2018-11-21
La First Cisl controlla una rete di società per vendere assicurazioni
La sigla guidata da Giulio Romani, già criticato per il mutuo da sogno, possiede la holding Aletheia, che offre polizze ai lavoratori che sottoscrivono la tessera. Stiamo parlando di un vero e proprio gruppo aziendale: in totale, si tratta di cinque società (di fatto qualcosa di simile alle cosiddette scatole cinesi) che fanno tutte capo alla First.Non tutto quello che è legale è da considerare sempre inattaccabile. Ci sono ragioni di opportunità, conflitti di interesse e pure l'etica da tenere in conto, talora, quando si valutano determinate operazioni finanziarie.Nel mondo sindacale bancario, ad esempio, sta crescendo un certo malumore per le manovre della First Cisl nel terreno delle polizze assicurative. Che c'entra una sigla del credito con le assicurazioni? «Follow the money», segui i soldi, si dice. E in effetti basta seguire i soldi: nello specifico, quelli del business dei contratti di assicurazione stipulati dai lavoratori bancari. I settori sono molteplici: si va dalle polizze professionali (pensate a quelle che tutelano un cassiere di banca da eventuali ammanchi) a quelle per la sanità, magari estese all'intero nucleo familiare. E poi ci sono gli investimenti nei fondi pensione. Il teorico giro di denaro, complessivamente, è davvero enorme e la First (che ha decine di migliaia di iscritti) sembra aver fiutato l'affare grazie a intermediazioni e attività di brokeraggio. Al lavoratore che si iscrive al sindacato vengono parallelamente proposti contratti di assicurazione, infiocchettandoli con convenzioni appetitose. Per ciascun prodotto sottoscritto e venduto, si incamera una commissione. Ecco i dettagli. La sigla guidata dal 2013 dal segretario generale Giulio Romani ha messo in piedi un'articolata rete imprenditoriale per fare quattrini proprio con le polizze. Stiamo parlando di un vero e proprio gruppo aziendale: in totale, si tratta di cinque società (di fatto qualcosa di simile alle cosiddette scatole cinesi) che fanno tutte capo alla First. Al vertice della galassia c'è Aletheia holding srl, detenuta al 100% proprio dalla First Cisl. La holding è stata fondata nel 2012, quando Giulio Romani, allora responsabile organizzativo, era già in corsa per diventare segretario generale. Del numero uno della First, la scorsa estate, abbiamo raccontato la curiosa storia di un mutuo da 300.000 euro, ottenuto da Intesa Sanpaolo nel luglio 2016, a condizioni particolarmente vantaggiose (tassi d'interesse sotto l'1%). Un'operazione che adesso sta tornando d'attualità ed è fonte di acerrime discussioni interne, insieme con il dossier Aletheia, al punto che Romani potrebbe essere sostituito a breve, prima della scadenza del mandato.Ma torniamo a concentrarci sulle polizze. Oltre alla holding sono state progressivamente costituite altre tre srl (società a responsabilità limitata) e una spa (società per azioni). Nei consigli di amministrazione figurano professionisti ed esponenti sindacali, anche nazionali, tutti collegati, direttamente o indirettamente, alla First. In cima alla lista c'è la srl Aletheia assicurazioni: il 90% delle quote è in pancia alla holding, mentre il restante 10% in partenza era di Maurilio D'Angelo, avvocato romano che alla First è tuttora di casa. Questa è la società che ha il mandato di vendita più importante, visto che ha un accordo per piazzare ai lavoratori iscritti al sindacato i prodotti delle Generali. Aletheia srl, invece, si divide il business con una realtà piuttosto consolidata in Italia nel recinto assicurativo: il gruppo Favaretto (a cui fanno capo ben 17 imprese), che in Italia è secondo in classifica, proprio dietro il Leone di Trieste, per la raccolta premi con 280 milioni di euro. Al gruppo Favaretto ci si arriva con una catena di partecipazioni non breve: il 51% di Aletheia srl è della holding, mentre il 49% è di Pianeta welfare. Si tratta di una srl, quest'ultima, il cui 100% è in mano alla spa Rbhold che al 50% è di Favaretto (l'altra metà, invece, è di una persona fisica). Attraverso Aletheia srl, il gruppo Favaretto è collegato anche a un'altra impresa, Aletheia spa (51% Aletheia srl). E poi c'è la srl Aletheia insurance (100% Aletheia holding) che opera nell'intermediazione con tutte le altre compagnie assicurative. Tutto costruito alla perfezione: copertura a tappeto del mercato e diversificazione della rete. Cruciale, per capire gli intrecci, è mettere sotto i riflettori i cda, soprattutto quello della capogruppo: nel board di Aletheia holding srl siede tutta la prima linea della First. Ecco i nomi dei pezzi da novanta: Pier Cesare Bottegal (responsabile amministrativo), Stefano Nunziatini (responsabile dipartimento informatico e gestionale), Alessandro Delfino (segretario nazionale e responsabile organizzazione), Roberto Garibotti (segretario nazionale), Marino Perotta (segretario organizzativo Lombardia). Quasi tutti hanno più di un incarico nell'interagalassia Aletheia. Ciò in spregio al codice etico della Cisl, che si applica a tutte le sigle collegate, secondo il quale è vietato ai dirigenti sindacali «ricoprire posizioni di lavoro autonomo o imprenditoriale, e rappresentare sotto qualsiasi forma interessi delle controparti».Ma qual è il volume degli affari? A guardare i conti delle scatole cinesi made in First verrebbe qualche dubbio sulla capacità dei manager di fare soldi con quelle che, in teoria, sono galline dalle uova d'oro. Negli ultimi tre anni, i ricavi delle cinque aziende hanno prodotto, complessivamente, fatturati per quasi 9 milioni di euro. Cifra modesta, ma in linea con il denaro investito: il capitale sociale totale è di poco inferiore al milione di euro. La lettura dei bilanci della holding merita qualche riflessione. Soprattutto per quanto riguarda le movimentazioni finanziarie e i prestiti infruttiferi ai soci. Balza agli occhi il dato relativo alle spese per servizi, schizzate da 109.000 euro del 2015 a 518.000 del 2016. Dentro questa riga di bilancio ci sono 190.000 euro per compensi e rimborsi e 76.000 per le consulenze. Occhio, poi, come accennato, ai 500.000 euro di debiti verso le quattro aziende controllate (Aletheia srl, Aletheia insurance, Aletheia assicurazioni, Aletheia spa). Movimenti e cifre che, secondo esperti del settore, fanno pensare che l'interesse di chi gira attorno a questo mondo non sia solo il fatturato.
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L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
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È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
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