2021-01-20
La Moratti si difende: «In Lombardia alta densità abitativa ed economica»
Letizia Moratti (getty images)
Bufera dopo la richiesta di vaccini in base al Pil. Ma la Regione è stata la più colpita e dalla sua ripresa dipende il Paese interoIl giorno dopo avere annunciato il ricorso al Tar del Lazio contro la retrocessione della Lombardia in zona rossa, Letizia Moratti apre un altro fronte con il governo. In una lettera al commissario all'emergenza sanitaria Domenico Arcuri, la neo vicepresidente del Pirellone chiede di anticipare la consegna dei vaccini destinati alla regione per partire prima con l'immunizzazione dei lavoratori della scuola e delle attività produttive. I contenuti della lettera, spedita ieri, erano stati anticipati lunedì ai capigruppo del Consiglio regionale. A loro l'assessore al Welfare aveva ipotizzato di voler chiedere nuovi parametri per la distribuzione, tra i quali «il contributo che le Regioni danno al Pil». Parole che sono state tradotte così: vogliamo più vaccini perché abbiamo più soldi.Sulla Moratti si è scatenata una polemica furibonda. «Più vaccini alle regioni ricche», ha titolato ieri La Stampa. «Dosi in base al Pil», ha aggiunto Repubblica. Ma è questo che intendeva Moratti? La vicegovernatrice aveva descritto un contesto più ampio. La Lombardia è una delle parti d'Italia più colpite dal coronavirus, e meriterebbe un sostegno specifico. È una delle zone più produttive del Paese. La sua economia e la struttura sociale si basano su un'imprenditorialità diffusa, un territorio fittamente popolato, un forte numero di pendolari che ogni giorno percorrono parecchi chilometri sui mezzi pubblici per recarsi al lavoro: sono oltre 800.000 i passeggeri che viaggiano ogni giorno sulle ferrovie regionali. Mobilità e densità abitativa sono l'habitat ideale del virus. In un contesto del genere, chissà quando si potrà tornare a una parvenza di normalità nella regione.Fare ripartire la Lombardia significa dare un impulso decisivo alla ripartenza di tutto il Paese. Se non si fa in fretta, si rischia di restare bloccati per chissà quanto tempo ancora. Il pendolarismo significa assembramenti, così come l'alta concentrazione di abitanti nel capoluogo e nell'hinterland: nella regione vive un sesto della popolazione nazionale. Mettere in sicurezza questa regione in tempi più brevi vuol dire occuparsi di 10 milioni di italiani. Nella lettera al commissario, la Moratti chiede di anticipare la distribuzione delle dosi tenendo conto della «prevalenza e incidenza elevate con conseguente carico sul sistema di ricovero e cura» che hanno portato a collocare la regione in zona rossa, e della «elevata urbanizzazione e mobilità intra ed extra regionale», in quanto la densità abitativa e il trasporto pubblico costituiscono fattori predisponenti il contagio». «Fermo restando la distribuzione già calendarizzata», aggiunge l'assessore nel testo indirizzato ad Arcuri, «con la consegna anticipata delle dosi destinate alla popolazione generale si potrebbe avviare contestualmente l'offerta vaccinale ai lavoratori della scuola e delle attività produttive». Il Pil nella lettera non viene citato. La Moratti conclude ribadendo l'intenzione di volere coinvolgere nel confronto anche la conferenza Stato Regioni.Messe queste cose insieme, non si può dire che l'assessora al Welfare volesse dare «più vaccini ai ricchi». È l'inizio di un confronto, insomma. Un dibattito da avviare, che evidentemente non piace ai teorici delle chiusure a oltranza e ai cultori del pensiero unico. Al governo non è parso vero di trovare un appiglio per attaccare la Moratti e la Regione Lombardia. «Tutti hanno diritto al vaccino, indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono», le ha ribattuto il ministro della Salute Roberto Speranza, «in Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione, non un privilegio di chi ha di più». Per il senatore di Leu Francesco Laforgia «la Moratti farebbe bene a dimettersi prima di insediarsi». Immancabile la sceneggiata del governatore campano Vincenzo De Luca: «Si direbbe che siamo a un passo dalla barbarie». Parole durissite anche da Tito Boeri: «Vergognosa.Ha usato un argomento di eugenetica».Davanti alle polemiche, Letizia Moratti ha dovuto precisare. La richiesta non è legata al concetto di «ricchezza», ma alla richiesta di un'«accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce uno dei principali motori economici del Paese». Il concetto non è quello di «dare più vaccini alle Regioni più ricche»: «Se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell'intero Paese». «Non ho mai pensato di declinare vaccini e reddito», ha detto la Moratti in aula consiliare rispondendo a un'interrogazione a risposta immediata. «Il Pil è un indicatore economico-finanziario che attesta l'attività in una Regione che è il motore d'Italia e ha la necessità di essere tenuta in considerazione. Il rischio per noi è oggi quello di fermarci per troppo tempo, di fermare il lavoro, la vita sociale e la filiera produttiva. E questo penalizzerebbe tutta l'Italia».
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)