2021-10-17
La sinistra si è apparecchiata i ballottaggi
Inventando di sana pianta un allarme fascismo che non esiste, Pd e M5s hanno fatto propaganda sfruttando il silenzio elettorale per infangare il centrodestra. Risultato: città come Roma e Torino sceglieranno il sindaco senza aver parlato dei programmi. Si sono insediati ieri i seggi e sono cominciate le operazioni preliminari degli uffici elettorali di sezione in vista dei ballottaggi che si svolgono in 65 comuni italiani. Le urne saranno aperte oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Lo scrutinio avrà inizio subito dopo. Al voto per il secondo turno della tornata amministrativa sono chiamati circa 5 milioni di elettori dei comuni nei quali nessun candidato a sindaco ha superato il 50% dei voti in occasione del primo turno di due settimane fa. Sono 10 i capoluoghi interessati dai ballottaggi: Roma, Torino, Trieste, Varese, Savona, Latina, Benevento, Caserta, Isernia e Cosenza. Non è previsto l'obbligo del green pass né per gli elettori né per i componenti dei seggi e neanche per i rappresentanti di lista. Per votare basta fare una croce su uno dei due candidati a sindaco. Si va al voto per la scelta dei primi cittadini, ma in un clima avvelenato dalla propaganda di sinistra che ha trasformato questo turno di amministrative in una battaglia totale contro il centrodestra. Non si è parlato di trasporti, di imposte comunali, di verde pubblico, di opportunità di sviluppo delle città chiamate al voto, ma di fascisti, nazisti, terrapiattisti, no vax e così via. Centinaia di ore di dirette televisive sono state dedicate ad argomenti completamente avulsi dalla realtà dei comuni al voto, con il risultato di snaturare del tutto il significato stesso delle elezioni amministrative. Del resto, la sinistra ci ha abituato a questo genere di strategia elettorale: il tema del fascismo, ricordiamolo, viene tirato fuori dai cassettoni impolverati ogni volta che il centrodestra sembra vicino a conseguire un successo elettorale. Questa volta, Pd, M5s e sinistre varie si sono superati, convocando una manifestazione nazionale come quella dei sindacati, che si è svolta ieri a Roma, esattamente nel giorno in cui si dovrebbe osservare il silenzio elettorale. Come era ampiamente prevedibile, la manifestazione «Mai più fascismi» si è rivelata una passerella elettorale dei protagonisti della sinistra, che hanno sostanzialmente ignorato il silenzio elettorale. Tornando ai ballottaggi, riflettori accesi su Roma, dove si sfidano il candidato del centrodestra, Enrico Michetti, che al primo turno ha ottenuto il 30,1%, e quello del centrosinistra, Roberto Gualtieri (27%). La partita potrebbe essere decisa dagli elettori romani che al primo turno hanno votato per Carlo Calenda e Virginia Raggi. C'è molta curiosità in particolare su come si comporteranno gli elettori della Raggi. Mentre il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha dichiarato il suo voto a favore di Gualtieri, infatti, la Raggi ha esplicitamente dichiarato che resterà all'opposizione. Che Virginia non digerisca il modo di fare di Giuseppi è acclarato: l'ex premier non ha speso una sola parola a favore del sindaco uscente al momento della sconfitta. La Raggi, nelle intenzioni di Beppe Grillo e non solo, è già in campo per conquistare un ruolo di primissimo piano nel M5s nazionale, e andrà con ogni probabilità a rappresentare quella parte di elettori e rappresentanti politici e istituzionali pentastellati che non si rassegnano a recitare il ruolo di comprimari del Pd. A Torino , il duello è tra il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo, in testa al primo turno con il 43,8%, e Paolo Damilano, del centrodestra, che 15 giorni fa ha ottenuto il 38,9%. A Trieste il ballottaggio vede protagonisti il candidato del centrodestra, il sindaco uscente Roberto Dipiazza, che al primo turno ha ottenuto il 46,9%, e lo sfidante di centrosinistra Francesco Russo (31,6%). A Varese a contendersi la fascia tricolore sono Davide Galimberti, che guida una coalizione sostenuta da Partito Democratico, liste civiche e M5s, che al primo turno ha ottenuto il 48%, e Matteo Bianchi, deputato della Lega sostenuto da tutto il centrodestra, che 16 giorni fa è arrivato al 44.9%. A Savona il candidato del centrosinistra, Marco Russo, ha ottenuto al primo turno il 47,7% dei voti, e si gioca la poltrona di sindaco con il candidato del centrodestra Angelo Schirru (37,3%). A Latina due settimane fa si è classificato al primo posto Vincenzo Zaccheo per il centrodestra (48,8%), con il sindaco uscente, Damiano Coletta del centrosinistra al 35,1%. A Caserta la sfida è tra Carlo Marino, sindaco uscente del centrosinistra, che al primo turno ha ottenuto il 35,3%, e Giampiero Zinzi, sostenuto dal centrodestra (30,1%). A Benevento, Clemente Mastella, sindaco uscente, sostenuto da una coalizione di liste civiche, al primo turno ha sfiorato la vittoria fermandosi al 49,3% e si gioca la riconferma con il candidato di centrosinistra Luigi Diego Perifano, che 15 giorni fa ha ottenuto il 32,4%. A Isernia si contenderanno la poltrona di primo cittadino il candidato del centrodestra, Gabriele Melogli (42,8%) e lo sfidante di centrosinistra e M5s, Pietro Castrataro (41,6%). A Cosenza, il duello è tutto sui nomi, poiché i due sfidanti hanno lo stesso cognome: Francesco Caruso, candidato del centrodestra, al primo turno ha ottenuto il 37,4%, mentre il suo sfidante di centrosinistra, Francesco Alessandro Caruso (detto Franz) il 23,7%. Lo spoglio delle schede dei ballottaggi è di estrema semplicità, quindi domani, intorno alle 17, conosceremo i risultati.
Jose Mourinho (Getty Images)