2025-01-31
La toga della Cpi difendeva i criminali
Il procuratore Khan era il legale di Gheddafi jr, accusato di omicidi e ignorato dall’Aja. Ma pure di William Ruto, despota kenyota sospettato di strage e di aver fatto bruciare le chieseCi sono ombre inquietanti dietro Karim Ahmad Khan, dal febbraio 2021 procuratore della Corte penale internazionale (Cpi). L’avvocato britannico che ha chiesto l’arresto del generale libico Osama Almasri Habish Najeem ha un curriculum che presenta enormi conflitti di interesse, che erano già emersi durante la sua nomina quattro anni fa. Negli anni, infatti, Khan ha avuto clienti importanti, tra cui anche Saif Al Islam Gheddafi, secondogenito del leader libico Muammar, ucciso nelle rivolte nel 2011. Da 14 anni pende un mandato di cattura della Corte penale internazionale su Saif, ma negli anni la vicenda è stata ormai dimenticata, anzi insabbiata dalle autorità internazionali. Eppure, la causa è ancora pendente. Il giovane Gheddafi è accusato di essere penalmente responsabile per i crimini contro l’umanità, di omicidio e anche persecuzione. Catturato nel 2012 da una brigata libica, il 21 maggio 2014 la Camera degli appelli della Cpi aveva respinto i quattro ricorsi presentati dalla Libia contro la decisione di sottoporre Saif a processo. Poi, nel luglio 2016, proprio Khan aveva dichiarato che il suo cliente era stato liberato e che era stato trasferito in una località segreta dopo che il governo di Tripoli aveva annullato la sua condanna durante l’amnistia. Successivamente Khan aveva presentato anche una richiesta alla Corte per far cadere tutte le accuse rivolte al suo assistito. Sta di fatto che, a distanza di così tanti anni, Gheddafi junior continua a vivere in tutta tranquillità nella città libica di Zintan, protetto dalla brigata Abu Baker al-Siddiq dopo essersi candidato alle presidenziali nel 2021. Negli ultimi quattro anni Khan non ha mai affrontato il caso Gheddafi, lasciandolo di fatto congelato, senza che nessuno se ne accorgesse. Anche perché in teoria lo statuto stesso della Corte potrebbe essere dalla sua parte. Il procuratore ha una sua autonomia nell’azione penale, ma deve comunque passare dall’autorizzazione di una camera preliminare. Ma se questo meccanismo garantisce un controllo sull’azione, non c’è invece nel caso in cui il procuratore non faccia nulla. E questo potrebbe sollevare dubbi sull’imparzialità stessa del procuratore. Sul caso di Almasri, Khan avrebbe potuto astenersi? Il caso del generale libico accusato di crimini contro l’umanità, arrestato in Italia e rispedito a Tripoli con un volo di Stato dei nostri servizi, ha scatenato una guerra tra magistratura e igoverno, dopo l’avviso di garanzia al premier, Giorgia Meloni, su un’indagine della Procura di Roma diretta da Francesco Lo Voi. Eppure Khan ha avuto un altro approccio quando ha dovuto occuparsi di Paesi dove è stato avvocato di importanti autorità statali. Imbattendosi in conflitti con cui lui stesso ha dovuto fare i conti negli ultimi anni, tanto che nel 2023 ha dovuto rinunciare a tutti i procedimenti che riguardano il Kenya. Khan è infatti lo storico avvocato di William Ruto, attuale presidente dello Stato africano, accusato dalla Corte di crimini contro l’umanità per le violenze post elettorali del 2007 e del 2008. In quei giorni le chiese furono bruciate con dentro membri di tribù avverse a quelle di Ruto, una tragedia che portò alla morte di migliaia di persone e allo sfollamento di altre 350.000. Il procedimento contro Ruto si è inabissato perché tutti i testimoni sono stati uccisi. E se nel 2021 le Ong kenyote si erano opposte alla nomina di Khan, è servita ancora una volta la voce delle loro proteste per far sì che Khan si astenesse sui casi della Corte penale internazionale sul Kenya. Del resto Khan era stato invitato alla Mount Kenya university per ricevere un premio tra le proteste delle opposizioni dell’attuale presidente. Anche perché la visita cadeva proprio nei giorni in cui alla Corte si era tornato a parlare delle violenze del 2007-2008. E in una nota gli oppositori di Ruto avevano definito l’arrivo di Khan non solo come sospetto, ma come «una macchia sulla credibilità della Cpi». Una curiosità. Quando Khan fu nominato procuratore della Corte penale internazionale, l’Italia aveva candidato proprio Francesco Lo Voi. L’aveva deciso il governo dimissionario di Giuseppe Conte il 9 febbraio del 2021, durante la fase bianca di quelli che vengono chiamati gli «affari correnti», quattro giorni prima dell’insediamento di Mario Draghi.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.