Il primo ministro di Yerevan, Nikol Pashinyan, incontra Terna, Cdp e F2i prima di Mediobanca. Obiettivo: fare da snodo per andare oltre le sanzioni alla Russia e convogliare investimenti energetici. Alla «Verità» dice: «La nostra flat tax è buona ma migliorerà».
Il primo ministro di Yerevan, Nikol Pashinyan, incontra Terna, Cdp e F2i prima di Mediobanca. Obiettivo: fare da snodo per andare oltre le sanzioni alla Russia e convogliare investimenti energetici. Alla «Verità» dice: «La nostra flat tax è buona ma migliorerà».Non solo Dubai negli Emirati Arabi Uniti o Astana in Kazakistan, c'è una città di una nazione economica emergente nel cuore dell'Europa che potrebbe presto diventare il nuovo punto di riferimento occidentale verso i Paesi asiatici. È Yerevan, capitale dell'Armenia, stato con quasi 3 milioni di abitanti, incastonato tra Turchia, Georgia, Azerbajgian e Iran, più che mai strategico e hub naturale con la Russia di Vladimir Putin. Si tratta di una nuova opportunità per le start up europee specializzate nell'information technology, ma anche per le case di moda che cercano poli industriali dove produrre abbigliamento o ancora per chi vuole investire in energie rinnovabili o nella gestione dei rifiuti. A scomodarsi per accogliere il primo ministro Nikol Pashinyan è stata Mediobanca, l'istituto di credito di piazzetta Cuccia, banca di sistema nel panorama economico italiano. Venerdì scorso a presentare Pashinyan e il ministro dell'Economia Tigran Khachatryan c'era il presidente Renato Pagliaro, che ha riconosciuto «l'Armenia» come uno stato che sorge «in un una posizione strategica, posizionandoti alle porte dell'Asia. Milano ha un forte rapporto con la comunità armena, e questo Forum può essere un'occasione per rafforzare ulteriormente i rapporti tra questi due Stati». Dopo la riforma costituzionale del 2016, l'Armenia si è dotata di un nuovo ordinamento repubblicano parlamentare. Il tasso di crescita del Pil continua ad aumentare. Nel 2018 si registra un incremento del 5.2% mentre nel 2019 si stima una crescita del 7%. Paese membro dell'Unione economica euroasiatica (insieme a Russia, Kazakhstan, Bielorussia e Kirghizistan) con in mano un nuovo Accordo di Partenariato globale e rafforzato con l'Ue, con uno scambio commerciale avviato anche con gli Stati Uniti, l'Armenia sta sviluppando tutta la sua economia grazie a nuove riforme e a una tassazione tra le più basse in tutta la zona. «Vogliamo continuare ad abbassare la pressione fiscale» ribadisce alla Verità il premier Pahinyan. «Ora abbiamo una flat tax al 23%, ma veniamo incontro anche alle start up di nuova generazione che vogliono investire nel nostro paese. Le riforme vogliono continuare in questa direzione. Ci stiamo anche dotando di una nuova normativa economica». Secondo Pashinyan non si può paragonare l'Armenia a hub internazionali come Dubai o Astana. «Ogni Stato» ribadisce alla Verità «ha le sue caratteristiche e le sue unicità. Questa è la nostra forza». Per arrivare fino a questo punto il governo in carica sta affrontando riforme interne. «Apriamo le porte alla collaborazione e alla cooperazione, da Lisbona fino a Vladivostok abbiamo deciso di rafforzare la democrazia e creare le condizioni che portano la crescita. Abbiamo sradicato la corruzione sistemica, rafforzato lo stato di diritto e creato pari condizioni per tutti gli operatori economici; stiamo varando misure robuste per attuare delle riforme per avere tribunali del lavoro imparziali. Ritengo che le riforme avranno degli effetti a lungo termine nello sviluppo economico del nostro paese», ha ribadito il premier. «Vogliamo investire nelle soft skills, nell'educazione secondaria e superiore e nell'istruzione tecnica. Vogliamo inoltre investire nell'It, perché vogliamo diventare un hub per i ppaesi vicini». L'Armenia sta sviluppando anche l'offerta turistica. Servono accordi per lo smaltimento di rifiuti, ma si guarda soprattutto alla tecnologia e alla creazione di smart cities. Ha bisogno di investimenti in infrastrutture e trasporto urbano. Non a caso prima dell'incontro in Mediobanca c'è stato un pranzo con l'amministratore delegato F21 sgr investment Renato Ravanelli, dall'amministratore delegato Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, insieme con il numero uno di Terna, Luigi Ferraris. Sul fronte energetico in Armenia è già impegnata Renco, azienda di ingegneria e costruzione, leader nel settore Oil&Gas che in joint venture con Siemens ha avviato una nuova centrale di cogenerazione a Yerevan.
