2022-10-23
La 101° divisione aviotrasportata scalda i muscoli sul fronte orientale
Di nuovo in Europa dopo la seconda guerra mondiale. Senza luce 1,5 milioni di ucraini.Luce, riscaldamento, Internet. Tutto questo comincia a mancare in Ucraina da quando la strategia russa è diventata quella di mettere fuori uso le infrastrutture energetiche. Mosca intende portare Kiev all’isolamento: problemi alla rete internet, che fino a oggi ha continuato a funzionare, sono stati registrati in diverse regioni. La maggior parte delle interruzioni si è verificata a Chmelnyckyj e Mykolaiv, dove solo il 27-28% della popolazione al momento ha una connessione funzionante. Un forte calo del traffico si osserva anche nelle regioni di Kirovohrad e Cherkasy, oltre che a Rivne, Volyn, Zhytomyr e Odessa. Interruzioni della corrente elettrica hanno riguardato diverse parti del Paese. «Un milione e mezzo di ucraini sono senza elettricità in questo momento. L’oscurità totale e il freddo stanno arrivando», è l’allarme della deputata ucraina Kira Rudik. Secondo Volodymyr Zelensky e i suoi consiglieri, Vladimir Putin ha un piano ben preciso. «Colpendo le infrastrutture critiche, il Cremlino vuole provocare nuove ondate di rifugiati in Europa. Se Putin riuscirà ad attuare il suo piano dipende solo dai leader europei. L’unico modo per fermare una catastrofe umanitaria è trasferire rapidamente la difesa aerea e i missili in Ucraina», ha scritto il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak. Anche il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha avvertito che «se la Russia continuerà i suoi attacchi alle infrastrutture civili» ci sarà il rischio di innescare un «nuovo tsunami migratorio». Ma senza elettricità sono rimaste, parimenti, 15.000 persone nella regione russa di Belgorod, ai confini con l’Ucraina. Due civili sono stati uccisi in seguito agli attacchi di Kiev nella regione russa, precisamente nella città di Shebekino, come reso noto dal governatore regionale Vyacheslav Gladkov. È in questo clima pesante che si prepara la battaglia a Sud. Le autorità filorusse di Kherson hanno esortato i residenti ad andare via di fronte alla controffensiva di Kiev. «A causa del crescente pericolo di bombardamenti di massa della città e della minaccia di attacchi terroristici, tutti i civili devono lasciare immediatamente la città e attraversare la riva sinistra del fiume Dnipro», hanno avvertito. Secondo il comando operativo meridionale ucraino, invece, la Russia ha aumentato la sua flotta nel Mar Nero a dieci navi, tra cui tre portamissili terra-aria equipaggiate con 24 missili Kalibr. Insomma, in questo momento è a Sud dell’Ucraina che bisogna guardare per monitorare l’andamento delle operazioni belliche. Ed è quello che sta facendo la Nato dalla base di Costanza, in Romania, sul Mar Nero. All’aeroporto Mihail Kogălniceanu, dove da anni la Nato sorveglia i confini dell’Alleanza, è significativa la presenza della 101° divisione aerotrasportata Usa, arrivata qualche mese fa e dispiegata in Europa per la prima volta dalla seconda guerra mondiale. In tutto, circa 4.700 soldati della 101° base aviotrasportata di Fort Campbell, nel Kentucky, sono stati schierati per rafforzare il fianco orientale della Nato. «Siamo pronti a difendere ogni centimetro del territorio dell’Alleanza», ha affermato il vice comandante della divisione, il generale John Lubas. Il colonnello Edwin Matthaidess, comandante della seconda brigata di combattimento della divisione, ha sottolineato che le sue truppe sono le forze americane più vicine ai combattimenti in Ucraina. L’unità di fanteria leggera, soprannominata «Screaming eagles», è addestrata per schierarsi su qualsiasi campo di battaglia in poche ore.
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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