2022-03-12
Lorenzo Casini a capo della Lega serie A. Vittoria della cordata Lotito-Franceschini
Nel riquadro, Lorenzo Casini. (Andrea Staccioli/Insidefoto/LightRocket via Getty Images)
Il capo di gabinetto del ministro dem eletto presidente con 11 voti su 20. Contrarie le grandi squadre: no di Milan, Inter e Juventus.Lorenzo Casini è il nuovo presidente della Lega serie A che scongiura, così, il rischio di commissariamento. L’avvocato quaranteseienne, professore di diritto amministrativo e capo di gabinetto del ministro alla Cultura, Dario Franceschini, ha ottenuto 11 preferenze su 20. Giusto quelle sufficienti per l’elezione avvenuta nel corso dell’assemblea di ieri nella sede della Lega in via Rossellini a Milano. I sì sarebbero arrivati da Empoli, Genoa, Fiorentina, Lazio, Napoli, Salernitana, Sampdoria, Spezia, Udinese, Venezia e Verona. Ci sono state anche otto schede bianche e una per l’ex presidente Paolo Dal Pino che si è dimesso lo scorso 1° febbraio. I club che non si sono espressi a favore del capo di gabinetto di Franceschini sarebbero quindi Atalanta, Bologna, Cagliari, Inter, Milan, Roma, Sassuolo, Torino e la Juventus che ha lasciato in bianco la scheda.Casini è passato alla quarta assemblea elettiva, anche se di fatto le votazioni sono state due con altrettante fumate nere: la prima il 7 febbraio (17 schede bianche e due nulle) e la seconda il 15 febbraio (19 schede bianche e un voto per il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, poi ritiratosi dalla corsa). Superati, dunque, l’ex dg della Rai Mauro Masi e l’economista Lorenzo Bini Smaghi (che in Lega però non si sono mai presentati per l’audizione) e anche l’outsider spuntato alla vigilia, ovvero il presidente dell’Istituto per il credito sportivo, Andrea Abodi, su cui avevano deciso di puntare negli ultimi giorni le milanesi e anche il Torino di Urbano Cairo. Mentre la Fiorentina di Rocco Commisso avrebbe lavorato per far convergere i voti degli altri «americani» sul braccio destro di Franceschini.Sono così riusciti a convincere altri nove club i due «sponsor» della prima ora di Casini, ovvero il patron della Lazio, Claudio Lotito, e il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ieri su Twitter ha scritto un post di benvenuto a «una figura di grande rilievo e di esperienza strategica. Potrà dare una svolta con l’aiuto di tutti i presidenti». Messaggi anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò («Ora diventa però fondamentale mettere da parte ogni conflittualità e ragionare d’insieme, individuando la chiave per sviluppare un percorso di crescita funzionale ai propositi generali, con l’obiettivo di aumentare la competitività del sistema attraverso programmi credibili e condivisi», ha detto in un’intervista a Milano Finanza in edicola oggi). E da quello della Figc, Gabriele Gravina: «Gli auguro di ricompattare in tempi brevi la Lega serie A e di esprimere una leadership in grado di rappresentare al meglio, in un’ottica di sistema, gli interessi dei club del massimo campionato. Il calcio italiano ha sfide molto importanti da affrontare, impossibili da vincere senza una Lega di A autorevole e responsabile», ha commentato. Tra l’altro, è stata convocata per la mattina del 16 marzo la riunione del Consiglio federale della Federazione che tra gli argomenti all’ordine del giorno avrà l’elezione di un vicepresidente (lo era Dal Pino) e l’adeguamento dello statuto della Lega serie A ai principi informatori degli statuti e dei regolamenti delle leghe e le licenze nazionali per la stagione sportiva 2022/2023. Reazioni più polemiche alla nomina di Casini arrivano intanto dalla politica e in particolare da fonti dell’altra Lega, quella guidata da Matteo Salvini: «Club di serie A spaccati e alla fine il Pd colleziona l’ennesima poltrona con il capo di gabinetto di Franceschini eletto presidente. Il nostro calcio merita di più». Ma chi è Lorenzo Casini? Tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 è stato membro del gruppo di lavoro sull’organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nell’ambito dell’attività di spending review diretta dall’allora commissario Carlo Cottarelli. Dall’ottobre 2009 al giugno 2014 è stato assistente di studio del giudice Sabino Cassese presso la Corte costituzionale. In ambito sportivo dal 2014 al 2019 è stato componente del collegio di garanzia dello sport, III sezione (competente in materia di questioni amministrative, comprese quelle relative alle assemblee e agli altri organi federali, inclusi i procedimenti elettivi e il commissariamento). Da presidente della Serie A, Casini dovrà curare i rapporti con il governo a cui i club hanno chiesto più volte e senza successo aiuti, ristori e soprattutto riforme. La Lega con Casini punta a essere più indipendente dalla federazione ad avere un vero dialogo con tutte le istituzioni. Mentre riecheggia ancora l’intervista rilasciata a fine febbraio al Corriere della Sera dal predecessore di Dal Pino, Gaetano Miccichè. L’attuale capo della divisione Imi corporate&investment banking di Intesa Sanpaolo aveva rivissuto i 18 mesi alla presidenza della massima divisione del calcio italiano: «Uscivo da ogni assemblea con un mal di testa violento: non era facile dirigere le riunioni tra presidenti che urlavano, altri che pensavano ai fatti propri e altri ancora che si scambiavano insulti. Però, se un sistema non funziona, chi lo rappresenta maggiormente e penso ai grandi club, ha più responsabilità degli altri». Auguri.