2020-04-18
La strage negli ospizi fa rumore solo in Lombardia
Edizione di Repubblica di ieri, cronaca di Roma. Titolo d'apertura: «Rsa sotto accusa». Sommario: «I focolai del contagio ormai sono le cliniche e le case di riposo per anziani. Il caso del San Raffaele di Rocca di Papa: 126 pazienti, oltre la metà positivi. La Asl: il direttore non ha nemmeno i titoli. Aperta un'inchiesta su due strutture». Edizione di Repubblica di ieri, cronaca di Bari. Titolo d'apertura: «Non hanno chiuso». Sommario: «Nelle Rsa hanno continuato a ricevere ospiti. I carabinieri hanno sequestrato i documenti in otto strutture della regione. Interrogatori ai dipendenti. E gli ospedali mandavano indietro gli anziani».Edizione di Repubblica di ieri, cronaca di Bologna. Titolo d'apertura di una pagina interna, mentre la prima è dedicata alle attività che riprenderanno: «Il focolaio. Anziani e disabili nelle case di riposo: già 326 le vittime». Edizione di Repubblica di ieri, cronaca di Firenze. Titolo d'apertura, ma in una pagina interna e con un'intervista al governatore Enrico Rossi che spiega perché in Toscana le cose sono andate meglio che altrove: «Il Caso Rsa». Per scoprire che ci sono stati 100 morti e 1.000 infettati bisogna scorrere l'articolo. Nel frattempo sulla Nazione, quotidiano fiorentino, sotto il titolo «Emergenza Rsa» si scopre che l'Asl centro ha istituito una commissione d'inchiesta e ha presentato un esposto in Procura per la situazione di Villa San Biagio: 55 ospiti, 53 positivi al Covid 19. Il Corriere della Sera di ieri, edizione di Firenze, usa toni ancora più drammatici. Titolo d'apertura: «Anziani: 149 morti, un'inchiesta». Occhiello, cioè la riga che sta sopra al titolo: «Il bilancio tragico dell'attacco del coronavirus in tutte le strutture della Regione». Edizione di Repubblica di ieri, cronaca di Napoli. Titolo d'apertura: «Villa Camaldoli, 11 contagiati. Case per anziani, indagano 3 Procure».Ecco, vi abbiamo appena fatto una personale rassegna stampa di quel che sta succedendo nelle case di riposo di tutta Italia, concentrandoci, grazie a Repubblica, su quelle delle cosiddette regioni rosse, ovvero Toscana, Emilia, Lazio, Puglia e Campania. I titoli sono allarmanti e la contabilità dei decessi pure. Del numero di inchieste della magistratura in corso abbiamo perso il conto, perché ormai non c'è regione che non ne abbia aperta una: le ultime si segnalano a Forlì, in Romagna, e nelle Marche, altra regione rossa che però non abbiamo citato nella nostra rassegna stampa perché Repubblica non ha in loco alcuna edizione locale e tuttavia possiamo segnalare che cosa sta succedendo nelle residenze per anziani grazie alla prima pagina del Corriere Adriatico, il quotidiano più venduto della regione. Segnaliamo i titoli di apertura di pochi giorni fa: «Scia di lutti senza fine nella casa di riposo: morte altre tre anziane». «Clinica Marchetti, dopo i 15 positivi piano anti contagio». «Otto morti in 20 giorni alla Grimani Buttari. Il virus avanza ancora». «Rsa e residenze protette, il buco nero degli anziani».E però, mentre in tutta Italia si cerca di capire che cosa sia successo nelle residenze per anziani e si aprono inchieste giudiziarie ovunque, come nelle cronache locali dà conto la stessa Repubblica, il quotidiano di Carlo Verdelli nella sua edizione nazionale ha occhi amorevoli solo per la Lombardia. Da giorni infatti titola a tutta pagina sulla situazione delle case di riposo di Milano e provincia, quasi che i decessi degli ultra settantenni si siano verificati solo lì. Ieri, sulla prima pagina dell'ex quotidiano chic della sinistra, campeggiava a caratteri cubitali un «Anziani nessuna pietà». Sottotitolo: «Gli ispettori al Trivulzio: la Regione Lombardia ha esposto al contagio i ricoverati». Il Trivulzio è, lo diciamo per chi non fosse di Milano, un'istituzione, ossia la più grande struttura che nel capoluogo lombardo ospita le persone di una certa età. Ma oltre a essere un ente tra i più apprezzati in città è anche il luogo da cui nel 1992 partì Mani pulite. Antonio Di Pietro, ricevuta segnalazione da parte di un imprenditore, tese una trappola all'amministratore dell'epoca, il socialista Mario Chiesa, e lo colse con le mani nel sacco, anzi nel water, mentre cercava di far sparire i bigliettoni di una tangente. Ecco, in ricordo di tutto ciò, e dello sterminio della classe dirigente moderata che ne seguì, a Repubblica - dove per tradizione sono sempre stati manettari con i polsi degli altri (vorremmo citare il famoso filosofo di Zagarolo, Stefano Ricucci, ma per decenza evitiamo), perché quando si è trattato di quelli del loro editore si sono improvvisamente trasformati in garantisti - hanno avuto un fremito, sognando un ritorno al passato. L'inchiesta all'inizio è stata affidata alla penna lieve di Gad Lerner, uno che da sempre è ossessionato dai leghisti e dai fascisti, poi sono stati sguinzagliati i migliori segugi. Il titolo è venuto di conseguenza: «Mani pulite sul Trivulzio». Sottotitolo: «Milano, l'istituto ammette i morti per virus. Commissione d'inchiesta con Gherardo Colombo». Già, poteva mancare uno dei pm di Tangentopoli? Ovvio che no: anche se in pensione, Colombo è tornato in pista per la gioia di Repubblica. Ora però, dopo aver esaurito la saga del Trivulzio, aspettiamo con trepidazione che il quotidiano un tempo di De Benedetti (che guarda caso nelle Rsa ha molti interessi) si occupi di tutte le altre Trivulzio d'Italia. Non serve molta fatica: basta sfogliare le cronache locali dello stesso quotidiano, mettendo in prima pagina ciò che fino ad ora è nascosto all'interno.Ps. Vista l'ossessione di Repubblica per la Lombardia, segnaliamo uno studio del San Raffaele che smonta la tesi di un eccesso di mortalità nella regione guidata da Attilio Fontana. Anzi, rispetto ad altre aree metropolitane, la lombarda è quella che ha reagito meglio di fronte a un'emergenza che nessuno, neppure il fior fior di virologi amati da Repubblica, aveva previsto.