2020-12-04
Le feste in stile Urss dell’era Conte. Il 25 tutti confinati in casa propria
Il premier aveva promesso un «nuovo umanesimo», ora azzera il Natale e mette il coprifuoco a Capodanno. Vietati gli spostamenti tra Regioni, messa del 24 dicembre alle 20. Poi in conferenza si fa i complimenti da solo.Divieto di uscire a Natale, ronde a Santo Stefano, coprifuoco a Capodanno. Benvenuti a Bastogne, Ardenne, inverno del 1944. Invece del colpo di coda di Hitler, un'Italia in confusione assiste a quello di Giuseppe Conte, l'uomo che doveva portare «il nuovo umanesimo italiano» e invece ci riserva freddo e solitudine, perfino più realista dei suoi gerarchi sanitari del Comitato tecnico scientifico. I quali se potessero ci inviterebbero almeno ad avviarci verso i cimiteri «ma senza correre per non creare panico».Sono le 20.20 quando il premier arriva in postazione, affiancato dall'angelo custode Rocco Casalino. Comincia spiegando che il contagio scende d'intensità, che il famigerato Rt è sotto l'uno per cento (0,81) «ed è ragionevole prevedere che fra due settimane le regioni saranno tutte gialle. Stiamo evitando il lockdown generalizzato». Ma levate i calici di torno e in fretta, non si apre nulla. Anzi ci si rinchiuderà nel mare di giallo. Il periodo natalizio mette paura e le regole per affrontarlo sono ferree. Via con le imposizioni dal 21 dicembre al 6 gennaio perché «sarà un Natale diverso da tutti gli altri».A Natale, Santo Stefano e Capodanno saranno vietati gli spostamenti fra Comuni. Negli altri giorni si potranno raggiungere le seconde case solo se nella stessa regione. Non si potranno incontrare i nonni se vivono in Comuni diversi dal proprio. Cibi da asporto o da ordinazione online saranno consegnati entro le 22. Coprifuoco a Capodanno fino alle sette di mattina. E ancora: i pranzi e le cene al caminetto saranno consentiti (ma è una raccomandazione) solo con famigliari conviventi. Chi invita la zia ne pagherà le conseguenze perché nell'Italia grillina dell'invidia sociale la spiata condominiale è sollecitata. Welcome back Lenin. Avanti con i diktat. I negozi saranno aperti fino alle 21 per consentire lo shopping con la carta di credito, con rimborso del 10% fino a 150 euro. I ristoranti saranno aperti solo a pranzo e allo stesso tavolo non potranno sedere più di quattro persone. Vietato il poker col morto. Se vedete comparire cupi personaggi con lunghi cappotti di pelle, scesi da una Trabant, sono i Vopos che vi contano. Chiusi i ristoranti degli alberghi la sera di San Silvestro, solo room service. Chi torna da un viaggio dovrà sottoporsi a quarantena. Gesù Bambino farà il (santo) piacere di nascere prima, la messa di Natale avrà luogo alle otto. Però dovremmo essere felici perché dal sette gennaio le scuole superiori riapriranno in presenza al 75%. In attesa della terza ondata.La conferenza stampa si consuma in un clima da dottor Stranamore. È la dittatura da barzelletta delle quattro sinistre. È la follia surreale di un ministro della Sanità, Roberto Speranza, che invece di trascorrere l'estate a preparare le trincee ospedaliere per la seconda ondata, a implementare i protocolli, ad affinare il tracciamento, a cercare di far funzionare Immuni a manovella, si dedicò alla letteratura da edicola ferroviaria. Così guariremo. Prima o poi, nel frattempo ieri i morti hanno raggiunto il picco di 993, record di sempre.Sarà un Natale dominato dal grigiore e dall'inedia, qualcosa di ghiacciato e sovietico, una Bellaciao cantata a toni bassi come una marcia nella neve verso i soggiorni addobbati di un'umanità spaventata e immobile. Conte parla al Paese perché Nicola Zingaretti intenda. «La riforma del Mes passerà senz'altro dal Parlamento e le forze che la voteranno ci sono. Il rimpasto è un cascame della vecchia politica, non mi appartiene. Sul Recovery Fund non siamo in ritardo». Poi parte l'ora del violino, quella sfilata davanti allo specchio che al premier piace da morire. «Dite che siamo fermi? Invece stiamo correndo. Le riforme arriveranno, dobbiamo essere coraggiosi, non siamo qui per galleggiare». Sullo scandalo della scorta e della fidanzata è lapidario: «Attacchi personali falsi e diffamatori». Dietro la mascherina Conte mostra una certa insofferenza e la solita arroganza nei confronti di chi fa le domande. Fra le righe si legge la paura del 9 dicembre, giorno del giudizio per il Mes con mezzo Movimento 5 stelle che minaccia di votare no e di far cadere il governo; senza la stampella di Silvio Berlusconi palazzo Chigi brucia. C'è la paura del rimpastino, che Matteo Renzi intende trasformare in un pranzo babilonese, in un sabba di poltrone che girano e che finiranno per scaldare i deretani degli amici suoi. Ma ancora una volta il premier lo stoppa: «I miei ministri sono i migliori». Sull'obbligatorietà del vaccino sembra definitivo: «Se la gestione della curva del contagio rimane questa, sarà facoltativo come prevede la Costituzione. Sono un liberale».Chiude baracca convinto di essere uno statista, come le altre volte. Illuso dalle sue stesse parole mentre il Dpcm di Natale diventa un accrocchio, una sintesi informe di tensioni fra chiusuristi e aperturisti. Tutti fermi al freddo perché lui deve congelare il potere. La dittatura da barzelletta non fa ridere, è feroce. Ormai anche Sabino Cassese che ritiene incostituzionale la serrata passa per un giurista pazzo, non più per l'insigne totem della democrazia compiuta con entrature al Quirinale.Si spengono le telecamere, si preparano le slide nelle redazioni. Pochette Conte e Roccobello Casalino hanno preso in ostaggio 60 milioni di italiani senza mai parlare di lockdown. Un colpo di genio. Ora bisogna giustificare il lucchetto e mandare in tv i virologi a spargere paura come nevischio, nell'inverno italiano del 1944. Coprifuoco per tutti, panettone per pochi, frustrazione galoppante dipinta di giallo. Salvo intese.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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