2018-09-26
La pace fiscale si estenderà anche all’Iva
Le trattative tra Lega e 5 stelle per il perimetro della manovra continuano, mentre Giuseppe Conte è a New York. Il Carroccio punta a condonare le multe per i mancati versamenti dell'imposta. Spunta un taglio da 300 milioni sulle accise. Ma solo per un anno.Accesso al sussidio dai 7-8.000 euro. Luigi Di Maio promette: «Partirà il prossimo marzo».Lo speciale contiene due articoliLe riunioni della maggioranza di governo proseguono. Al vertice di ieri sera mancava solo il premier Giuseppe Conte, volato a New York per partecipare all'assemblea generale dell'Onu. Poco cambia perché le trattative si sono spostate di nuovo tra le forze di maggioranza. Da un lato Lega e dall'altro i 5 stelle. Il Carroccio spinge per allargare le maglie della cosiddetta pace fiscale. Alzare l'ipotetico gettito per finanziare parte della rimodulazione delle tasse. «Del tetto della pace fiscale non abbiamo proprio parlato. Stiamo affrontando puntualmente tutte le casistiche delle lite pendenti», ha detto il sottosegretario all'Economia, Massimo Bitonci conversando con i cronisti in Senato. «Ieri in un incontro di quasi tre ore con i tecnici abbiamo fatto una ricognizione puntuale delle liti pendenti, dalle sanzioni amministrative, al contenzioso tributario agli accertamenti» con l'obiettivo di «trovare soluzioni concrete per chiuderle per evitare di ricomprendere tutto in una specie di condono tombale che non ci sarà». Nelle intenzioni la Lega vorrebbe fare rientrare «non solo l'omesso versamento ma escludendo le evasioni, le elusioni e tutto quello che, giustamente, sia noi sia i 5 stelle non vogliamo ricomprendere», ha spiegato l'esponente leghista. Quanto all'ipotesi di norme più stringenti sul «carcere agli evasori» Bitonci si limita a sottolineare che certo «ci sono anche temi di altri ministeri che entrano» nel decreto fiscale ma «io mi occupo della parte fiscale non di quella penale». L'esponente del Carroccio dopo aver lunedì spostato l'asticella del condono parziale anche ai contributi previdenziali, ieri ha aggiunto un tassello importante: l'Iva. Esiste una presunta evasione dell'imposta comunitaria che si aggira intorno ai 36 miliardi, ma poi c'è anche una fetta di Iva non versata. I motivi sono plurimi, a volte anche legati al cattivo andamento dell'esercizio commerciale o dell'impresa. Fare sconti sull'Iva non è possibile perché aprirebbe un contenzioso con l'Ue insostenibile in quanto contrario ai trattati. Il governo però potrebbe decidere di azzerare le multe e le sanzioni nella speranza di recuperare qualche centinaio di milioni di euro. Se poi i gialloblù decidessero di applicare il condono anche sulle cassette di sicurezza, quello avanzato da Matteo Renzi ma abortito immediatamente allora il gettito aumenterebbe drasticamente. Sol che si aprirebbe una questione etica molto importante. Una voluntary disclosure sui contanti è un assist alla malavita. Il vicepremier Matteo Salvini si è spinto a dichiarare che vorrebbe incassare 20 miliardi di euro. Sono però valutazioni instabili perché è difficile per natura prevedere i ritorni e la risposta dei contribuenti. D'altronde i soldi servono, perché l'ultima ipotesi di riforma pensionistica di quota 100 sembrano essere molto costose. L'accesso alla pensione con quota 100 e un'età minima di 62 anni insieme alla possibilità di uscire con 41 anni e mezzo di contributi indipendentemente dall'età anagrafica potrebbe costare già nel 2019 13 miliardi al lordo delle tasse e 9 miliardi al netto, secondo le elaborazione della società di ricerca Tabula guidata dall'esperto di previdenza Stefano Patriarca e riportate dal Sole 24 Ore. Prende invece una strada diversa il reddito di cittadinanza. I 5 stelle potrebbero accettare la proposta leghista di agganciare gli ammortizzatori all'Isee e di conseguenza al reddito. In questo caso se il governo rivedesse l'intero sistema di Cig, Naspi e centri per l'impiego, rimetterebbe mano a circa 12 miliardi di spesa annua. Ottimizzare potrebbe permettere di racimolare almeno uno dei due miliardi che serviranno per ampliare il lavoro dei centri per l'impiego. Lo stesso Di Maio ieri sera ha ribadito di voler far partire dal primo gennaio prossimo le pensioni di cittadinanza, ovvero l'assegno della minima che passerebbe dagli attuali 450 a 780 euro mensili. Qui immaginare di trovare fondi idonei è quasi impossibile. Anche se malauguratamente passasse la legge per il taglio delle pensioni retributivi sopra i 4.500 euro netti al mese si recupererebbero poco più di 500 milioni. Un ordine di grandezza di uno zero inferiore. Il taglio delle accise rispunta a sorpresa ma con un piccolo bluff. Varrà circa 300 milioni di euro, ma durerà soltanto un anno. Il governo, per il taglio, utilizzerà l'extragettito Iva su benzina e gasolio. Una cifra che deriva dall'aumento dei prodotti petroliferi e di conseguenza dei prezzi alla pompa. Per legge non può essere un taglio strutturale, tanto più che nel 2020 scatteranno aumenti delle accise per 350 milioni. Sono quelli stabiliti dal governo di Enrico Letta e questi sì che saranno strutturali.Claudio Antonelli<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-pace-fiscale-si-estendera-anche-alliva-2607903363.