Il toro iconico di Wall Street a New York (iStock)
Democratici spaccati sul via libera alla ripresa delle attività Usa. E i mercati ringraziano. In evidenza Piazza Affari: + 2,28%.
Il più lungo shutdown della storia americana - oltre 40 giorni - si sta avviando a conclusione. O almeno così sembra. Domenica sera, il Senato statunitense ha approvato, con 60 voti a favore e 40 contrari, una mozione procedurale volta a spianare la strada a un accordo di compromesso che, se confermato, dovrebbe prorogare il finanziamento delle agenzie governative fino al 30 gennaio. A schierarsi con i repubblicani sono stati sette senatori dem e un indipendente affiliato all’Asinello. In base all’intesa, verranno riattivati vari programmi sociali (tra cui l’assistenza alimentare per le persone a basso reddito), saranno bloccati i licenziamenti del personale federale e saranno garantiti gli arretrati ai dipendenti che erano stati lasciati a casa a causa del congelamento delle agenzie governative. Resta tuttavia sul tavolo il nodo dei sussidi previsti ai sensi dell’Obamacare. L’accordo prevede infatti che se ne discuterà a dicembre, ma non garantisce che la loro estensione sarà approvata: un’estensione che, ricordiamolo, era considerata un punto cruciale per gran parte del Partito democratico.
2025-11-10
Indivia belga, l’insalata ideale nei mesi freddi per integrare acqua e fibre e combattere lo stress
iStock
In autunno e in inverno siamo portati (sbagliando) a bere di meno: questa verdura è ottima per idratarsi. E per chi ha l’intestino un po’ pigro è un toccasana.
Si chiama indivia belga, ma ormai potremmo conferirle la cittadinanza italiana onoraria visto che è una delle insalate immancabili nel banco del fresco del supermercato e presente 365 giorni su 365, essendo una verdura a foglie di stagione tutto l’anno. Il nome non è un non senso: è stata coltivata e commercializzata per la prima volta in Belgio, nel XIX secolo, partendo dalla cicoria di Magdeburgo. Per questo motivo è anche chiamata lattuga belga, radicchio belga oppure cicoria di Bruxelles, essendo Bruxelles in Belgio, oltre che cicoria witloof: witloof in fiammingo significa foglia bianca e tale specificazione fa riferimento al colore estremamente chiaro delle sue foglie, un giallino così delicato da sfociare nel bianco, dovuto a un procedimento che si chiama forzatura. Cos’è questa forzatura?
Zohran Mamdani (Ansa)
Nella religione musulmana, la «taqiyya» è una menzogna rivolta agli infedeli per conquistare il potere. Il neosindaco di New York ne ha fatto buon uso, associandosi al mondo Lgbt che, pur incompatibile col suo credo, mina dall’interno la società occidentale.
Le «promesse da marinaio» sono impegni che non vengono mantenuti. Il detto nasce dalle numerose promesse fatte da marinai ad altrettanto numerose donne: «Sì, certo, sei l’unica donna della mia vita; Sì, certo, ti sposo», salvo poi salire su una nave e sparire all’orizzonte. Ma anche promesse di infiniti Rosari, voti di castità, almeno di non bestemmiare, perlomeno non troppo, fatte durante uragani, tempeste e fortunali in cambio della salvezza, per essere subito dimenticate appena il mare si cheta. Anche le promesse elettorali fanno parte di questa categoria, per esempio le promesse con cui si diventa sindaco.
Ecco #DimmiLaVerità del 10 novembre 2025. Il deputato di Sud chiama Nord Francesco Gallo ci parla del progetto del Ponte sullo Stretto e di elezioni regionali.






