2024-11-28
«Lecito chiudere le scuole per Covid». Ma ora è record di giovani depressi
Il Tar «assolve» Conte, Speranza e il Cts. Intanto, uno studio che sarà presentato oggi a Roma certifica il boom di disagio grave nel 10% dei liceali. La stessa quota di aumento nella vendita di psicofarmaci tra i Millennials.la storiella delle misure introdotte proprio allo scopo di «garantire il diritto all’istruzione, consentendo la ripresa delle attività scolastiche in sicurezza, a tutela della salute». Alla fine della fiera, argomentano i magistrati, le decisioni di Giuseppe Conte e Roberto Speranza si basavano sui pareri del Comitato tecnico scientifico, la cui attività era «connotata da ampia discrezionalità». Ennesimo buon motivo per potenziare la commissione parlamentare d’inchiesta: se tace la legge, si pronunci almeno la politica. Le ferite, infatti, restano aperte. Si badi a una curiosa coincidenza numerica: i liceali, attesta un nuovo studio, per via di Dad e mascherine obbligatorie, hanno maturato disturbi mentali «a livelli di anormalità abbastanza elevati, oltre il 10%». E proprio ieri, Pharma data factory ha certificato un aumento dello stesso 10% (10,4, per l’esattezza) di vendite di antidepressivi, nella fascia d’età 25-34 anni, tra ottobre 2023 e ottobre 2024. Sono 1,8 milioni di confezioni di cure per il male oscuro o per la stabilizzazione dell’umore.Oggi, a Roma, verranno presentati i risultati dell’indagine internazionale EuCare schools, realizzata con il contributo dell’Ue su un campione di migliaia di studenti e insegnati in Italia, Portogallo e Messico, per valutare l’impatto delle misure anti Covid. A Palazzo Cipolla, sede capitolina dello Iulm, ci sarà un parterre ecumenico: dallo scienziato contrario ai lockdown, John Ioannidis (Stanford), alla virostar Pier Luigi Lopalco, già assessore alla Sanità in Puglia per Michele Emiliano e consigliere regionale del Pd. Alcuni dei risultati della ricerca li ha anticipati la professoressa Sara Gandini, dell’Università del Salento: «Si evince complessivamente un aumento dei sentimenti di tristezza e rabbia legati alla Dad, al distanziamento, alle mascherine». Quindi, il verdetto più allarmante: «Tra gli studenti delle superiori, è emerso un disagio psichico a livelli di anormalità abbastanza elevati, oltre il 10%. Questo disagio», ha specificato, «aumenta al crescere dell’età […]. Per l’Italia abbiamo potuto constatare anche una perdita di apprendimento, che è significativa nel 2020 e 2021», anche perché «l’Italia è stato il Paese con le scuole chiuse più a lungo». Pure il suo collega Lopalco ha dovuto riconoscere i danni di diktat e serrate: «Durante la pandemia la burocrazia ha ostacolato la frequenza scolastica: anche quando sono diventati disponibili test rapidi a tappeto, per la riammissione a scuola erano necessari ulteriori passaggi […]». Si è dimenticato di menzionare le discriminazioni, feroci sul piano umano e inutili dal punto di vista pratico, perpetrate ai danni degli alunni e degli universitari che rifiutavano di vaccinarsi. Forse perché, alla Asl della sua Lecce, fino a pochi mesi fa continuavano a essere esclusi dai tirocini gli iscritti a infermieristica che rifiutavano doppie dosi e successivi richiami.La cronologia è impressionante: i governi Conte bis e Draghi, tra il 2020 e il 2022, saltano dai lockdown totali alle riammissioni in aula basate su protocolli cervellotici e vaccinazioni a tappeto, in fasce anagrafiche che il medicinale non avrebbe potuto schermare dalle infezioni, ma che in compenso rischiavano pochissimo dal Covid; poi, arrivano gli strascichi delle lunghe privazioni, con il boom di millennials e gen Z cui tocca fare ricorso agli psicofarmaci. Mentre i giovani subivano tutto questo, la crema dei partiti, dei sindacati, delle associazioni e dei professionisti (psicologi e psichiatri, ad esempio, avrebbero potuto farsi venire qualche prurito al naso), rimaneva in silenzio. I pochi che protestavano, come i camalli di Trieste, finivano inondati dagli idranti. Non si sentiva voce alcuna che denunciasse il ritorno del fascismo; gli studenti, oggi tanto attenti alle sofferenze dei palestinesi, non si accorgevano dei patimenti dei loro coetanei. Proprio al momento cruciale, il popolo vigile è stato colto da un torpore di massa.«Lo studio» EuCare, ha detto la coordinatrice del progetto, Francesca Incardona, «dimostra che dobbiamo e possiamo tutelare la scuola anche durante un’emergenza sanitaria, garantendo il diritto all’istruzione in sicurezza e il rispetto del diritto dei minori a che le azioni che li coinvolgono siano sempre nel loro interesse». Il Tar ha fatto spallucce; ne prenda atto la commissione d’inchiesta. La quale non va gestita tipo «plotone d’esecuzione politico», ma nemmeno deve trasformarsi in una cucina di aria fritta. Si può avere la faccia di ammettere, dopo quattro anni, che ai giovani andava assicurata una vita normale pure nel bel mezzo della pandemia? E si può farlo senza ricordare che, dietro il paravento della scienza, governi pasticcioni e incapaci ne hanno spinti nel baratro a migliaia, per poi elargire un misero «bonus psicologo»? Possibile che nessuno debba rispondere dei quasi 2 milioni di antidepressivi ingurgitati da ragazzi che dovrebbero vivere, semmai, i loro anni più belli?