2020-04-04
La curva del contagio si è appiattita. Ma medici e pazienti muoiono ancora
Registrati 2.339 nuovi casi positivi, per un totale di 119.827. L'aumento del Covid-19 non è più esponenziale però la battaglia sarà ancora lunga: sale a 77 il conto dei dottori caduti, ieri 766 persone falciate dalla malattia. La pandemia è stabile su quello che gli esperti hanno definito il «plateu». Una sorta di pianerottolo sul quale la linea di valori del contagio resta costante. Il rapporto tra tamponi processati e nuovi casi individuati resta allo stesso livello di giovedì, ovvero il più basso da un mese a questa parte: un malato ogni 8,4 tamponi, l'11,8%. Il numero di test eseguiti ieri ricalca quasi quello del giorno precedente: 38.617 contro i 39.809 di giovedì. Il numero totale di italiani che ha contratto il virus dall'inizio dell'epidemia, compresi i guariti e i deceduti, è arrivato a 119.827 (4.585 contagi rilevati nelle ultime 24 ore, giovedì erano 4.668). I nuovi pazienti colpiti dal Covid-19 sono 2.339 (più o meno nella media degli ultimi tre giorni: 2.107, 2.937 e, ieri, 2.477). Purtroppo resta stabile anche la drammatica conta dei decessi: nelle ultime 24 ore 766 persone sono state falciate dal coronavirus (giovedì le vittime erano 760). In totale i morti sono 14.681. Anche i guariti restano sugli stessi livelli e raggiungono quota 19.758. L'aumento in 24 ore è di 1.480 unità (ieri erano guariti in 1.431 ). L'indice di contagio, quello che gli esperti chiamano «R con zero», in questo momento è leggermente sotto l'1. «Per avere meno casi», ha spiegato il direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza, «bisogna abbassarlo ulteriormente». Poi ha aggiunto: «Se avessimo fatto scorrazzare il virus liberamente, in sei mesi avremmo probabilmente esaurito l'epidemia, ma lasciando morti e feriti sul campo. Invece stiamo appiattendo la curva, per dilazionare il numero di casi nel tempo». Le misure, insomma, secondo Rezza, stanno dando i loro effetti. Ma anche ieri di incoscienti in giro ne sono andati: sulle 246.829 persone controllate dalle forze di polizia, 7.659 sono state sanzionate per infrazione dei divieti sugli spostamenti, 85 sono state denunciate per false attestazioni nell'autodichiarazione e 24 per violazione della quarantena. Negli ultimi otto giorni sono stati trovati 354 irresponsabili a spasso, ben consapevoli di avere il Covid-19 addosso. Rischiano il carcere da uno a quattro anni per aver attentato alla salute degli altri cittadini.E anche se i dati nazionali sono incoraggianti, è preoccupante il balzo che ha fatto il contagio a Firenze: 261 nuovi positivi in 24 ore (1.419 totali), con un aumento del 22,5% rispetto a giovedì. Anche Viterbo presenta dei dati in controtendenza: con i 26 contagiati di ieri il totale raggiunge quota 219. La percentuale di crescita rispetto al giorno precedente è del 13,5%. Sale del 12,4% il contagio ad Avellino, in Campania: 32 nuovi tamponi positivi su 290 contagiati totali. In Puglia ieri è stato il giorno nero per il numero di decessi: 20 in 24 ore, il dato più alto dall'inizio dell'emergenza. Salgono a 164 le vittime pugliesi. I nuovi contagiati sono 105 su 1.270 tamponi processati. E c'è chi chiede misure più stringenti: Antonio Tutolo, sindaco di Lucera, in provincia di Foggia, ha addirittura cominciato lo sciopero della fame, perché vorrebbe poter emanare ordinanze restrittive: «Non è giusto che a noi sindaci venga tolta la possibilità di contrastare il coronavirus». In Lombardia, invece, la crescita sembra essersi arrestata. «I numeri sono positivi», ha commentato l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera. I casi di contagio sono saliti a quota 47.520, 1.455 in più di ieri, «ma i tamponi processati nelle ultime 24 sono molti in più rispetto a quelli di giovedì». I ricoveri in ospedale sono 11.802: 40 in più in 24 ore, a cui si aggiungono i pazienti in terapia intensiva, che sono arrivati a 1.381 con i 30 intubati in più arrivati ieri nelle sale di rianimazione. «Su questo dato», sostiene Gallera, «si registra una minore pressione, anche se le terapie intensive sono sempre sature, perché chi ci entra rimane anche per 20 giorni». È per questo motivo che assume importanza anche la lettura dei dati dei dimessi: in totale sono 13.020, 791 in 24 ore. «In quasi tutti i pronto soccorso», sottolinea Gallera, «c'è una riduzione e i nostri ospedali stanno cominciando a respirare». Resta sempre Milano la provincia lombarda con più contagi, con 387 in un giorno (in totale sono ora 10.391). Aumenti minori si registrano nelle altre province: Brescia con 257 in più (totale 9.014) e Bergamo con 144 (totale 9.315). Buone notizie arrivano da Sondrio, con solo 20 nuovi tamponi positivi, e da Lodi con 25 nuovi casi. E anche se i decessi sono arrivati a un numero impressionante (8.311) gli esperti fanno notare che il dato di ieri - 351 morti in 24 ore - è in lieve flessione rispetto a giovedì, quando si sono registrati 367 caduti. Il Covid-19 continua a colpire anche tra i camici bianchi: ieri sono morti Italo Nosari (diabetologo), Gianroberto Monti (odontoiatra), Luciano Riva (pediatra) e Federico Vertemati (medico di famiglia). Ora il totale ha raggiunto quota 77 dall'inizio dell'epidemia.
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