2021-04-29
L’asse Lega-Fi piega la Lamorgese. Si avvicina l’addio al coprifuoco
(Nicolò Campo/LightRocket via Getty Images)
Fissata per il 10 maggio la verifica dei dati, via libera il 14 se non ci saranno controindicazioni. Matteo Salvini esulta: «Stare al governo è utile». E il ministro dell'Interno si ammorbidisce: «Controlli equilibrati e ragionevoli».Il coprifuoco potrebbe essere spostato dalle 22 alle 23 il prossimo 17 maggio, lunedì. È quanto apprende la Verità da fonti di governo. È questa la data cerchiata in rosso sui calendari dei ministri, e anche su quello del premier, Mario Draghi. Naturalmente, per spostare in avanti l'orario del «tutti a casa» occorrerà valutare l'andamento della curva dei contagi e quello della campagna di vaccinazione, ma il cronoprogramma per effettuare le valutazioni necessarie a modificare questa regola che tanto sta facendo discutere è già stabilito. Il check per verificare l'andamento dell'epidemia in Italia dopo le riaperture di lunedì scorso, 26 aprile prevede almeno 15 giorni di mantenimento delle regole attuali, compreso il coprifuoco tra le 22 e le 5. Dunque, lunedì 10 maggio inizieranno a essere analizzati i dati, operazione che richiederà un paio di giorni. A quel punto, venerdì 14 maggio, se come tutti speriamo, l'andamento dei contagi sarà sostenibile e le vaccinazioni saranno a buon punto, il governo varerà il provvedimento per lo spostamento di un'ora del coprifuoco, che entrerà in vigore per l'appunto da lunedì 17, per dare modo ai titolari di locali pubblici di organizzarsi nella maniera migliore. «Il governo», dice alla Verità Mara Carfagna, ministro per il Sud, «prende le decisioni sui dati scientifici, bilanciando due esigenze: contenimento della diffusione del contagio e necessità di un ritorno alla vita e alla normalità». Intanto, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, fa capire che anche con le regole attualmente in vigore le forze dell'ordine non sono in agguato dietro i cespugli pronte a multare chiunque si trovi in strada alle 22.01, ma hanno avuto l'ordine di agire senza eccessive rigidità. «I controlli sul riavvio della ristorazione nella zona gialla», sottolinea la Lamorgese, intervenendo alla Camera, «seguiranno criteri ispirati a equilibrio, ragionevolezza e proporzionalità, ma serve anche il senso di responsabilità dei singoli cittadini chiamati ad astenersi da condotte elusive delle prescrizioni. Quanto all'ipotesi di eliminare il coprifuoco, almeno nelle zone gialle e bianche», aggiunge la Lamorgese, «è il caso di rammentare che il governo si è impegnato a valutare entro il mese di maggio un aggiornamento delle decisioni assunte sulla base del quadro epidemiologico e della campagna vaccinale». I toni morbidi e concilianti della Lamorgese rendono evidente che il pressing condotto in questi giorni da Lega e Forza Italia dall'interno della maggioranza, e da Fratelli d'Italia dall'opposizione, ha fatto breccia: del resto, i ristoratori e i titolari degli esercizi pubblici continuano a protestare contro il coprifuoco, in ogni parte d'Italia. «Il coprifuoco, termine che non piace a nessuno», sottolinea il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, intervenendo al Festival del lavoro 2021, organizzato dai Consulenti del lavoro, «al momento è stato fissato alle 22, ma il decreto Riaperture contiene un meccanismo secondo il quale ogni 15 giorni c'è un check. Siamo pronti gradualmente ad alzarlo alle 23», aggiunge la Gelmini, «fino a toglierlo del tutto». «Sul coprifuoco», sottolinea a Un giorno da pecora, su Rai Radio 1, Sergio Abrignani, immunologo dell'università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico, «il Cts ha fatto un comunicato stampa dove raccomandava il massimo della cautela. Detto questo se mi si chiede l'evidenza scientifica tra chiusura alle 22 e alle 23 dico che non c'è, perché nessuno ha fatto uno studio a riguardo. Ma un'ora in meno di milioni di persone che stanno a contatto e che possono scambiarsi il virus può mitigare il rischio di possibili contagi». Ad Abrignani viene chiesto se è ottimista sulla possibilità di spostare in avanti il coprifuoco a metà maggio, dopo la valutazione dei dati: «Sono ottimista», risponde Abrignani, «noi eravamo preoccupati per la riapertura delle scuole, c'è un piccolissimo aumento di infezioni tra bambini dagli 8 agli 11 anni, ma non c'è stata a livello nazionale un'impennata dei contagi dovuta a queste riaperture». «Ho dimostrato», esulta il leader della Lega, Matteo Salvini, «che stare al governo è utile perché il coprifuoco che teoricamente era fissato fino al 31 luglio verrà ridiscusso entro la fine di maggio. Prima si fa meglio è», aggiunge Salvini, «ma se io oggi ho mangiato seduto al ristorante è perché abbiamo combattuto affinché quel ristoratore tornasse a lavorare. Stare fuori a protestare non è risolutivo», argomenta Salvini, «lo è invece sto dentro a battagliare. Il nostro obiettivo è restituire lavoro e libertà agli italiani». Tra gli avversari del coprifuoco, nelle ultime ore, si registra la presenza anche di Matteo Renzi: «È ovvio», afferma il leader di Italia viva, «che vada rivisto il coprifuoco delle 22. Lo sanno tutti e privatamente lo dicono tutti: così non ha senso. Dunque, nei prossimi giorni il coprifuoco andrà tolto o l'orario prolungato». Dura la replica di Pier Luigi Bersani: «Renzi dice di rivedere il coprifuoco? Le solite coglionate. Se a maggio», sottolinea Bersani a L'aria che tira, su La 7, «ancora ci calano i contagi e scende la pressione negli ospedali è ovvio che si resta aperti fino alle 23 o 24. Parigi è stata con il coprifuoco alle 18 per dei mesi. Se i contagi riprendono dovremo tornare indietro, è una cosa elementare. Basta vedere la Sardegna», conclude Bersani, «siamo passati da zona bianca a rossa in due secondi».