2018-03-26
L’uomo della Sindone rinasce in 3D e svela che i vangeli dicevano il vero
L'Università e l'ospedale di Padova hanno realizzato un modello seguendo i segni impressi sul lenzuolo. Postura e lesioni sono compatibili con la crocefissione. E viene confermata la «smaterializzazione» del corpo.Ha un volto e un corpo tridimensionale l'uomo della Sindone. L'immagine bidimensionale impressa in modo ancora oggi inspiegabile sul lenzuolo funebre che, per i cristiani, ha avvolto Gesù, il figlio di Dio, morto in croce, continua, anche nella versione 3D, a rivelare sorprendenti particolari sul mistero della resurrezione. Il modello, presentato ieri a Padova, è stato realizzato in due anni di rigorosi studi tecnico-scientifici da un gruppo multidisciplinare dell'Università e dell'Azienda ospedaliera della città coordinato da Giulio Fanti, docente di ingegneria industriale dell'ateneo, in collaborazione con lo scultore Sergio Rodella.Il modello tridimensionale è stato realizzato partendo dalla costruzione di uno scheletro metallico di 180 centimetri di altezza, che ha definito la postura dell'uomo. La struttura è stata ricoperta da plastilina. Il modello è stato avvolto con una copia semitrasparente della Sindone. In base all'intensità del colore delle macchie si è definita la vicinanza tra corpo e telo. «Abbiamo applicato il metodo iterativo, cioè prova-errore sulla corrispondenza tra i punti della Sindone e il calco», spiega Fanti. «In caso di non correlazione, abbiamo rimodellato la plastilina e ottenuto vari modelli in gesso, fino ad arrivare a una scultura con un'accuratezza di 1 centimetro». Sulla superficie della statua è stata riportata, per incisione, la mappatura delle piaghe. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Peertechz Journal of Forensic Science and Technology - Clinical Group. Ora, se sul modello si sovrappone una copia della Sindone (che significa lenzuolo), si ottiene una perfetta simmetria con le zone del corpo dell'immagine. Proprio in queste corrispondenze, la reliquia più studiata della cristianità, dopo 2.000 anni, nella sua versione tridimensionale rivela particolari in accordo con i racconti dei vangeli.Dal punto di vista clinico, una novità emersa dal modello è la torsione del busto verso sinistra, compatibile con la posizione assunta nel supplizio della crocifissione. La spalla destra è lussata e spostata verso il basso, come avviene in seguito a un grave trauma al collo, al torace e alla spalla, come, ad esempio, per la caduta sotto il peso della croce. L'altra novità riguarda la fuoriuscita del chiodo della mano sinistra, che non è nel polso, ma nel palmo, a livello di carpo e metacarpo. Su questo si stanno facendo varie ipotesi perché il chiodo, in quella posizione, avrebbe portato la mano a strapparsi, a meno che non si ipotizzi un percorso obliquo del chiodo o la presenza, sul patibolo, di corde di sostegno lungo le braccia. Interessante anche la ricostruzione dell'inchiodatura dei piedi e la loro sovrapposizione, che fa presupporre l'utilizzo di un rudimentale suppedaneum per l'appoggio dei piedi, per aumentare la sofferenza del Crocifisso. Davvero sorprendente, a livello medico, la notevole rigidità cadaverica che ha mantenuto il corpo incorrotto, finché è stato avvolto dal lenzuolo di lino. La spiegazione potrebbe stare nelle 100 libbre di mirra e aloe portate da Nicodemo, sostanze conosciute fin dall'antichità per il loro potere conservante e antiputrefattivo. Del resto, non c'è traccia dei gas che normalmente vengono prodotti all'inizio della decomposizione e che escono da bocca, orecchie e naso. «Avrebbero dovuto lasciare traccia sul lenzuolo», spiega Fanti, «ma in corrispondenza del volto abbiamo la massima risoluzione dell'immagine, quindi si escluse l'uscita di questi gas». Quel corpo martoriato quindi è rimasto al massimo 30-36 ore a contatto con il telo di lino, dato in piena corrispondenza con il racconto dei Vangeli: deposto il venerdì, è risorto all'alba della domenica. L'immagine è fissa, nitida. Ma come si è formata? La resurrezione è un fenomeno non riproducibile, non spiegabile dalla scienza, ma ci sono degli indizi. Quest'uomo, avvolto da cadavere nella Sindone, ne è uscito in modo non spiegabile scientificamente. Come ritiene il fisico americano John Jackson, «il corpo è diventato meccanicamente trasparente», praticamente si è smaterializzato. Del resto non è stato trascinato o trafugato: infatti le ferite sono perfettamente delimitate anche in corrispondenza dell'immagine dorsale.Il sangue nel sepolcro non era in crosta solida e quindi un minimo trascinamento avrebbe prodotto una sbavatura. Nella Sindone non si riscontrano sbavature. Come è uscito il corpo dell'uomo crocifisso dalla sindone? Moltissime le ipotesi. «Nel sepolcro è avvenuto un fenomeno inspiegabile dal punto di vista scientifico», conclude Fanti, «molto probabilmente una forte esplosione di energia provocata da un campo elettrico che ha prodotto l'immagine». Quello che sappiamo oggi è che un lampo di luce ha fotografato, in modo misterioso, su un lenzuolo di lino, l'immagine di un uomo martirizzato che possiamo vedere in 3D. Quella luce, il mattino di Pasqua, 2.000 anni fa, ha cambiato la storia, aprendola alla prospettiva di un corpo glorificato e risorto.
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