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-via-per-il-reddito-di-cittadinanza-passa-da-isee-e-sussidi-gia-in-vigore" data-post-id="2607903363" data-published-at="1758066349" data-use-pagination="False"> La via per il reddito di cittadinanza passa da Isee e sussidi già in vigore Alla fine, una soluzione per trovare le risorse per il reddito di cittadinanza potrebbe essere quella di fare riferimento agli strumenti che già esistono nel bilancio. A dirlo è Guido Guidesi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri che ieri ha parlato della manovra economica durante la trasmissione Agorà su Rai 3. «Sono molto ottimista, troveremo una sintesi con Tria e con tutto il governo. Dobbiamo utilizzare un po' di astuzia per usare gli strumenti già in essere nel bilancio e già valutati positivamente per raggiungere gli obiettivi del contratto di governo», ha sottolineato durante la puntata di Agorà. Sul reddito di cittadinanza, dice Guidesi, «potrebbe essere legato all'Isee o potrebbe essere un incentivo all'occupazione», continua. «È in linea con il contratto di governo», risponde il leghista quando gli si chiede se la Lega sia d'accordo con questa impostazione. In effetti la sintesi La Lega l'avrebbe già trovata. Quella che Guidesi dipinge come ipotesi, sarebbe in realtà la strategia che la Lega vuole adottare sul reddito di cittadinanza. Secondo quanto risulta alla Verità, infatti, il Carroccio ha proprio l'intenzione di ricorrere all'indicatore della situazione economica equivalente per capire come e quanto denaro distribuire ai cittadini più bisognosi. Lo stesso che si utilizza per il reddito di inclusione (Rei). Una speranza che il ministro dell'Economia Giovanni Tria vorrebbe poter riporre anche nel Movimento 5 stelle, per incardinare uno degli strumenti più discussi della prossima legge di bilancio. Alla fine, dunque, parrebbe che il nodo sul tanto dibattuto reddito di cittadinanza potrebbe risolversi utilizzando risorse già a bilancio e pertanto già vagliate. L'idea è quella di porre l'asticella dell'Isee intorno ai 7 o 8.000 euro annui. Si tratta di una buona notizia perché, così facendo, il reperimento delle risorse diverrebbe decisamente più semplice. D'altronde, basta dare uno sguardo all'ultima relazione annuale dell'Inps per capire quanto il governo italiano ha speso solo nel 2017 per tutte le varie forme di sussidio alla disoccupazione. Un bacino del valore di quasi 12 miliardi che potrebbe essere reinvestito interamente o in parte nel reddito di cittadinanza. Stando all'ultimo rapporto annuale dell'Istituto nazionale di previdenza sociale, l'anno scorso la nuova assicurazione sociale per l'impiego, la cosiddetta Naspi, è costata agli italiani 8,8 miliardi di euro. Per la cassa integrazione guadagni (la Cig), invece, nel 2017 sono stati spesi 1,3 miliardi. Un valore che si deve unire agli 1,8 miliardi spesi per i vari trattamenti alla disoccupazione delle singole categorie di lavoratori. C'è però una novità: se si utilizzerà l'Isee come sistema di riferimento per la distribuzione dei fondi, il reddito di cittadinanza dovrebbe andare a tutti i cittadini, anche agli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Cadrebbe così la proposta del ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio per cui questa misura sarebbe dovuta andare agli italiani. Una misura, va detto, che però molti avevano ritenuto incostituzionale. Proprio sull'argomento è intervenuto anche Maurizio Gasparri di Forza Italia: «Il reddito di cittadinanza andrà anche agli stranieri e non solo a quelli appartenenti alla Unione europea», dice. Intanto ieri sera, ospite di Porta a Porta su Rai 1, il vicepremier Di Maio ha annunciato che il reddito di cittadinanza partirà il prossimo marzo, mentre la pensione di cittadinanza (a 780 euro) l'1 gennaio. Ci sarà anche a chi il reddito di cittadinanza non piace, ma utilizzare l'Isee, magari attingendo risorse dai sussidi per la disoccupazione, potrebbe essere «l'uovo di colombo» che mette tutti d'accordo. La Lega che non deve trovare nuove risorse e i 5 stelle possono mettere nel Def il loro più grande obiettivo. Gianluca Baldini