2019-09-09
Ma quale Ferragni. A guadagnare davvero sui social è chi ha meno di 50.000 follower
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Uno studio spiega come «chi ha meno follower sui social network guadagna di più». Il motivo? I personaggi in questione sembrano più reali, avvicinabili e in grado di avere un rapporto quasi reale con chi li segue.Su Chiara Ferragni hanno fatto addirittura un film: nei giorni scorsi, come ogni diva che si rispetti, la fashion blogger ha ricevuto il battesimo ufficiale nel mondo del cinema, calcando il red carpet della 76esima Mostra Internazionale di Venezia con la presentazione di Unposted, il documentario di Elisa Amoruso a lei dedicato. 85 minuti di racconto, in cui si spiegano i retroscena del successo che ha trasformato la Ferragni nella regina dell'influencer marketing. E in particolare di Instagram. Sul social di casa Zuckerberg, infatti, la celebre Blond salad continua a dominare la classifica dei profili italiani più seguiti: nell'ultimo mese, il profilo della Ferragni ha superato la barriera dei 17 milioni di seguaci, staccando il secondo classificato, il dj Gianluca Vacchi, di ben 4 milioni di follower.Se diventare come la Ferragni, appare un orizzonte difficilissimo da raggiungere, non è invece impossibile imparare da lei ad utilizzare i social come stipendio di guadagno. Quanto si può racimolare? Lo rivela un sondaggio condotto tra gennaio e marzo 2019 su 2.500 influencer disposti a sponsorizzare il prodotto di un'azienda: l'indagine stila un listino prezzi indicativo, cioè, quanto costa a un'azienda pubblicizzare un proprio prodotto attraverso il post di un influencer, considerando i dati per canale social, tipo di post e per numero di follower e di like.Dall'indagine risulta che sono gli Youtuber gli influencer più costosi: tra loro, i più popolari - quelli cioè, che superano i 500.000 follower, denominati celebrity - impongono un prezzo medio di 3.857 dollari per video pubblicato. Di poco più bassa la cifra richiesta per un video su Instagram (3.138 dollari), mentre si arriva a 2.400 dollari per un post su Facebook e a 2.085 dollari per una foto su Instagram. La media richiesta per una storia, un video che scompare dopo 24 ore, è di 728 dollari. Cifre esorbitanti che sono giustificate, comunque, dal costo per reach, cioè dalla metrica che consente di identificare quanto viene pagato un singolo post per utente unico raggiunto: si va da un 0,0008 centesimi per una Instagram Stories ad un massimo di 0,001 centesimi di dollaro per un post su Facebook.Ma molte aziende preferiscono basare la propria strategia di comunicazione sull'ingaggio di "Nano" (dai 500 ed i 5.000 seguaci) o "Micro" influencer (da 5.000 a 30.000 follower) perché hanno legami più stretti, più sinceri, con i propri follower. I primi, per esempio, danno la possibilità di effettuare gli investimenti più economici: se un post su Facebook costa in media 31 dollari, il prezzo più alto è rappresentato da un video su YouTube che arriva a costare fino a 315 dollari. In questo caso, però, è il costo per reach ad aumentare: un contenuto pubblicato da un "Nano" costa da un minimo di 1 centesimo di dollaro a un massimo di 12 centesimi per utente raggiunto.Ma, per la legge dell'eccezione che conferma la regola, non sempre avere più fan è sinonimo di maggiori guadagni: il sondaggio dimostra infatti che in qualche caso un "Micro Influencer" riesce a guadagnare più di un "Power Influencer" (dai 30 ai 500.000 seguaci): per un post su Instagram, il primo può avanzare una richiesta che va tra i mille e i 2.000 dollari, mentre il prezzo proposto dal secondo si aggirano intorno ai 507 dollari. Anche su YouTube i i Micro Influencer avanzano pretese maggiori: 908 dollari e contro i 782 dollari dei Power. Con tanti saluti ai 17 milioni di follower della biondina milanese.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)