2021-10-14
La mappa dei disagi del green caos
A 24 ore dal D-day del certificato obbligatorio per poter lavorare, i nodi da sciogliere e i rebus da risolvere sono ancora tanti. A cominciare dai controlli (a chi spettano?) fino a che cosa fare con autotrasportatori e marittimi stranieri, magari immunizzati con vaccini non riconosciuti idonei dall'EmaLo speciale contiene cinque articoliIn parallelo a quelle dei portuali, nelle ultime ore è emersa prepotentemente la questione degli operai. Da questo punto di vista un passo nella giusta direzione è stato fatto dall'ex-Ilva che, contraddicendo quanto ribadito anche ieri dai settori più intransigenti della maggioranza, ha siglato un accordo con le rappresentanze sindacali, in base al quale l'azienda (che attraverso Invitalia ha una cospicua parte di pubblico nella sua proprietà) si impegna a pagare i tamponi i lavoratori senza green pass. Resta però il nodo, dopo le energiche prese di posizione, tra gli altri, del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, di altre realtà industriali. Nei grandi stabilimenti, uno dei problemi maggiori è dato dalla macchinosità dei controlli, che per motivi di privacy dovranno ripartire ogni volta da capo, comportando la paralisi della produzione. Nei giorni scorsi l'amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli, aveva segnalato che la produzione a ciclo continuo potrebbe bloccarsi, con conseguenze facilmente immaginabili per le commesse.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/macchinosita-nei-controlli-e-problema-test-2655293215.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="uva-mele-olive-potrebbero-marcire-senza-raccolta" data-post-id="2655293215" data-published-at="1634166186" data-use-pagination="False"> Uva, mele, olive potrebbero marcire senza raccolta Situazione a forte rischio paralisi anche per il settore agricolo, come ha più volte fatto notare Coldiretti. L'obbligo del green pass scatterà da domani per i circa 400.000 lavoratori impiegati nelle nostre campagne. Tra questi si stima che un quarto non siano vaccinati, che si sommano agli stranieri con vaccino non riconosciuto nei Paesi Ue. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha spiegato negli ultimi giorni che molti di loro sono impegnati nella vendemmia, nella raccolta delle mele e delle olive. Se questa dovesse essere interrotta, ci sarebbe il rischio di vedere marcire i frutti sugli alberi e le coltivazioni. «Per garantire l'adeguata copertura degli organici necessari a salvare i raccolti», ha sottolineato Coldiretti, «è urgente introdurre strumenti flessibili, concordati con i sindacati, che consentano a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi». <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/macchinosita-nei-controlli-e-problema-test-2655293215.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="quella-dei-tamponi-e-una-bomba-che-puo-far-collassare-il-sistema" data-post-id="2655293215" data-published-at="1634166186" data-use-pagination="False"> Quella dei tamponi è una bomba che può far collassare il sistema I farmacisti non hanno usato giri di parole sulle implicazioni che l'obbligo di green pass per i lavoratori potrebbe avere da domani, parlando di «bomba a orologeria». Le richieste di tamponi molecolari o antigenici, nelle prossime ore, saranno infatti nell'ordine delle decine di milioni. Ciò significa che non solo le farmacie non riusciranno a far fronte a tale richiesta, ma c'è il rischio serio di una paralisi anche delle attività ordinarie, come la vendita dei medicinali (sempre che questi riescano ad arrivare, dati i concomitanti problemi della logistica) e altri tipi di prestazioni. Sempre secondo stime in difetto, se solo sette milioni degli oltre otto milioni di cittadini non vaccinati facessero un test ogni 48 ore, il sistema collasserebbe, non essendo materialmente possibile fare in una manciata di giorni ciò che è stato fatto finora dall'inizio della pandemia. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/macchinosita-nei-controlli-e-problema-test-2655293215.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="consegne-bloccate-e-ce-lincognita-dei-mezzi-pubblici" data-post-id="2655293215" data-published-at="1634166186" data-use-pagination="False"> Consegne bloccate. E c’è l’incognita dei mezzi pubblici Non solo il problema porti. Con l'entrata in vigore dell'obbligo di green pass, secondo stime in difetto fatte da operatori del settore, si rischia il blocco di 80.000 camion. Le stesse stime, infatti, parlando di un 30% di autisti sprovvisti della certificazione verde, e visto che le nuove norme prevedono che il camionista senza green pass non può transitare, non è difficile immaginare i riflessi che ciò potrebbe avere sulla grande distribuzione e sulla consegna di generi di prima necessità, come alimentari e medicinali. Tra gli autotrasportatori, inoltre, ce ne sono molti che provengono da Paesi (soprattutto dall'Europa orientale) in cui il vaccino cui si sono sottoposti non è riconosciuto dall'Ema, e quindi non può tradursi in green pass. Il rischio paralisi sarebbe determinato dall'allungamento dei tempi di attesa dovuto ai controlli, che si ripercuoterebbe poi su tutta la filiera, lasciando sguarniti i negozi e i mercati. Così come in quello delle merci, il problema sussiste anche nel trasporto delle persone, perché se è vero che nel trasporto pubblico locale non è necessario esibire il green pass da parte degli utenti, la certificazione da domani sarà necessaria per chi i mezzi pubblici dovrà condurli. Anche in questo caso, il rischio di un ulteriore rallentamento di un servizio già martoriato da tagli e inefficienze è dietro l'angolo. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/macchinosita-nei-controlli-e-problema-test-2655293215.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="il-controllo-del-territorio-con-il-30-di-uomini-in-meno" data-post-id="2655293215" data-published-at="1634166186" data-use-pagination="False"> Il controllo del territorio con il 30% di uomini in meno Con l'obbligo di green pass per le forze dell'ordine, a risultare indebolito potrebbe essere il controllo del territorio, visto che gli organici di polizia e carabinieri sono già drammaticamente sottodimensionati. In alcune città si stima che la percentuale dei non vaccinati tra le forze armate arrivi al 30 per cento, con tutte le implicazioni per la sicurezza nazionale. Tra l'altro, il Capo della polizia, Lamberto Giannini, ha diramato una circolare in base alla quale è frettolosamente corso ai ripari sulla questione della scadenza del green pass: i poliziotti cui dovesse scadere la certificazione durante un servizio potranno portare comunque al termine quest'ultimo. Ma le prevedibili difficoltà nel soddisfare la richiesta di tamponi potrebbero comunque impedire una copertura adeguata del territorio. Lo stesso ovviamente vale per i carabinieri e le altre forze armate, come hanno segnalato i sindacati di categoria, tra i quali Unarma.
Manifestazione a Roma di Ultima Generazione (Ansa)