2022-09-06
Le grandi banche scendono in campo
Andrea Orcel (Imagoeconomica)
Intesa, Unicredit e Banco Bpm lanciano plafond per imprese e famiglie: l’obiettivo è evitare fallimenti e aumenti dei crediti deteriorati. Andrea Orcel: «La situazione peggiorerà».Mentre si attende il nuovo decreto del governo con le misure da mettere in campo per fronteggiare i rincari delle bollette, si muovono i due panzer bancari: Intesa Sanpaolo e Unicredit. La prima ha predisposto un nuovo plafond di 2 miliardi di euro allo scopo di supportare le Pmi di tutti i comparti produttivi, l’agribusiness e il Terzo settore contro i maggiori costi legati ai rincari energetici e favorire investimenti in rinnovabili. Il nuovo impegno, afferma una nota, «è una misura straordinaria a supporto dei cicli di produttività che risentono della crisi energetica, economica e geopolitica e rientra nel quadro delle iniziative a supporto del Pnrr e si focalizza su uno dei pilastri del più ampio programma di interventi per le imprese di Intesa, Motore Italia. Il gruppo guidato da Carlo Messina prevede specifiche linee di intervento a favore delle imprese, a condizioni agevolate e con il supporto delle garanzie del Fondo centrale e di Sace, come previsto dal dl Aiuti. Il finanziamento, si afferma, è destinato alla copertura dei costi incrementali e consente di far fronte al pagamento delle bollette dell’energia con diluizione dei pagamenti fino a 36 mesi, con un anno di pre ammortamento. Su richiesta, inoltre, sarà possibile attivare la sospensione delle rate dei finanziamenti in essere (quota capitale) per un periodo fino a 24 mesi previa valutazione specifica dei casi. Anche Unicredit ha lanciato un piano d’azione a sostegno del Paese. «Stiamo mettendo a disposizione un plafond di 5 miliardi di euro di nuovi finanziamenti per sostenere le imprese italiane. Inoltre concederemo la sospensione dei pagamenti della rate sui finanziamenti a imprese e famiglie e la flessibilità delle spese per i clienti privati per un valore complessivo di circa 3 miliardi di euro. Questo significa che stiamo impegnando complessivamente 8 miliardi per sostenere l’economia italiana», ha spiegato l’ad Andrea Orcel nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa. Il rischio di chiusura delle imprese, soprattutto di quelle energivore del manifatturiero, a causa del caro bollette potrebbe rappresentare un problema per il sistema bancario poiché, pur avendo ridotto i crediti deteriorati nel corso del 2021, le previsioni di una minor crescita economica rispetto a quanto previsto mesi fa rischiano di far crescere ancora gli Npl, costringendo così gli istituti ad aumentare nuovamente le rettifiche su crediti. Ipotesi, però, smentita per ora da Orcel: «Non vediamo un cambiamento significativo delle dinamiche di credito, ma ci aspettiamo che la situazione peggiorerà», ha detto ieri. «Nei comportamenti dei nostri clienti vediamo preoccupazione e incertezza ma non un significativo cambiamento materiale nelle dinamiche del credito o della morosità. Ci aspettiamo che succeda visto quanto più la guerra sarà lunga se i governi non prenderanno misure di compensazione. È normale pensare che la situazione peggiorerà, vogliamo intervenire con gli aiuti prima che questo stress tocchi famiglie e imprese». Insomma, «non abbiamo adottato queste misure perché vediamo già un deterioramento creditizio», ha aggiunto Remo Taricani, vice responsabile di Unicredit Italia, «è un dato oggettivo che il reddito disponibile per le nostre famiglie andrà sotto pressione, lo è già ma con i nuovi rincari lo si vedrà di più nei prossimi mesi». Infine, anche il Banco Bpm, in aggiunta al plafond di 3 miliardi già stanziato lo scorso marzo, ha rinnovato la validità del plafond per finanziamenti a breve e medio termine, anche assistiti da garanzie pubbliche, aumentandone la capienza a 5 miliardi. Il plafond potrà inoltre beneficiare del supporto degli strumenti messi a disposizione dal dl Aiuti attraverso Sace e il Fondo centrale di garanzia.