2018-12-16
La Lega elimina l’ecotassa senza dirlo al M5s
Il Carroccio cancella con un emendamento il testo voluto dai grillini e i bonus alle auto non inquinanti. E mentre a Palazzo Chigi resta alta la tensione, a Bruxelles i tecnici trattano sui decimali: la procedura d'infrazione ora sembra fantascienza.Tornati alla base Giuseppe Conte e Giovanni Tria, a Bruxelles sono rimasti i tecnici del Mef (guidati dal direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera), categoria che Rocco Casalino qualificò a suo tempo come «pezzi di m…». Ma ovviamente l'ultima parola toccherà a Lega e M5s, prima che Conte e Tria tentino l'intesa conclusiva con la Commissione. La sensazione è quella di un finale di partita senza sorprese: difficile immaginare una rottura sulla differenza tra l'1,98 richiesto da Bruxelles e il 2,04 proposto dall'Italia. Una procedura d'infrazione per uno 0,06% sarebbe davvero fantascienza. Morale: qualche aggiustamento contabile, e per il resto quota 100 fatta con 5 miliardi, e reddito e pensioni di cittadinanza con poco meno di 7, con partenza non prima di fine marzo. Va anche ricordato che il governo ha ottenuto la clausola di flessibilità su due pacchetti separati: interventi contro il dissesto idrogeologico e piano per tagliare i tempi della giustizia civile e penale.Quanto al calendario, la sensazione è che il negoziato finirà probabilmente domani. Poi ci sarà la formalizzazione di un maxiemendamento alla manovra, con relativa fiducia, che scatterebbe al Senato direttamente in Aula. Fermo restando il fatto che i nodi sulle misure care ai grillini saranno molto probabilmente sciolti solo con un provvedimento separato. A questo proposito, ieri Luigi Di Maio ha replicato a Giancarlo Giorgetti: «Io il contratto l'ho firmato con Salvini, e nel contratto ci sono il reddito di cittadinanza, le pensioni minime più alte, gli aiuti ai lavoratori: noi dobbiamo andare avanti in questa direzione perché se aiutiamo le persone in difficoltà riparte tutta l'economia».Al di là della legge di bilancio, resta la questione complessiva di come porsi rispetto a questa Ue. Ieri, su Twitter, Luciano Barra Caracciolo (sottosegretario del ministro Paolo Savona agli Affari europei) ha scritto: «Da qui a maggio fonti Ue possono aver radicalmente trasformato e inasprito la disciplina bancaria, del risparmio, e in tema di difesa, ordine pubblico, giustizia e libertà di pensiero. Al punto che», ha concluso, «senza opporsi ora, un “dopo" potrebbe essere un'incauta speranzella». Intervenendo nella discussione, il presidente della commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, gli ha dato ragione: «Hanno fiutato l'aria e cercano di far passare più fregature possibili prima delle elezioni. Ricordiamo che il bail in fu fatto passare pochi giorni prima delle europee». Due giorni prima, era stato il suo collega Alberto Bagnai, presidente della commissione Finanze del Senato, in un lungo post sul suo blog Goofynomics, a invitare alla calma, ma per altro verso a difendere le ragioni di fondo di una linea euroscettica.C'è insomma un mondo in fermento, una platea che non gradisce la piega che l'interlocuzione con Bruxelles ha preso, e a cui alcune personalità politiche si rivolgono direttamente: da un lato invitando al realismo e quindi sostenendo il compromesso del governo, ma dall'altro senza smarrire l'orientamento di fondo.A proposito di Bagnai, va segnalata una sua iniziativa emendativa, che potrebbe mettere l'Italia (finalmente) in condizione di sfidare chi, come il Portogallo, già pratica un regime fiscale attrattivo per i pensionati stranieri. Così, Bagnai ha deciso di proporre una tassazione ridottissima (7%) per i pensionati esteri che stabiliranno la loro residenza nei piccoli Comuni (sotto i 20.000 abitanti) delle otto regioni del Sud. La misura potrebbe anche incoraggiare il ritorno degli italiani emigrati: l'incentivo durerà 5 anni, e per accedervi occorre non essere stati residenti in Italia nei 5 anni precedenti. Nuova polemica invece sulle automobili. L'ecotassa sarà cancellata, ma la Lega propone (con emendamento segnalato) di abolire pure gli incentivi alle auto ecologiche, con un testo firmato dal capogruppo, Massimiliano Romeo, e da tutti i componenti del gruppo leghista. Per il sottosegretario Massimo Garavaglia «come governo diciamo no a qualsiasi nuova tassa; se gli amici M5s trovano altre coperture per gli incentivi siamo ben contenti». Ha difeso la parte sugli incentivi il sottosegretario grillino Michele Dell'Orco: «Il bonus per le auto elettriche è una misura imprescindibile. Stiamo cercando di rivedere il malus: arriverà una riformulazione del governo». Insomma, i grillini continuano a scherzare col fuoco e tengono duro sull'editoria: decrescita progressiva dei contributi in tre anni (25%, 50% e 75%)Intanto, un pugno e una carezza per il governo. Il pugno lo ha sferrato la Cgia di Mestre, che, pur lodando le ultime modifiche (aumento della deducibilità Imu sui capannoni, riduzione dei premi Inail) continua a vedere nel complesso della manovra un aggravio pesante sulle imprese (stimato in 4,9 miliardi per il prossimo anno, in 1,7 nel 2020 e in 2,2 miliardi nel 2021). La carezza, invece, è venuta da Blackrock, il fondo Usa, che, dopo le decisioni della Bce, ha dato un segnale di incoraggiamento per i titoli italiani rispetto a quelli tedeschi: «Manteniamo», ha scritto nella sua nota, «una piccola posizione lunga in titoli di Stato italiani, e una corta invece sui Bund tedeschi».
Il giubileo Lgbt a Roma del settembre 2025 (Ansa)
Mario Venditti. Nel riquadro, da sinistra, Francesco Melosu e Antonio Scoppetta (Ansa)
Nel riquadro: Ferdinando Ametrano, ad di CheckSig (IStock)