2025-03-27
«La Uil non fa politica, siamo pronti a sbloccare i rinnovi nella Pa»
Pierpaolo Bombardieri (Imagoeconomica)
Il segretario Bombardieri spiega perché sabato non sarà alla manifestazione della Cgil.Sono migliaia i lavoratori della pubblica amministrazione in attesa del via libera del rinnovo contrattuale. Tutto pronto, governo e fondi, mancano solo le firme dei sindacati. «Noi abbiamo chiesto al governo di sbloccare le risorse già stanziate per il prossimo triennio, non risolve il problema, ma ci consentirebbe di mettere tutte le risorse disponibili» spiega Pierpaolo Bombardieri, il segretario della Uil che insieme alla Cgil di Maurizio Landini rappresenta in questo momento il maggior ostacolo all’aumento di stipendio per numerose categorie di lavoratori. Le richieste dei sindacati, se assecondate, secondo il ministro della pubblica amministrazione Zangrillo costerebbero allo Stato circa 32 miliardi di euro, pari ad una finanziaria. Per Bombardieri ci sarebbe anche un altro elemento in grado di sciogliere l’impasse: «Sbloccare l’art. 23 che limita la contrattazione decentrata», richiesta che arriverebbe anche dall’Anci e dalla conferenza Stato Regioni. «Sono richieste di buon senso, chiediamo al governo di fare un passo in avanti su queste due proposte e in tal caso siamo pronti a firmare», spiega il leader della Uil, dicendosi convinto che alla fine un punto di caduta ci sarà: «Noi siamo sicuri di sì, ma continueremo la battaglia. I lavoratori possono perdonarci una battaglia persa, ma non ci perdonano il fatto di non farla la battaglia. Aggiungo che dietro la battaglia sul salario dei pubblici dipendenti c’è anche una battaglia di dignità, senza fare demagogia, perché i lavoratori del pubblico impiego spesso fanno grandi sacrifici senza vederseli mai riconosciuti». Per molti le barricate sono frutto di una scelta politica, sintesi che Bombardieri smentisce con forza e precisa: «Noi facciamo contrattazione a prescindere dai governi che abbiamo davanti. Almeno per quanto ci riguarda». Il riferimento non è esplicito, ma la frase pare allusiva. Infatti per qualche sigla la questione politica esiste eccome. Almeno per la Cgil di Maurizio Landini che negli ultimi due anni almeno ha mostrato molto più interesse per la politica che per i diritti dei lavoratori. Eppure le posizioni di Uil e Cgil spesso sono parse identiche. Il risultato è che il lavoro della Uil appare appiattito e funzionale a quello del più grande sindacato italiano per iscritti. «Per quanto riguarda la Uil rivendico il fatto di fare politica sindacale. Quando noi facciamo delle proposte le facciamo per l’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici» spiega Bombardieri che aggiunge anche che non parteciperà all’assemblea della Cgil sulla pace fissata per il 29 marzo. Discorso diverso per quanto riguarda la campagna referendaria sull’autonomia. «Sull’autonomia differenziata abbiamo raccolto le firme perché riteniamo che quella scelta sia una scelta sbagliata perché riguarda anche le condizioni dei lavoratori delle lavoratrici e le condizioni generali in cui si trovano le persone oggi. Al netto delle valutazioni politiche per quel che riguarda il lavoro, scegliendo l’autonomia differenziata, c’è il rischio che vengano messi in discussione i contratti nazionali». Per la Uil l’emergenza più grande resta quella della sicurezza. «Gli incidenti sul lavoro spesso si verificano in situazioni dove esistono subappalti a cascata che mettono in discussione sicurezza e anche i salari dei lavorati. In sostanza si tratta di gare al ribasso. Spesso poi nessuno paga, il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto si sta occupando di una proposta per una nuova fattispecie di reato che conterrà specifiche aggravanti per chi non adempie ai fondamentali obblighi di prevenzione» sottolinea Bombardieri, che poi ricorda l’episodio di Prato in cui una giovane lavoratrice ha perso la vita perché i sistemi di sicurezza erano stati manomessi. «In questi casi penso che si debba parlare di omicidio» afferma con gravità. «Anche per questo il primo maggio andremo a manifestare insieme alle altre sigle, compatti, sul tema della sicurezza». A proposito di compattezza, con la Cisl negli ultimi anni della segreteria guidata da Luigi Sbarra c’è stata poca intesa, tanto che le posizioni risultavano spesso molto distanti. «Non penso fosse un problema di rapporti personali. In alcuni casi ci possono essere posizioni differenti, il fatto che il primo maggio si vada tutti insieme sul tema della sicurezza fa ben sperare per il futuro». Andando sull’attualità, a proposito di rapporti tra sindacati, c’è stato uno scontro piuttosto duro in Stm tra Uil e Fiom. «Noi abbiamo denunciato che l’azienda avrebbe detto alla nostra iscritta di cancellarsi dal nostro sindacato per iscriversi alla Fiom. Mi sembra incredibile per un’azienda a partecipazione statale. Che l’azienda dia indicazioni sul sindacato al quale iscriversi mi pare inaccettabile. L’azienda fin qui non ha ancora risposto alle nostre domande». Secondo la ricostruzione nello stabilimento di Agrate Brianza una dipendente, iscritta alla Uil Metalmeccanici, aveva una vertenza aperta con l’azienda e doveva trattare una transazione per l’uscita. Convocata dal rappresentante Risorse umane, si sarebbe sentita spiegare: «Col tuo sindacato non facciamo accordi: se vuoi arrivare alla transazione devi iscriverti alla Fiom».
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