2022-05-04
L'inchiesta sulle mense travolge anche Confindustria: ai domiciliari Fabbro
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L'ultima indagine della procura di Milano porta all'arresto di 11 persone, accusate di corruzione e turbativa d'asta. Finisce ai domiciliari anche il presidente Anir Confindustria (Associazione nazionale imprese ristorazione collettiva della federazione Confindustria Servizi Hcfs). Secondo l'accusa, il giro di tangenti sarebbe stato da 40 milioni di euro. La denuncia è partita dalla moglie e dalla figlia di un dirigente del comune di Cornaredo. Un giro di tangenti da 40 milioni di euro sugli appalti per l’affidamento dei servizi di ristorazione in scuole e istituti per anziani in diversi comuni dell’hinterland milanese e lombardi, come Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Ranica, Flero. È quanto ipotizzato dalla Guardia di finanza che ha arrestato 11 persone (8 ai domiciliari e 3 in carcere), accusate a vario titolo di corruzione e turbativa d'asta. Tra loro ci sono i fratelli Massimiliano e William Fabbro, responsabili della holding della ristorazione Fabbro spa e il vicesindaco di Mediglia, Paolo Bianchi. Tra gli indagati spicca anche il nome dell'ex patron dell'Inter Ernesto Pellegrini, rivale di Fabbro negli appalti per le mense. Massimiliano Fabbro non è un imprenditore qualsiasi, è il presidente Anir Confindustria (Associazione nazionale imprese ristorazione collettiva della federazione Confindustria Servizi Hcfs). A febbraio di quest’anno, durante un evento dal titolo Mercato, regole e libera concorrenza, buone prassi per le imprese dei servizi industriali’ ricordava come le aziende del settore, rappresentassero la fetta più importante del Pil. «Ma siamo invisibili» diceva «la pubblica opinione non conosce il settore dei servizi. Esiste tutto un grande mercato che viene ignorato ed è un servizio di pubblica utilità organizzato da imprese private». Ora però dovrà dare anche delle spiegazioni al giudice che ha chiesto per lui gli arresti domiciliari. Secondo le indagini, sarebbero girate tangenti compresa fra l’1 e il 2 % del prezzo a base d’asta della gara. Il presunto sistema prevedeva l’acquisizione «a pagamento, di informazioni privilegiate» da «figure compiacenti operanti all’interno delle commissioni giudicatrici» e «delle diverse stazioni appaltanti che servivano ad impostare bandi di gara personalizzati, congegnati su misura per l’azienda da favorire». Per garantirsi «l’adempimento dell’accordo illecito da parte degli aggiudicatari delle gare» gli indagati avrebbero fatto ottenere «a persone compiacenti, e disponibili ad assecondare ogni loro richiesta, incarichi di consulenza per il controllo qualità all’interno della catena di somministrazione dei pasti». Tra le aziende privilegiate c’era appunto la Fabbro Food. «Le conversazioni intercettate – scrive il gip di Milano Tiziana Gueli – restituiscono il quadro ormai consueto: attraverso l’infiltrazione nella commissione giudicatrice viene alterata la procedura selettiva in favore dell’impresa Fabbro Food, sponsorizzata da Carmelo Sparacino (dipendente della società)».Il procedimento è nato da un esposto dell’aprile dello scorso anno. Due donne avevano segnalato che uno degli indagati, Massimo Manco, nei numerosi anni di lavoro nel settore appalti del comune di Cornaredo, «aveva ricevuto diverse regalie dagli imprenditori aggiudicatari o dai fornitori in genere, conseguenti proprio all’assegnazione dell'appalto, quali somme in contanti, soggiorni in hotel, biglietti per lo stadio, mobilio per casa, tickets restaurant e simili». Stando alla testimonianza della moglie e della figlia di Manco «veniva insomma descritto un contesto illecito, perdurante da anni, consistente nella indebita percezione di denaro o altre utilità, a fronte della definizione favorevole dei procedimento dì gara, dunque inquadrabile nell’ipotesi di corruzione».In pratica Manco, dirigente del comune di Cornaredo, favoriva la Fabbro Food per l'affidamento dei servizi di ristorazione del Comune di Cornaredo dal 2019 al 2022. E in più occasioni, «con cadenza mensile per l'intera durata del contratto, riceveva somme di denaro e auto e «con l'assenso dei dirigenti della Società Fabbro Massimiliano e Fabbro William (che periodicamente venivano informati delle elargizioni e delle regalie e le autorizzavano), affinché, nell'esercizio delle proprie funzioni, quale corrispettivo per atti contrari ai propri doveri di ufficio dallo stesso posti in essere nel corso dell'Intero periodo di esecuzione del contratto e, comunque, affinché compisse analoghi atti contrari ai propri doveri di ufficio, tutti nell'interesse della Fabbro Food».
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