2021-10-17
Le riffe di «Rep» e «Stampa» sui partecipanti al corteo
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I due giornali di Gedi sparano in prima pagina numeri diversi sulla piazza di Roma: il torinese 100.000, il capitolino il doppio.«Chi offre di più». Osservando i titoli dei principali quotidiani sulla manifestazione sindacale di sabato scorso, l'impressione è che ormai si sia abdicato del tutto ai ferri del mestiere per risalire quanto più possibile a dati veritieri o quantomeno verosimili. Al di là delle pur legittime considerazioni sull'opportunità e sul merito della stessa, si può certo dire che l'approccio dell'informazione mainstream nel riferire sulla risposta popolare alla chiamata in piazza dei sindacati si è accostato più a una riffa che a un calcolo razionale, per quanto approssimativo. I più stagionati tra i cronisti ricordano infatti i metodi «vecchia scuola» con cui si poteva - essendo ovviamente presenti sul luogo - misurare lo spazio e la densità delle presenze, rifacendosi a una sorta di «Bignami» che ognuno custodiva gelosamente in un cassetto, in cui erano scritte le capienze delle principali piazze cittadine e il numero verosimile di presenze in base al grado di riempimento di quest'ultime. Un foglietto che evidentemente deve essere caduto in disuso, almeno da parte di chi si è occupato dell'adunata sindacale in questione, per la quale si è preferito ricorrere al metodo aleatorio o, ammantando il tutto di una certa nobiltà scientifica, a quello che i matematici chiamano il «processo stocastico», che in soldoni vuol dire tirare numeri a caso sperando di azzeccarci. Con casi estremamente singolari, come quello di Repubblica e la Stampa, cui una comune proprietà non ha impedito di sparare cifre disomogenee, e non di poco. A chi dei due, dunque, avrà arriso l'utilizzo della desueta stocastica? Perché quello che è certo è che uno dei due ha sbagliato di grosso, visto che il giornale capitolino ha accettato senza indugi le cifre diramate da Corso Italia, sparando in prima pagina «In duecentomila a Roma», senza le virgolette con cui si sarebbe potuto attribuire la cifra agli organizzatori (cosa che ha fatto invece il Corriere della Sera, senza però aprire sulla manifestazione) mentre da Torino un sussulto di prudenza ha indotto la Stampa a fare grosso modo una media tra le cifre della Cgil e quelle della questura, producendo il titolo «Centomila no al fascismo». Per il ramo sabaudo delle pubblicazioni Gedi, dunque, la partecipazione è stata la metà di quanto indicato dal ramo romano, con quello genovese (Il Secolo XIX) che ha avallato la linea capitolina. Va però detto che La Stampa ha saputo brillantemente recuperare con un certo afflato retorico il gap accumulato rispetto ai colleghi capitolini in fatto di presenze: sotto al titolo, infatti, da segnalare due fotonotizie con in campo rosso, raffiguranti la prima il segretario confederale Maurizio Landini sul palco di San Giovanni e la frase «Il raduno: quel potente grido d'amore per la democrazia» e la seconda gli stand del salone del libro con la scritta «Quel potente grido d'amore per la cultura».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)