I titoli di Stati stranieri non troppo sviluppati possono dare rendimenti a due cifre, ma sono una scommessa. Meglio puntare sul lungo termine. Gli esperti di Fia Am: «Opportunità in Portogallo, Spagna e Brasile».
I titoli di Stati stranieri non troppo sviluppati possono dare rendimenti a due cifre, ma sono una scommessa. Meglio puntare sul lungo termine. Gli esperti di Fia Am: «Opportunità in Portogallo, Spagna e Brasile».Anche il mercato obbligazionario non è più quello di un tempo e gli esperti sembrano concordi sulla stessa strategia: puntare su prodotti dei mercati emergenti o, più in generale, su economie non ancora troppo sviluppate dove i rischi sono maggiori, ma lo sono anche i rendimenti. Scegliere, inoltre, prodotti a lunga scadenza. Senza queste regole il rischio di vedere il segno meno è dietro l'angolo. «In considerazione del contesto economico, della fine della stretta monetaria delle Banche centrali e della ripresa della volatilità», dice Christel Rendu de Lint, responsabile del reddito fisso di Union bancaire privée, «la gestione delle obbligazioni potrebbe beneficiare di tre approcci principali: assumere un maggior rischio di credito, aumentare la duration e ricorrere a strumenti di debito liquidi. L'improvviso cambiamento di politica delle Banche centrali e gli interessanti livelli di valutazione in seguito alla correzione di dicembre hanno favorito il graduale aumento dell'esposizione creditizia. Allo stesso tempo, con la fine della stretta monetaria, sta diventando interessante aumentare nuovamente l'esposizione ai tassi di interesse e quindi costruire portafogli più equilibrati». Insomma, bisogna essere disposti a rischiare. I tempi delle obbligazioni nazionali che offrivano rendimento a doppia cifra sono finiti. «Poiché prevediamo che le condizioni si mantengano positive e la domanda di obbligazioni societarie non accenni a diminuire, cercheremo di sfruttare le opportunità di guadagno offerte dalle obbligazioni governative e societarie in valuta forte dei mercati emergenti», dice il team obbligazionario globale di Jp Morgan asset management. «Abbiamo un orientamento più positivo sulla duration e pertanto intendiamo privilegiare le emissioni societarie di migliore qualità con scadenze più lunghe. Al contempo, visto il miglioramento dei fattori tecnici e i fondamentali positivi, gli investitori che puntano su rendimenti potenziali più elevati potrebbero trovare interessante un'esposizione selettiva alle emissioni emergenti in valuta locale».«Dimentichiamo le recenti turbolenze di mercato», spiega Mary-Therese Barton, responsabile del debito dei mercati emergenti di Pictet asset management, «le obbligazioni dei mercati emergenti oggi sono in una posizione ottimale. Questo giudizio positivo è riconducibile a due fattori. Innanzitutto, sebbene l'economia globale sia in rallentamento, le economie emergenti vanno relativamente meglio rispetto alle controparti sviluppate. In secondo luogo, i governi stanno attuando politiche mirate a stimolare la crescita. Storicamente, inoltre, gli attivi dei mercati emergenti tendono a sovraperformare in entrambi questi contesti».Dove cercare rendimenti, dunque? Secondo gli esperti di Fia Am che hanno selezionato i migliori prodotti obbligazionari per La Verità, le obbligazioni portoghesi con scadenza aprile 2037 possono dare frutti: al momento rendono in tre anni il 42%. Buono anche il rendimento delle obbligazioni spagnole che scadono a fine gennaio 2029. Bisogna invece andare in Brasile per trovare valore nel debito societario. Secondo Fia Am le Petrobras con scadenza al 2023 in tre anni rendono oltre il 60%. Le obbligazioni della Bei in valuta brasiliana hanno risultati del 24%. Niente a che vedere con i prodotti nostrani che in tre anni non arrivano al 3% di guadagno.
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.