2024-06-23
Kiev autorizzata a colpire... dove non c’è nulla
Secondo il «Washington Post», gli Usa avrebbero dato l’ok all’Ucraina per bombardare oltre confine, ma solo entro 100 chilometri. Però tutti gli obbiettivi sensibili sono al di là di tale limite. Volodymyr Zelensky: «Servono decisioni forti per distruggere gli aerei russi ovunque».Non solo il fronte orientale, ma anche quello occidentale e meridionale. Nella giornata di ieri l’Ucraina ha dovuto far fronte a uno dei più massicci e intensi attacchi condotti dall’esercito russo in questa delicata e cruciale fase della guerra. Le truppe di Mosca hanno colpito alle prime ore dell’alba in tre punti cardine del Paese invaso il 24 febbraio 2022, scegliendo come obiettivi principali le infrastrutture energetiche. Stando a quanto reso noto dal ministero dell’Energia, a Leopoli e a Zaporizhzhia più di 20.000 cittadini sono rimasti senza elettricità a causa degli incendi provocati dai bombardamenti alle centrali. E se nell’oblast più a Ovest dell’Ucraina, quello di Leopoli, che segna il confine con la Polonia, il bilancio è di soli due feriti ricoverati in ospedale, è a Zaporizhzhia e a Kharkiv che si sono registrati i danni maggiori. Nella regione che ospita la nota centrale nucleare, a quattro feriti si aggiunge un civile morto; mentre il governatore di Kharkiv, Oleg Synegoubov, ha reso noto su Telegram che il raid russo ha causato due morti e 18 feriti.Nel commentare l’esito di questo attacco, Volodymyr Zelensky è tornato a sollevare la questione relativa alla possibilità di colpire le postazioni russe oltre confine: «Sono necessarie decisioni forti da parte dei nostri alleati per poter distruggere i terroristi e gli aerei da guerra russi ovunque si trovino», ha tuonato il presidente ucraino, «questo terrore russo delle bombe aeree guidate deve e può essere fermato. Abbiamo già dimostrato che è possibile proteggere le persone e le vite dal terrorismo missilistico, in particolare liberando le aree di confine dai lanciatori terroristici». Un tema su cui però entra a gamba tesa un controsenso rivelato ieri dal Washington Post. Il quotidiano statunitense ha infatti fatto notare come il limite imposto dall’amministrazione Biden del raggio di 100 chilometri entro cui Kiev può colpire le forze russe sul loro territorio con le armi occidentali sia del tutto inutile in quanto privo di obiettivi sensibili. Come a dire: vi sosteniamo, vi diamo le armi a corto raggio e il permesso di usarle oltre confine, ma avete comunque le mani legate perché le basi russe da cui partono gli attacchi sono troppo lontane. Va da sé che, qualora fosse confermata questa indiscrezione, si tratterebbe di una scelta quantomeno ipocrita e paradossale da parte della Casa Bianca. Dal Pentagono, intanto, è arrivato un primo chiarimento per voce del maggiore Charlie Dietz: «Gli Stati Uniti hanno accettato di consentire all’Ucraina di sparare con armi fornite dagli Stati Uniti contro la Russia, dove le forze russe stanno arrivando per tentare di conquistare il territorio ucraino. Non si tratta di una questione geografica o di un certo raggio, ma se la Russia sta attaccando o sta per attaccare dal suo territorio, l’Ucraina ha la capacità di rispondere alle forze che la stanno colpendo da oltre confine». Anche Jake Sullivan è intervenuto sulla questione: «Non si tratta di geografia, ma di buon senso. Se la Russia sta attaccando dal suo territorio verso l’Ucraina, ha senso consentire all’Ucraina di rispondere alle forze che la stanno colpendo da oltre confine», ha spiegato il consigliere per la sicurezza nazionale americano.Sta di fatto che per ora l’Ucraina continua ad «arrangiarsi» con i suoi droni. Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Tass, la città di Belgorod è stata colpita da una raffica di droni che hanno causato diverse esplosioni.Nel frattempo Vladimir Putin, dopo averlo anticipato nel corso dell’incontro con i diplomati delle scuole militari di venerdì, ha ribadito ieri, in occasione di una cerimonia al Cremlino, che Mosca continuerà a sviluppare il suo arsenale di armi nucleari come deterrente: «Abbiamo intenzione di sviluppare ulteriormente la triade nucleare terra-mare-cielo come una garanzia di deterrenza strategica e per preservare l’equilibrio di potere nel mondo». Lo zar si è poi soffermato anche su quella che sarà la fornitura di armi alle truppe impegnate al fronte: «Aumenteremo presto il numero di sistemi aerei senza pilota di diversi tipi, di veicoli blindati, di mezzi di distruzione di precisione, di aviazione d’assalto, ma anche di sistemi di rilevamento del nemico, di controllo e di comunicazione per le truppe». Anche il livello di tensione con la Corea del Sud, dopo l’accordo siglato tra Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un, resta alto. «Seul commetterebbe un grave errore se decidesse di armare l’Ucraina», ha avvertito il capo del Cremlino, «coloro che forniscono queste armi credono di non essere in guerra con noi».Da notare, invece, l’ennesima boutade social di Dmitrij Medvedev. Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo ha creato un canale Telegram in lingua inglese e con una foto profilo che ritrae Joe Biden con il volto a forma di teschio e una cravatta composta di ossa: «Ho deciso di creare una risorsa separata appositamente per gli anglosassoni. Facciamoli divertire!», ha spiegato con tono irrisorio Medvedev. Di certo non è questo il motivo alla base della decisione di Washington di chiudere gli uffici dei centri che rilasciano i visti per l’ingresso negli Stati Uniti dei cittadini russi e di negare ai diplomatici di Mosca la possibilità di usufruire dell’esenzione fiscale. Ma è una mossa che al Cremlino non hanno preso bene: «Mosca intende dare una risposta adeguata se Washington chiude i centri per i visti russi e priva i diplomatici dei privilegi fiscali», ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.