2020-03-01
L’aiuto dell’Ue: isolare l’Italia
Siamo diventati il malato d'Europa. E non per le ragioni economiche, come ci si potrebbe immaginare, ma per l'emergenza sanitaria. La Ue, quella a cui secondo alcuni noti scienziati come Mario Monti dovremmo ispirarci anche in questo momento difficile per la salute di centinaia di italiani, ci ha messo in quarantena. I nostri deputati a Bruxelles sono costretti a rimanere a casa, perché se arrivano da zone potenzialmente infette non sono graditi. Ma oltre a sterilizzare la pattuglia di onorevoli tricolori, l'Unione ha sospeso le missioni in Italia dei propri funzionari e dunque anche quelle degli esponenti del Parlamento. In pratica, l'Europa sta stendendo attorno a noi un cordone sanitario, sconsigliando i viaggi nel nostro Paese e mettendo in isolamento chiunque arrivi da Milano e dintorni. In Francia guardano storto gli italiani, in Germania pure, per non parlare dell'Austria. Quell'Europa unita a parole, della quale diciamo di fare parte, invece di aiutarci in un momento di difficoltà ci chiude le porte in faccia. E non soltanto dal punto di vista delle cure, dato che nessuno ci ha offerto un sostegno, ma neppure da quello economico, dato che al momento, a parte le chiacchiere di rito, da Bruxelles non è arrivata alcuna apertura sui temi economici. Niente deroghe di bilancio, nessun fondo a disposizione per far fronte alle emergenze, zero aiuti per le aziende che in questo momento, causa panico e conseguente calo degli affari, rischiano di trovarsi in seria difficoltà. Insomma, quella che abbiamo sempre criticato, ritenendola un'entità politica unita solo dagli interessi bancari e dagli affari, sta dimostrando il vero volto. Tocca prendere atto che gli Stati uniti d'Europa non esistono, perché non hanno una politica estera comune, non ne hanno una condivisa sui diritti o sull'immigrazione, ma non sono uniti neppure nel diritto alla salute e non mettono insieme gli sforzi nemmeno quando si deve far fronte a un'emergenza che sta colpendo uno dei Paesi membri, anzi, uno degli Stati che hanno da subito contribuito alla fondazione dell'Europa unita. La nostra potrebbe sembrare una lamentazione fine a sé stessa e qualcuno potrebbe obiettare che quelle adottate dalla Ue sono misure precauzionali che qualsiasi ente sovranazionale dovrebbe adottare in un momento di difficoltà. Per cercare di contenere l'epidemia si cerca di evitare che il contagio si espanda e per farlo è indispensabile fermare gli ingressi nelle zone a maggior rischio e, di conseguenza, anche le uscite. Tradotto: piaccia o non piaccia, bisogna imporre la quarantena. In teoria il discorso non fa una grinza, e visto che gli italiani sono dipinti in tutto il continente come degli appestati, non resta che bloccare gli arrivi dei nostri concittadini, scoraggiando i viaggi verso il nostro Paese. Tuttavia il ragionamento ha una falla grande come una casa e spieghiamo subito il perché. Questa malandata Italia avrà mille difetti e anche mille debiti, però ha una sanità eccellente, che ha poco da invidiare e molto da vantare rispetto a quella di altre nazioni europee. Dunque da noi i malati di coronavirus sono stati accertati e ricoverati o messi in quarantena. Siamo sicuri che altrove tutto ciò sia successo? La domanda non è peregrina, perché se provate a indagare i casi di influenza in Germania scoprirete che di recente, vale a dire nelle ultime settimane, si è registrato un picco di sindromi influenzali. In totale sarebbero 80.000 le persone finite a letto, 130 delle quali sono morte e 13.300 ricoverate in ospedale. Siamo sicuri che tutti questi malati siano affetti dalla banale influenza e non dal coronavirus? No, non lo siamo, perché a differenza nostra nessuno dice niente, e non abbiamo presidenti del Consiglio che vanno in televisione ogni giorno a parlare dell'epidemia cinese. Una cosa però la possiamo dire: il picco di allettati è superiore alla media stagionale. Addirittura si parla del doppio. Non ci sono dati precisi sulla Francia, ma la situazione, da quel che si capisce, non è molto diversa dalla nostra e gli untori non sono gli italiani, come si vorrebbe far credere, ma alcuni focolai epidemici sono autoctoni. Aggiungo un'ultima cosa, a proposito d'Europa e di pesi e misure diverse. Noi siamo stati attaccati e criticati perché non facevamo sbarcare a terra qualche centinaio di migranti e l'ex ministro dell'Interno Salvini è addirittura a processo. La Bulgaria l'altro giorno ha inviato mille soldati al confine per fermare i profughi in arrivo dalla Turchia e la Grecia ha schierato i suoi per impedire l'ingresso a 4.000 richiedenti asilo. Il premier ellenico ha annunciato di voler difendere i confini e ha dichiarato di aspettarsi ringraziamenti dall'Europa. Noi, al contrario, ci aspettiamo le scuse. segue a pagina 3