2022-04-21
Istruzioni di viaggio: un fine settimana nella capitale britannica post Covid
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Niente mascherine, nemmeno al chiuso o sui mezzi pubblici. Concerti senza limitazioni e mostre aperte senza restrizioni. Londra è il simbolo del ritorno alla vita dopo il Coronavirus.Quando atterri a Londra il primo gesto che noti, tra chi è intorno a te, è quello più semplice e liberatorio: un respiro profondo e via la mascherina. Già, perché sebbene sui voli da/per l'Italia vi sia ancora l'obbligo di indossare la Ffp2, una volta messo piede sul suolo britannico ogni tipo di restrizione si annulla completamente. Lascia quasi un senso di stordimento passeggiare per un aeroporto, prendere un treno in una stazione affollata come può essere quella di Victoria Station o entrare in un museo senza doversi coprire parte del viso. Inizialmente, per noi che siamo ormai abituati a muoverci con una o più mascherine sempre in tasca o nella borsa, coprirci nel momento in cui stiamo per mettere piede in uno spazio pubblico o al chiuso è ormai diventato un gesto automatico. Al punto che, mentre indossavo la mascherina entrando alla Tate Modern e il volontario all'ingresso mi ha fatto segno di evitare, sorridendomi e dicendomi «non è necessario», sono rimasta per qualche istante allibita. Basta poco, però, per tornare a quella normalità che da due anni sembrava svanita. Londra è l'esempio perfetto di una città che si è risvegliata. Che convive con il Covid e le sue varianti ma non ne ha così paura. Anzi. Ho passato tre giorni nella capitale Britannica. Per riabituarmi alla vita, quella che sembrava impossibile riottenere, ci ho messo pochissimo. Qualche ora, forse. Così abbiamo pensato di stilare un piccolo elenco per aiutarvi nei vostri viaggi verso gli UK. HotelNon importa di quante stelle sia il vostro hotel, dimenticatevi il check in online e i desk vuoti. A Londra la vita è tornata al 100%. I bar sono pieni, così come le hall degli alberghi. Nel nostro viaggio abbiamo soggiornato al The Bloomsbury hotel, in una zona estremamente turistica a due passi da Totthenam Court. La mascherina non viene richiesta in nessuno degli spazi della stuttura: non nella hall durante il check in/check out, non nel bar, e nemmeno nel ristorante. E tanto meno nell'area spa. Tutto è, come ormai di regola, sanificato più e più volte. Ma l'esperienza di hotellerie è tornata a essere quella dei tempi pre Covid. Con una sola eccezione, di cui vi parleremo anche più avanti: la ristorazione. Se Londra pre pandemia stava diventando la città cosmopolita che non dorme mai, la New York o la Tokyo del Vecchio Continente, il Covid ha bloccato questo processo. Oggi non si cena più oltre le 22/22.30. Un dettaglio da ricordare, se non volete ritrovarvi in una stazione della metropolitana o su una panchina con un McDonald take away. RistorazionePer chi ama colazioni abbondanti, brunch e pranzi la scelta è così variegata da mettere quasi in difficoltà. Se volete mangiare take out, sono tantissimi i locali - soprattutto di cucina asiatica - che offrono stuzzicherei degne della capitale britannica. Uno dei must have? Il corn dog sullo stecco, frittissimo e pieno di salse, da consumare on the go. Come già accennato, i ristoranti la sera chiudono le cucine intorno alle 22. Oltre a raccomandarvi di prenotare con larghissimo anticipo, attenzione anche alle categorie di lusso che ormai chiedono quasi sempre un deposito anticipato di 20£ a testa. Se siete amanti della vita notturna prestate molta attenzione o potreste rimanere con lo stomaco vuoto. Perché se pre Covid si trovava qualche piccolo locale di take away, ora tutto chiude estremamente presto lasciando come unica e ultima spiaggia i McDonalds take out, da consumare un po’ hobo style sulle panchine nelle piazzette adiacenti o nelle fermate della metro - le poche che rimangono aperte. TrasportiUn altro piccolo tasto dolente. Le metropolitane - per ora - interrompono le corse prima di mezzanotte. Attenzione quindi è tenete sempre l’app o il sito della London Public Transportation a portata di mano per evitare spiacevoli inconvenienti. Visto da un altro punto di vista, il sistema di trasporto pubblico londinese resta uno dei più affidabili al mondo e, ormai, potrete dire addio ad abbonamenti e biglietti cartacei o alla famosa Oyster card: vi basterà passare il vostro cellulare al fornello per pagare con Apple Pay o Google Pay. Rapido, immediato e con notifica in tempo reale, per tenere sotto controllo le vostre spese. Se non amate metro, bus o simili, i black cab corrono veloci per la città giorno e notte. Basterà alzare la mano per fermarne uno. E non temete per i prezzi. Le metropolitane hanno aumentato i prezzi e per questo, se siete in gruppo, converrà dividervi il costo di un back cab o un Uber. MuseiIngresso libero, mascherina consigliata ma non obbligatoria. Come si traduce? In una totale libertà e pochissimi visi coperti. Il consiglio è di indossarla solo all’interno di piccole stanze, se affollate. Il rischio infatti è che veniate guardati male da chi ormai ha della mascherina solo un ricordo lontanissimo. Come sempre, la città offre una vasta scelta di appuntamenti culturali. Anche in questo caso, il consiglio è di prenotare tutto prima della partenza. I biglietti per alcune delle exhibition più gettonate - da Yayoi Kusama alla Tate Modern, passando per Raffaello alla National Gallery e Fashioning Masculinities al Victoria&Albert museum sono spesso sold out. Vita notturnaLocali e club sono aperti fino a tardi, i teatri funzionano a pieno regime tanto che è pressoché impossibile trovare biglietti - anche last minute - e i concerti sono tornati ad animare la città. Abbiamo sperimentato un concerto, il primo post Covid. Le restrizioni nel meraviglioso teatro O2 a Kentish Town, nell’area Nord di Londra sono totalmente inesistenti. Il distanziamento sociale non esiste più, anzi si balla e canta abbracciati. La voglia di celebrare la vita si nota proprio quando tramonta il sole, e tutta quella parte di vita di cui eravamo stati privati tra lo known e coprifuoco, torna a essere protagonista indiscussa del nostro tempo libero.Rientro in ItaliaCome già accennato, in suolo britannico la mascherina è un lontano ricordo anche all’interno dell’aeroporto. Dovrete tornare a indossare la vostra Ffp2 solo al momento dell’imbarco sul volo che vi riporterà in Italia. Attenzione. Se a livello burocratico per entrare negli Uk non serve alcun tipo di dichiarazione o green pass, prima di partire dovrete invece compilare un modulo PLF (Passenger Locator Form) registrando il numero di volo, l’arrivo previsto in Italia e in quale aeroporto e al uni dati personali, tra cui l’indirizzo in cui risiederete per i successivi 14 giorni e un contatto d’emergenza. Il modulo non funge in alcun modo da quarantena ma è solo una prassi richiesta ancora oggi dal governo italiano per chi scegliere di viaggiare verso determinati Paesi.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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