2019-06-01
La Francia si accanisce su Lambert. Ricorso affinché venga fatto fuori
Il governo transalpino si è opposto alla sentenza che ha permesso di tornare ad alimentare il tetraplegico. La potente macchina statale sfida la famiglia del malato e l'Onu. Mentre Emmanuel Macron finge di lavarsene le mani. L'unica vera minaccia all'esistenza di Vincent Lambert è la Francia. Se fosse per il suo corpo - pur straziato da un terribile incidente d'auto nel 2008 - quest'uomo resterebbe fra noi ancora per un pezzo. Deglutisce, respira, il suo cuore batte senza l'ausilio di complessi macchinari. Vive, insomma. Non sarà efficiente e produttivo come richiesto dalla grande macchina neoliberista, eppure Vincent resiste. Ora, però, incombe su di lui una malattia mortale: il governo francese. È una patologia peggiore di quella che l'ha costretto a letto per dieci anni nell'ospedale di Reims, perché non prevede scampo. Ieri pomeriggio i quotidiani online d'Oltralpe hanno diffuso la notizia: l'esecutivo ha fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza della corte d'Appello di Parigi che ha ordinato la ripresa dell'alimentazione e dell'idratazione per Vincent. «Un ricorso è stato depositato oggi alla fine della mattinata alla corte di Cassazione a nome dei ministeri coinvolti (Esteri e Salute, ndr)», hanno fatto sapere fonti istituzionali. A capo del ministero della Salute c'è Agnès Buzyn, una signora che dà l'idea di voler trasformare questa storia dolorosa in una prova di forza. Il 7 maggio scorso, Il Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità è intervenuto per chiedere che qualsiasi decisione sulla sorte di Lambert fosse sospesa in attesa di un esame più accurato, dopo che il Consiglio di Stato francese aveva autorizzato i medici a procedere con l'omicidio di Stato del disabile. Alle Nazioni unite la Buzyn replicò con cortesia avvolta nel fastidio: «Tutti gli organi giurisdizionali, sia nazionali che europei, confermano il fatto che l'équipe medica responsabile ha il diritto di fermare le cure», spiegò. «Non siamo legalmente vincolati all'opinione dell'Onu, ma ovviamente prendiamo in considerazione ciò che dice e risponderemo».La risposta sappiamo quale fu: i medici smisero di dare cibo e acqua a Vincent per farlo morire. Poi, fortunatamente (e un po' a sorpresa) intervenne la Corte d'appello di Parigi, ordinando che Lambert fosse mantenuto in vita almeno per sei mesi, in attesa di un parere autorevole da parte di un gruppo di esperti formato dall'Onu. Nemmeno due settimane dopo, apprendiamo che il governo francese ha deciso di impugnare la decisione del tribunale, rivolgendosi alla Cassazione. Altri dettagli su questa scelta, per ora, non sono noti. E, sinceramente, appare molto difficile da comprendere. La prima sensazione è che il governo d'Oltralpe voglia innescare una specie di scontro di competenze con l'Onu. Sembra quasi che i ministri vogliano giocare al sovranismo sulla pelle di un uomo gravemente disabile e della sua famiglia. In compenso, Emmanuel Macron sembra lavarsene le mani. In un post su Facebook pubblicato una decina di giorni fa, il presidente ha fatto sapere che «su questa questione, che tocca l'intimo di ciascuno, non vi sono risposte semplici o univoche. Solo incertezze e strazio. E la volontà di rispettare la dignità di ogni vita umana. Dietro lo strazio», ha aggiunto Macron, «sento che vi è un'angoscia: quella che in Francia si possa decidere in maniera arbitraria della morte di un cittadino. Ma proprio perché non è così, perché nel nostro Paese non c'è posto per l'arbitrarietà, non mi devo immischiare in una questione di cure e di diritto». Il che è come dire: medici e giudici sanno il fatto loro, se vogliono ammazzare Lambert facciano pure, io non ci voglio entrare. In realtà, però, l'azione dei ministeri della Salute e degli Esteri contraddice in modo piuttosto ruvido questa esibita imparzialità. Se devono decidere i tecnici (giudici e medici), che c'entra la politica? E se i politici s'immischiano, perché il presidente non li bacchetta? Ora, sinceramente non stupisce che la Francia - patria del laicismo e dell'illuminismo che sta alle radici dell'eugenetica - voglia far prevalere le ragioni della burocrazia su quelle dell'umanità. C'è però qualcosa che davvero sconcerta. E cioè l'ostinazione con cui il governo cerca di uccidere un cittadino che dovrebbe proteggere. Altro che accanimento terapeutico: è accanimento tanatologico allo stato puro. È spaventosa questa macchina politica e statale mastodontica che sbuffa e strepita e fa arrancare gli ingranaggi al solo scopo di schiacciare un piccolo essere umano che giace indifeso in un letto d'ospedale. Che odioso esercizio di meccanica del Male, quello di un esecutivo che tenta in ogni modo di tramutare una camera d'ospedale in un ammazzatoio. Un Assommoir in cui si crepa di fame e di sete, così da rimpiangere la ghigliottina.