2022-12-02
Le multe per mancato vaccino sono follia
Sulla base di una pietosa bugia («Chi si vaccina non si infetta»), Mario Draghi ha privato i refrattari all’iniezione di lavoro e stipendio e li ha pure fatti sanzionare. Appello a ministri e premier: fermate quest’assurdità.Checché ne dicano i giudici, i quali spesso più che alla legge sono soggetti alle pressioni del momento e alle convenienze istituzionali, l’obbligo vaccinale, introdotto surrettiziamente con il green pass nei luoghi di lavoro, è un obbrobrio, una violazione delle libertà costituzionali. Infatti, è aberrante l’idea che, sulla base di un preteso dovere di preservare la salute degli altri, il diritto sancito dall’articolo 32 a decidere la cura a cui sottoporsi, sia spazzato via da un dpcm. E allo stesso tempo spinge a chiedersi perché in ospedale ogni volta ci venga richiesto di firmare il consenso informato se poi, alla fine, c’è qualcuno - una toga o un ministro - che decide per noi.Tuttavia, se il certificato verde imposto a milioni di italiani pena la perdita dei diritti fondamentali, tra cui il lavoro, è un abominio, non di meno sono da considerarsi le multe che stanno fioccando su chi ha scelto di non vaccinarsi. Il provvedimento sanzionatorio fu introdotto da Mario Draghi sull’onda di una colossale balla propagata a reti unificate, ovvero la convinzione che chiunque avesse offerto il braccio alla patria sarebbe stato sicuro di non contagiarsi e, soprattutto, di non contagiare. Con questa pietosa bugia, che già nell’estate del 2021 era possibile contrastare scientificamente (ammesso e non concesso di trovare qualche scienziato capace di non assoggettarsi al pensiero unico), il governo decise di multare tutti coloro che si fossero rifiutati senza giustificazione di sottoporsi all’iniezione anti Covid. Dall’introduzione della norma, gli italiani avevano tempo 180 giorni per mettersi in regola, correndo a prenotarsi per l’inoculazione del siero o giustificando il mancato adempimento all’obbligo vaccinale. Dopo di che, quanti non avessero fatto né l’una né l’altra cosa si sarebbero visti recapitare a casa una cartella dell’Agenzia delle entrate che avrebbe ingiunto il pagamento di 100 euro, pena altre sanzioni. In campagna elettorale, più d’una forza politica aveva giurato che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di annullare le multe, ma al contrario, presi com’erano fra rave, una trattativa con le Ong e una con Bruxelles in vista della finanziaria di fine anno, nessuno si è più ricordato delle multe inviate dagli agenti del fisco. Risultato, ieri sono partiti quasi due milioni di avvisi. Tempo 60 giorni, i contribuenti sono chiamati ad adempiere, pena ulteriori aggravi che potrebbero far salire e non di poco la cifra. Si tratta di professori, operatori sanitari, forze dell’ordine e ultracinquantenni, tutti colpevoli del medesimo illecito: non avere offerto il braccio alla patria nonostante il governo lo chiedesse. Non importa che i fatti si siano incaricati di dimostrare che l’obbligo vaccinale non era in alcun modo un mezzo per evitare il contagio e nemmeno conta che la gran parte dei Paesi democratici abbia evitato di ricorrere a simili espedienti per convincere le persone a vaccinarsi. Né conta il fatto che ci siano stati pronunciamenti, in Italia e all’estero, contro provvedimenti coercitivi della volontà personale. No, nonostante tutto il governo Draghi ha tirato diritto e, purtroppo, anche quello attuale. A dire il vero, la Lega ha firmato un emendamento per scongiurare il pagamento delle sanzioni, ma al momento ogni stop alle multe è rinviato e dunque due milioni di italiani, tra i quali anche qualche centenario, sono chiamati a pagare e pure in fretta se vogliono evitare che la multa raddoppi.Qualsiasi persona dotata di buon senso comprenderebbe che la contravvenzione per mancato vaccino non ha alcun senso, soprattutto nel momento in cui è venuto a mancare il presupposto di base, ovvero l’obbligo di vaccinarsi. Né ci sono ragioni economiche, cioè di bilancio pubblico, perché è difficile credere che lo Stato voglia fare cassa sulla pelle di due milioni di italiani che hanno scelto di esercitare il loro diritto a scegliersi le cure. Già molti di loro hanno subìto sulla propria pelle tante discriminazioni (l’impossibilità di prendere mezzi pubblici, di lavorare, di entrare in bar, ristoranti e musei), aggiungere una multa, anche se varata da Mario Draghi, sarebbe un ulteriore sgarbo. Dunque, ci rivolgiamo al ministro della Salute e a quello dell’Economia, ma anche al presidente del Consiglio: fermate questa follia, non c’è bisogno che lo Stato mostri i muscoli, né c’è la necessità di incanaglire ancor di più il clima. Chi non si è vaccinato non ha rubato i soldi, non ha preso sussidi, non ha fatto del male a nessuno. Al massimo, si è assunto un rischio e anche un onere: perché dunque fargliela pagare? Solo perché non ha abbassato la testa?