sbloccheranno anche i mutui per i giovani under 36, anche se solo per il mese di dicembre.
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