2020-09-10
L’Europa regala 3,4 miliardi alle Ong. Ma nessuno sa come li spendono
Diffuso per la prima volta l'elenco completo dei finanziamenti concessi alle organizzazioni umanitarie che hanno gestito l'immigrazione tra il 2015 e il 2018. Ma sull'impiego effettivo c'è fin troppa incertezza. Le prime perplessità hanno cominciato a sorgere nel 2018, quando la Corte dei conti europea ha pubblicato una «relazione speciale» dal titolo un po' contorto ma molto eloquente: «La trasparenza dei finanziamenti Ue la cui esecuzione è demandata alle Ong: è necessario compiere maggiori sforzi». In sostanza, la Corte spiegava che, nei finanziamenti alle organizzazioni umanitarie, l'Europa non si era mostrata molto trasparente. Motivo per cui consigliava: «La Commissione dovrebbe migliorare la propria performance e la trasparenza delle proprie rendicontazioni sulle Ong che attuano azioni dell'Ue. A tal fine, la Commissione dovrebbe ricevere informazioni adeguate e migliorare, nel proprio sistema contabile, l'attendibilità delle informazioni sulle Ong». Se è addirittura un organismo europeo a far presente che sui finanziamenti alle associazioni serve più chiarezza, significa proprio che qualcosa non torna. Marco Zanni, europarlamentare della Lega, e alcuni suoi colleghi hanno voluto vederci chiaro e a febbraio del 2019 hanno inviato la prima interrogazione, chiedendo se la Commissione europea fosse davvero in grado di garantire una oculata gestione dei soldi dei contribuenti comunitari. A quella prima interrogazione ne sono seguite varie altre, tutte allo scopo di ottenere dalle istituzioni europee chiarimenti in merito ai denari elargiti alle organizzazioni non governative. Nel dicembre 2019, ad esempio, i leghisti hanno chiesto alla Commissione europea di «fornire i dati dettagliati dei finanziamenti europei ricevuti direttamente o indirettamente dalle Ong operanti sia in generale nel supporto alla gestione dei flussi migratori, sia specificamente durante le operazioni di pattugliamento e salvataggio nel Mar Mediterraneo». La richiesta era cristallina: vogliamo sapere se l'Ue ha finanziato in qualche modo le navi che hanno raccolto migranti nel Mediterraneo e li hanno, in gran parte, condotti verso l'Italia. La risposta istituzionale, tuttavia, è stata un po' sibillina: «Dal momento che le attività di ricerca e soccorso non sono di competenza dell'Unione, i fondi dell'Ue non possono essere utilizzati per fornire sostegno finanziario a queste attività in quanto tali», ha risposto la Commissione. «Le attività di ricerca e soccorso possono tuttavia essere finanziate qualora si svolgano a margine di altre attività». Insomma, i vertici Ue spiegavano che l'Unione non può finanziare direttamente il viavai nel Mediterraneo, però può darsi che un parte dei soldi dati alle Ong siano effettivamente stati utilizzati a quello scopo. Riguardo al nostro Paese, la Commissione specificava che «nel caso dell'Italia, dall'inizio della crisi migratoria e dei rifugiati nel 2015 sono stati erogati finanziamenti pari a 1,2 milioni di euro alle Ong nell'ambito del primo soccorso e dell'assistenza medica prestati ai migranti soccorsi in mare». Buono a sapersi: dunque l'Ue ha in effetti foraggiato Ong che si occupavano di aiutare gli stranieri appena sbarcati. Dopo l'ennesima interrogazione, risalente al maggio di quest'anno, le autorità europee si sono finalmente decise a fornire la lista completa di tutti i finanziamenti concessi alle Ong che si sono occupate di immigrazione negli anni fra il 2015 e il 2018. Stiamo parlando, dunque, del periodo più rovente di tutti, il culmine dell'invasione, con centinaia di migliaia di persone che ogni anno approdavano sulle nostre coste. Ebbene, ora La Verità è in grado di fornire l'elenco completo «delle Ong operanti nell'ambito della migrazione che sono beneficiarie dei finanziamenti Ue». Questi finanziamenti, nel complesso, sono una marea: ben 648 (anche se, in più di un caso, è la stessa organizzazione umanitaria a beneficiare di più pagamenti). Ma a colpire più di ogni altra cosa è l'importo complessivo. Parliamo della bellezza di 3.388.071.467,82 euro. Quasi 3,4 miliardi per sostenere gli attivisti che hanno permesso al sistema migratorio di funzionare. Tra coloro che hanno goduto del sostegno europeo troviamo ad esempio Save the children, che nel periodo a cui si riferisco i finanziamenti aveva in effetti una nave operativa nel Mediterraneo, la Vos Hestia. Dunque si può dire che l'Ue abbia finanziato i taxisti del mare? Può darsi, ma la certezza non c'è. L'altro aspetto davvero incredibile di tutta la faccenda, infatti, è che l'Ue non sa esattamente come siano stati utilizzati i suoi soldi. O, per lo meno, non è in grado di dirlo. Nella risposta ufficiale, la Commissione europea lo ammette, spiegando che sono «gli Stati membri» ad avere «la responsabilità di garantire la trasparenza nell'attuazione dei programmi nazionali». Inoltre, la Commissione specifica di «star lavorando per migliorare la trasparenza dei finanziamenti dell'Ue». Tradotto significa quanto segue: l'Europa ha pagato quasi 3,4 miliardi alle Ong per facilitare l'invasione, ma non ha nemmeno idea di come siano stati realmente impiegati i denari. Sui soldi del Recovery Fund le istituzioni Ue fanno mille problemi, vogliono controllare come verrà speso fino all'ultimo centesimo. Quando però si tratta di accogliere i migranti, tutto è molto più rilassato e decisamente meno trasparente. Chissà come mai.