2023-08-09
Londra vuole l’ergastolo per i legali che aiutano gli immigrati a mentire
Suella Braverman, ministro dell’Interno inglese (Ansa)
Contro l’eccesso di falsità nelle richieste d’asilo Rishi Sunak mette in campo una task force.Avvocati spregiudicati. Che spingono i richiedenti asilo a mentire nelle domande per restare in Inghilterra. Così il governo guidato dal conservatore Rishi Sunak, nel risoluto intento di fermare i barchini nella Manica, annuncia una task force per perseguire i legali più menzogneri, che adesso rischiano l’ergastolo. Il gruppo di esperti, in realtà, è già al lavoro da mesi. Ma ora viene presentato ufficialmente dallo scoppiettante ministro dell’Interno, Suella Braverman: di origine indiana come il premier, tanto schietta da essersi guadagnata in patria l’assonante soprannome di «Cruella», ovvero Crudelia. La sfida ai migranti illegali è la sua dichiarata missione fin dai tempi della nomina: «Il mio sogno e la mia ossessione è vedere sulla prima pagina del Telegraph la foto di un aereo che parte per il Ruanda». Insomma, un rimpatrio coi controfiocchi. Ultima, deflagrante, trovata di Suella: aver trasferito i primi 50 irregolari sulla «Bibby Stockholm», una chiatta da 500 posti sistemata nel Sud dell’Inghilterra. Servirà a ospitare le persone che entrano illegalmente, nell’attesa che le loro richieste di asilo vengano esaminate e valutate correttamente. Proposito che si rinsalda con le verifiche dell’annunciata task force, appunto. Perché molte domande, accusa la Solicitors regulation authority (Sra), che vigila sulla professione, sarebbero state manipolate con «condotte inappropriate» da alcuni studi legali specializzati nell’assistenza agli immigrati. Lo scandalo è stato rivelato dal Daily Mail, che ha svelato i traffici: diversi avvocati avrebbero ricevuto migliaia di sterline per presentare false richieste di asilo. Un cronista in incognito del giornale s’è pure finto irregolare. Gli hanno comunque offerto aiuto per ottenere l’ambito status di rifugiato, nonostante avesse chiarito di non avere i requisiti per rimanere nel Paese. «Pratica senza scrupoli», assalta il governo inglese. Potrebbe essere perseguita come «assistenza all'immigrazione illegale»: un reato che, dall’anno scorso, viene punito anche con l’ergastolo. Le inchieste giornalistiche provano che una «piccola minoranza ha aiutato i clandestini a rimanere nel Regno Unito incoraggiandoli a fare false affermazioni». Gli esperti ora dovranno individuare e segnalare ogni attività sospetta. Il ministro Braverman è scatenato: «Questi avvocati devono essere sradicati e portati alla giustizia. Mentre la maggior parte agisce con integrità, alcuni stanno mentendo per aiutare i migranti illegali a fregare il sistema». Anche tra i professionisti specializzati nell’immigrazione c’è chi ammette scorrettezze. Uno di loro spiega al quotidiano inglese: «Non c’è dubbio che una manciata di avvocati si comporti male. Ma non ci sono prove che questo sia un problema determinante o che i legali stiano danneggiando il ministero dell’Interno».La lotta agli avvocati che lucrano sulle richieste d’asilo è l’ultimo atto della battaglia contro i migranti irregolari che arrivano a bordo di piccole barche attraverso la Manica. L’argomento è molto sentito dai conservatori, soprattutto in vista delle elezioni nel 2024. Gli sbarchi sono sensibilmente aumentati negli ultimi anni. E il governo vuole mostrare il pugno duro per recuperare consensi. Il primo ministro assicura che l’approccio rude sta disincentivando le partenze: «Nell’ultimo mese gli sbarchi sono calati di un quinto rispetto all’anno scorso». L’anno prossimo si voterà. E Sunak spera di essere rieletto. Grazie anche alle trovate anti immigrati dell’inarrestabile «Crudelia».
Nel riquadro la prima pagina della bozza notarile, datata 14 novembre 2000, dell’atto con cui Gianni Agnelli (nella foto insieme al figlio Edoardo in una foto d'archivio Ansa) cedeva in nuda proprietà il 25% della cassaforte del gruppo
Papa Leone XIV (Ansa)
«Ciò richiede impegno nel promuovere scelte a vari livelli in favore della famiglia, sostenendone gli sforzi, promuovendone i valori, tutelandone i bisogni e i diritti», ha detto Papa Leone nel suo discorso al Quirinale davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Padre, madre, figlio, figlia, nonno, nonna sono, nella tradizione italiana, parole che esprimono e suscitano sentimenti di amore, rispetto e dedizione, a volte eroica, al bene della comunità domestica e dunque a quello di tutta la società. In particolare, vorrei sottolineare l'importanza di garantire a tutte le famiglie - è l'appello del Papa - il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità».
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