2023-03-20
L’Annunziata esonda con la Roccella. Poi di nuovo latte e miele con Landini
Lucia Annunziata (Rai3 via Ansa)
Alla conduttrice scappa una parolaccia con il ministro, ma col sindacalista fa l’amicona.Con la Rai e con i comunisti, essere buoni profeti è facile: basta prevedere il peggio e si hanno ottime chance di azzeccare le previsioni. Ieri mattina, la Verità ha pubblicato un lungo resoconto sulle imprese di Lucia Annunziata negli ultimi sette giorni: un fuoco di fila di attacchi e insulti contro il governo (Annunziata in versione tigre) e invece una performance a base di latte e miele al congresso della Cgil (Annunziata in versione miciona che fa le fusa). È stato sufficiente attendere le 14.30 di ieri, orario di inizio su RaiTre del programma Mezz’ora in più, per assistere a un ennesimo salto di qualità. Per chi non avesse visto la trasmissione, è doveroso avvertire che si è trattato di roba forte, con freni inibitori totalmente saltati e turpiloquio, salvo poi - magia - tornare improvvisamente ai sorrisoni a trentadue denti. Tutto questo - inutile dirlo - a spese vostre e nostre, visto che il canone lo pagano obbligatoriamente gli italiani (anche quelli non comunisti).La prima ospite della Annunziata era il ministro Eugenia Roccella: servizio introduttivo sulla manifestazione di sabato a Milano, con un fuoco di fila di testimonianze ostili al governo da parte di alcune coppie omogenitoriali. Tornati in studio, con sprezzo del ridicolo, la Annunziata ha spiegato che, per dar voce alla piazza (che era stata appena sentita!), bisognava ascoltare un’altra intervista: altri due minuti di attacchi al governo (per la cronaca, la settimana precedente c’era stato un numero imprecisato di ospiti Pd senza contraddittorio, in occasione del congresso di quel partito). Dopo di che, ha avuto inizio il match di pugilato (altro che domande e risposte) tra Annunziata e Roccella, con il ministro che - va detto, con puntualità di informazioni, comunque ciascuno la pensi - ha costantemente richiamato alcuni fatti oggettivi e non controvertibili. Primo: nessun bambino è oggi privo di diritti in Italia, quale che sia la famiglia in cui vive. Secondo: anche il genitore non biologico, in base alla giurisprudenza della Cassazione, può ricorrere alla cosiddetta «adozione in casi particolari», e ciò supera anche i problemi di registrazione sollevati in piazza sabato. Terzo: Roccella ha insistito sul vero cuore della questione, e cioè la pratica (a cui il governo è contrario) dell’utero in affitto. E qui il ministro ha ripetutamente cercato di spiegare perché, a suo avviso, il corpo di una donna non debba essere trattato come un mero contenitore, meno che mai dietro pagamento di denaro. Apriti cielo: la Annunziata non ci ha visto più e, in preda a una specie di raptus, brandendo la recente decisione della commissione Affari europei del Senato contraria al regolamento Ue sulla filiazione, ha gridato: «Assumetevi la responsabilità di fare questi leggi, cazzo!». Avete sentito bene: «Cazzo!». La Annunziata, subito dopo, si è portata le mani davanti alla bocca e si è scusata con l’interlocutrice e con i telespettatori. Ma ormai la frittata era fatta: la conduttrice era «uscita al naturale».È finita qui? Neanche per idea. Congedata la Roccella, la Annunziata si è collegata con il secondo ospite, e cioè Maurizio Landini («ci chiamiamo sorella e fratello», aveva spiegato la Annunziata al congresso Cgil). E qui - oplà - si è tornati al latte e miele. Sorrisoni, voce flautata, assist serviti a ripetizione al sindacalista per sostenere che il governo facilita l’evasione, colpisce i lavoratori, e via con la propaganda. Morale della favola, la domanda resta sempre la stessa: perché gli italiani non comunisti devono pagare di tasca loro per finanziare questo teatrino? Alcuni (fra cui chi scrive) auspicano da anni la privatizzazione della Rai. Sogno irrealizzabile, temiamo. Ma allora che aspetta il governo a pretendere per lo meno un riequilibrio nell’informazione del cosiddetto servizio pubblico?
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