2021-11-17
L’inflazione è ai massimi da 10 anni: la fregatura dietro i blabla sul clima
I prezzi aumentano per il quarto mese consecutivo: rispetto a 12 mesi fa, balzo del 3%. La colpa è dei rincari di gas, elettricità e carburanti provocati anche dalla transizione ecologica. Come sempre pagheranno i poveriL'inflazione è tornata ai massimi da dieci anni: alle famiglie il balzo costerà oltre 1.400 euro l'anno. La colpa è soprattutto del rincaro di energia e carburanti, provocato dalla lotta alle emissioni. Le aziende soffrono ancora per il Covid, ma la politica assesta loro un altro colpo spingendo sulla transizione ecologica a tappe forzate. Detto in due parole inflazione (che viene dal latino inflare = gonfiare) vuol dire che più si gonfiano i prezzi e più si sgonfiano le tasche degli italiani (col piccolo particolare che mentre si sgonfiano le tasche si gonfiano altri oggetti rotondi in prossimità delle tasche medesime). Se aumentano i prezzi è chiaro che diminuisce la possibilità per tanti di comprare merci e servizi. Con gli stessi 100 euro dell'anno prima, se aumenta il costo delle mele, è chiaro che ne comprerò di meno. E fin che si tratta di mele, passi. Quando però per il 2021 si calcola che la stangata complessiva delle famiglie sarà di 1.481 euro beh, allora le cose cambiano e, in questo momento, si fanno molto ma molto serie. Da cosa dipende questa inflazione? Dipende dall'aumento dei prezzi che a loro volta dipendono dall'aumento delle bollette. Basti pensare che ogni famiglia spenderà 344 euro in più di benzina, 183 euro in più di elettricità e 155 euro in più di gas. In questa situazione son dolori perché non veniamo da mesi di spensieratezza e di economia a gonfie vele. Veniamo da mesi di angoscia e di economia con le vele abbassate perché manca il vento. È ovvio che se aumentano i costi dell'energia le imprese spendono di più per produrre e quindi, spendendo di più per produrre aumentano i prezzi, insomma - diciamolo con la chiarezza cui siamo abituati - alla fine chi pagherà di più sarà, come avviene spesso, chi ha di meno. E diciamo il perché. Su uno stipendio di 1.300 euro netti al mese quella famiglia spenderà circa 125 euro al mese in più che sono quasi il 10% dello stipendio. Una mazzata per molti insostenibile. E non esageriamo, anzi lo ripetiamo: insostenibile. Certo, diamo atto al governo che è intervenuto soprattutto a favore delle fasce più deboli, ma ci poniamo una questione. Perché le tasse che dovrebbero essere progressive (cioè chi ha di più paga di più e chi ha di meno paga di meno) sulla bolletta energetica sono equivalenti al 17% circa indipendentemente che tu sia Paperon de' Paperoni o un poveraccio qualsiasi? Dov'è l'equità? È andata a farsi friggere l'equità fiscale in questo Paese. Altro che equità, questo è un caso di evidente iniquità alla quale il popolo avrebbe tutti i diritti di ribellarsi. Ma in Italia si discute d'altro. Si parla tanto di transizione ecologica, meglio sarebbe dire si chiacchiera tanto di transizione ecologica, perché molto della discussione spesso si basa più sul sentito dire che su una conoscenza approfondita della questione ecologica. Ma quello che ci interessa è l'aumento dei costi pagati dalle imprese per questa transizione tra il 2020 e il 2021 per le emissioni di CO2 cioè di anidride carbonica. Bene, nel 2020 le imprese pagavano 28 euro a tonnellata, quest'anno ne pagano 60. Lo abbiamo ripetuto tante volte ma lo ripetiamo una volta in più perché pensiamo che prima di tutto si tratti di una questione di buon senso. Stabilito che esiste un problema ecologico e che non possiamo scaricarlo sulle prossime generazioni - cioè lasciar loro un ambiente irreversibilmente danneggiato - vi sembra questo il momento nel quale imporre tariffe maggiori alle imprese dopo anni di inefficienza totale delle autorità e degli organismi internazionali che, regolarmente, ogni volta, si radunano annunciando il cambiamento del mondo e poi non succede una beata mazza? Come nel caso della ultima Cop26 e come nell'ultimo G20 svoltosi a Roma. Dovevano accordarsi sul raggiungimento delle emissioni zero e invece sono giunti a risultati zero. La retorica è una parte importantissima dello studio del linguaggio, cioè della lingua, ma si basa sul presupposto che tale lingua, attraverso una serie di percorsi anatomici, sia guidata da un cervello dove le sinapsi operino regolarmente a livello neuronale. Altrimenti la retorica è una presa per i fondelli. Ti lancio il fumogeno di parole altisonanti e nel bel mezzo del fumo ti fotto. Questo è ciò che sta succedendo con questi aumenti dell'inflazione. E non è un caso che dal 2012 che non si registrava, come negli ultimi quattro mesi, un aumento dell'inflazione dello 0,7% al mese e del 3% annuale. Ci mancava solo questa.