2021-07-19
L'Europa spende 7 miliardi per il nuovo drone. Noi l'avevamo già
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Al via il programma Eurodrone, commessa da sette miliardi per Airbus, Dassault e Leonardo. Un dubbio: con il Piaggio P1HH noi italiani ne avevamo uno già pronto.
Al via il programma Eurodrone, commessa da sette miliardi per Airbus, Dassault e Leonardo. Un dubbio: con il Piaggio P1HH noi italiani ne avevamo uno già pronto.Il programma europeo Eurodrone diventa realtà. Nella giornata di giovedì 15 luglio l'Organizzazione europea per la cooperazione in materia di armamenti (Occar) ha assegnato i contratti per lo sviluppo del programma con un finanziamento di cento milioni di euro, rassicurando anche che entro ottobre sarà firmato anche il maxi contratto per la produzione di serie che vale 7,1 miliardi di euro per arrivare alle consegne nel 2025. L'annuncio, passato quasi del tutto sotto silenzio, è in realtà avvenuto a Roma dove i funzionari delle aziende coinvolte nella realizzazione dello UAV classe Male - da Medium Altitude Long Endurance, ovvero da altitudine media e lunga autonomia - hanno incontrato il capo dell'agenzia appaltatrice europea della difesa (appunto l'Occar), che gestisce il programma. L'ammiraglio Matteo Bisceglia, direttore dell'Agenzia, ha dichiarato: «Questo è l'inizio della difesa europea. Gli Stati membri hanno finalmente deciso di affidarsi all'industria del Vecchio Continente ed è un passo importante verso l'indipendenza», intendendo ovviamente quella dalle produzioni statunitense e israeliana. Il progetto Eurodrone prevede la costruzione di un velivolo a controllo remoto spinto da due motori turboelica in due versioni, una destinata all'intelligence, sorveglianza e ricognizione, e l'altra all'impiego armato. Il progetto è guidato dalle società Airbus (Francia, Germania e Spagna), Dassault Aviation (Francia) e dall'italiana Leonardo, e prevede la costruzione di 20 pacchetti composti da tre velivoli ciascuno (più le stazioni di controllo e la logistica), destinati a essere suddivisi tra le nazioni partecipanti, con le consegne che comincerebbero nel 2028. Bisceglia ha anche dichiarato: "Il drone è un passo fondamentale per disporre di qualcosa realizzato dall'industria europea che è esente dalle regole Itar", riferendosi alle norme americane International Traffic in Arms Regulations che disciplinano le modalità per l'esportazione degli armamenti. I cento milioni approvati per l'Eurodrone arrivano dal Programma europeo di sviluppo industriale della Difesa, un'iniziativa dell'Ue volta a sostenere la sua industria aerospaziale militare. Nella stessa occasione è stato inoltre annunciato un ulteriore finanziamento di 37 milioni di euro per sostenere un consorzio europeo che sviluppi il programma European Secure Software-defined Radio, ovvero un sistema di comunicazioni radio basato su software in grado di garantire sicurezza delle informazioni trasmesse e ricevute.Se per Leonardo è senza dubbio un progetto importante, forse per l'Italia non è invece un grande affare, poiché inevitabilmente finiamo per essere attori di secondo piano in un settore dove invece avevamo cominciato prima di altri. Airbus, che tra i partner di questo programma è l'azienda che trarrà il maggior profitto, ha reso noto che l'Eurodrone sarà l'unico UAV in grado di volare nello spazio aereo europeo senza necessità di predisporre una segregazione delle rotte che garantisca la separazione dal traffico commerciale, militare e in genere di tipo convenzionale. "Ciò che rende Eurodrone diverso da qualsiasi altro progetto di pari categoria è che la sua predisposizione per la rapida certificazione civile", ha affermato Francisco Sanchez Segura, vicepresidente esecutivo di Airbus e capo dell'ingegneria, che ha anche precisato: "Alziamo il livello qualitativo a uno standard di sicurezza più elevato".La memoria tuttavia ci ricorda che quando nel 2016 fu deciso di dare il via allo studio di fattibilità dell'Eurodrone con Airbus, Dassault e Leonardo, fu segnata anche la fine di qualsiasi possibilità di affermazione del Piaggio P1HH Hammerhead, del quale erano già in corso i collaudi fin dal settembre 2014 (e il dimostratore tecnologico da quasi due anni prima). Leonardo, al tempo Finmeccanica. forniva a Piaggio i sistemi di comando e controllo attraverso Selex-ES, società poi confluita in Leonardo-Finmeccanica Spa nell'aprile 2016. Dunque se per Leonardo si è trattato di cambiare "squadra", per l'azienda di Villanova d'Albenga fu un duro colpo nonostante lo UAV italiano avesse già dimostrato di poter eseguire missioni complesse e il Governo Renzi stanziò 160 milioni di euro dei quali nessuno più parla. Nell'agosto 2016 Piaggio vinse anche un finanziamento di 800.000 euro elargito direttamente dall'Ente Nazionale Aviazione Civile per lo sviluppo di un trasporto aereo merci senza equipaggio a bordo. Ma dopo un volo dimostrativo del P1HH avvenuto con successo qualche mese dopo quell'annuncio, anche di quell'idea non si è saputo più nulla seppure avesse avuto ragione d'essere, ovvero sperimentare, fino a certificare in ambito civile, la possibilità di trasportare fino a 500kg di merci urgenti per via aerea controllando la missione da terra e via satellite. Alla fine di maggio del 2016 il prototipo del P1HH, i cui test si svolgevano sulla base di Trapani Birgi, finì in acqua a cinque miglia a nord dell'isola di Levanzo. Al tempo l'Aeronautica Militare aveva espresso perplessità sulle caratteristiche del P1HH, ma Piaggio, seppur riuscì a riportare in volo un nuovo esemplare in breve tempo, fu abbandonata dal fondo emiratino Mubadala e alla fine posta in liquidazione (si attende a breve il nome del compratore) anche se aveva già nel cassetto il P2HH derivato dal progetto di pattugliatore Mpa, anche quello mai finalizzato e, potenzialmente, concorrente dell'Atr-72, quindi anche di Leonardo.Di fatto però il P1HH, pur con tutti i suoi limiti, come drone in classe "Male", la stessa dell'Eurodrone, aveva accumulato quasi due anni di voli ed esperienze (compreso l'atterraggio automatico), che ora per il nuovo progetto appena finanziato ricominceranno da zero ma fuori dall'Italia. E dei prototipi di P1HH, da quello volante (abbandonato a Birgi?) alle cellule in allestimento per gli Emirati, si è persa traccia. Mentre ora a Trapani Leonardo svolge da tempo le prove di un altro drone, il Falco Explorer. Nasce dunque spontanea la domanda: se Piaggio doveva essere salvata trovandole lavoro, non sarebbe stato meglio sfruttare le sue capacità per l'Eurodrone?
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