
Continua la linea dura dell’amministrazione Trump contro il terrorismo islamista. La settimana scorsa, il presidente americano ha infatti annunciato l’uccisione di un leader dell’Isis in Iraq.“Oggi il leader fuggitivo dell'Isis in Iraq è stato ucciso. È stato braccato senza sosta dai nostri intrepidi combattenti. La sua miserabile vita è stata interrotta, insieme a quella di un altro membro dell'Isis, in coordinamento con il governo iracheno e il governo regionale curdo. Pace attraverso la forza!”, ha dichiarato Donald Trump sabato su Truth. Centcom ha successivamente riportato che si è tenuto “un attacco aereo di precisione nella provincia di Al Anbar” in collaborazione con le forze di sicurezza e di intelligence di Baghdad. La nota ha inoltre riferito che il raid ha “ucciso il leader mondiale numero due dell'Isis, nonché capo delle operazioni globali, Abdallah Makki Muslih al-Rifai, alias 'Abu Khadijah' e un altro agente operativo dell'Isis”.Quello della scorsa settimana non è il primo attacco americano contro l’Isis che avviene da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti ne aveva infatti ordinato uno in Somalia già a inizio febbraio. “Stamattina ho ordinato attacchi aerei militari di precisione contro uno dei principali pianificatori di attentati dell'Isis e altri terroristi da lui reclutati e guidati in Somalia”, aveva dichiarato nell’occasione, per poi aggiungere: “Gli attacchi hanno distrutto le grotte in cui vivono e ucciso molti terroristi senza, in alcun modo, danneggiare i civili. I nostri militari hanno preso di mira questo pianificatore di attacchi dell'Isis per anni, ma Biden e i suoi compari non hanno agito abbastanza rapidamente per portare a termine il lavoro. Io l'ho fatto!” “Vi troveremo e vi uccideremo”, aveva concluso, rivolgendosi ai jihadisti. Non solo. A inizio marzo, Trump aveva anche annunciato la cattura di Mohammad Sharifullah: l’esponente dell’Isis-k, che aveva pianificato l’attentato contro soldati americani e cittadini afgani, verificatosi a Kabul nell’agosto del 2021. Si è trattato di un’operazione che Washington ha svolto in coordinamento con il governo pakistano. Tutto questo, senza trascurare che, nell’ottobre 2019, Trump, durante il primo mandato presidenziale, diede anche l’ordine di uccidere l’allora califfo dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi.Insomma, l’attuale inquilino della Casa Bianca sembra intenzionato a tirare dritto contro il terrorismo islamista. Gli attacchi e le catture da lui ordinati stanno lì a dimostrarlo. Sul fronte internazionale, è chiaro che l’obiettivo è quello di ridurre il più possibile l’instabilità prodotta dal jihadismo in alcune aree critiche sia in Africa che nel Medio Oriente. In secondo luogo, si pone anche una questione maggiormente legata alla politica interna. Il presidente ha incaricato Tom Homan di rafforzare le frontiere statunitensi. La Casa Bianca ritiene infatti che i flussi di immigrati irregolari possano favorire l’ingresso di soggetti collegati al terrorismo. A giugno dell’anno scorso, Abc News riportò che otto cittadini tagiki, sospettati di legami con l’Isis, erano entrati in territorio statunitense attraverso il confine meridionale. E’ quindi anche all’immigrazione clandestina che Trump sta prestando attenzione nella sua lotta contro il jihadismo.
La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
Parla Gaetano Trivelli, uno dei leader del team Recap, il gruppo che dà la caccia ai trafficanti che cercano di fuggire dalla legge.
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Su un testo riservato appare il nome del partito creato da Grillo. Dietro a questi finanziamenti una vera internazionale di sinistra.
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Nel 1937 l’archeologo francese Fernand Benoit fece una scoperta clamorosa. Durante gli scavi archeologici nei pressi dell’acquedotto romano di Arles, la sua città, riportò alla luce un sito straordinario. Lungo un crinale ripido e roccioso, scoprì quello che probabilmente è stato il primo impianto industriale della storia, un complesso che anticipò di oltre un millennio la prima rivoluzione industriale, quella della forza idraulica.
L'articolo contiene una gallery fotografica.
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
Continua a leggereRiduci











