2023-03-27
«La Nato ha superato la linea rossa»
Dopo la decisione di schierare armi nucleari in Bielorussia, Vladimir Putin alza ancora il livello dello scontro: «Anche noi abbiamo missili a uranio impoverito, e potremmo usarli».«L’Occidente ha superato tutte le linee rosse, e persino marroni, fornendo armi al regime di Kiev». Le parole di Vladimir Putin diventano ogni giorno più minacciose, in risposta a quella che lui percepisce come una minaccia: «L’Occidente sta iniziando a costruire un nuovo asse, come quello creato negli anni ‘30 dai regimi fascisti in Germania e in Italia e dal Giappone militarista».Le sue parole spaventano perché sembrano preparare il terreno per una ritorsione necessaria che farebbe sembrare inevitabile. In un’intervista al canale televisivo Rossiya-1 spiega il punto di vista russo sulla genesi della guerra: «Un colpo di Stato costituzionale armato: è qui che è iniziato tutto. Siamo stati costretti a proteggere la popolazione della Crimea, comunque, alla fine abbiamo sostenuto il Donbass. Fanno finta di non averci niente a che fare. Sono gli istigatori di questo conflitto e i mandanti. E oggi vengono consegnati altri milioni di munizioni, attrezzature e così via». A scatenare l’ira del leader del Cremlino è stata la decisione di Londra di fornire munizioni all’uranio impoverito. La reazione è stata immediata, tanto che ha fatto sapere: «La Russia risponderà per le munizioni all’uranio impoverito. Mosca ha molte di queste armi, ma non le ha ancora usate». Dalle parole ai fatti, perché Russia e Bielorussia hanno firmato un accordo per dispiegare a Minsk armi nucleari tattiche in un deposito che sarà completato entro luglio. L’Ucraina, saputa la notizia, ha immediatamente chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sul tema. «L’Ucraina si aspetta azioni efficaci per contrastare il ricatto nucleare del Cremlino da parte di Regno Unito, Cina, Stati Uniti e Francia», ha dichiarato il ministero degli Esteri ucraino in una nota.«Il dispiegamento di armi nucleari russe in Bielorussia sarebbe un’irresponsabile minaccia alla sicurezza europea» ha avvertito l’Alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell. «La Bielorussia può fermare escalation. La Ue è pronta a rispondere con nuove sanzioni». Anche la Nato è intervenuta per commentare le minacce di Putin. La retorica nucleare di Mosca è «pericolosa e irresponsabile. La Nato vigila, stiamo monitorando la situazione e non ci sono passi che ci costringano a modificare la nostra strategia». Allo stesso tempo a Washington il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale John Kirby ha detto che «gli Stati Uniti non hanno alcuna indicazione che la Russia abbia trasferito armi nucleari alla Bielorussia né che il presidente russo Vladimir Putin si stia preparando ad usare armi nucleari in Ucraina». Insomma, le minacce di Mosca non sarebbero state prese troppo sul serio, ma di fatto si sta assistendo ad un’escalation continua di tensioni mai raggiunte dall’inizio della guerra. Sul campo invece ci si trova in una situazione di stallo. Le bombe continuano a cadere, i carri armati ad esplodere i loro colpi, ma non ci sono avanzamenti significativi, né da un lato né dall’altro. Bakhmut, principale teatro di battaglia al momento, è letteralmente divisa in due. Le autorità di Kiev però continuano a denunciare gli attacchi missilistici russi. Le forze di Mosca la notte scorsa avrebbero colpito Kramatorsk e lanciato bombe a grappolo (bandite da una convenzione dell’Onu) nella regione di Donetsk. Due civili sarebbero stati uccisi nelle ultime 24 ore a Pivnichne e Chasiv Yar. Danni anche in territorio russo. Due persone sono rimaste ferite e alcuni edifici danneggiati nella città russa di Kireevsk, nella regione di Tula a circa 200 km da Mosca. A causare l’esplosione, secondo le prime indiscrezioni del servizio di emergenza «la caduta di un drone con munizioni». L’agenzia di stampa russa Tass ha riferito che le autorità hanno identificato il drone come un Tu-141 ucraino.